Cardinal Sarah: ricevere l’Eucarestia in mano è un attacco diabolico contro di essa

Foto di David Eucaristía da Pixabay

Il Cardinal Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha scritto nella prefazione di don Federico Bortoli «La distribuzione della Comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali» (Edizioni Cantagalli) che l’Eucarestia si riceve in ginocchio e sulla lingua e non in altri modi.

Queste sue dichiarazioni risalgono a un pò di tempo fa, ma se guardiamo la situazione attuale che stiamo vivendo, risultano essere molto attuali. A causa dell’emergenza Covid, i fedeli sono obbligati a ricevere Gesù in mano, per evitare il contatto di saliva con la mano del sacerdote. Sarah è contro questo modo di ricevere Gesù.

Il Porporato nel libro sopra citato, fa una premessa basata sull’angelo di Fatima: «Prima dell’apparizione della Vergine Maria, nella primavera del 1916, apparve a Lucia, Giacinta e Francesco, e disse loro: “Non abbiate paura, io sono l’Angelo della Pace. Pregate con me”». Nella primavera del 1916, «alla terza apparizione dell’Angelo, i bambini si resero conto che l’Angelo, sempre lo stesso, teneva nella sua mano sinistra un calice, sul quale era sospesa un’ostia. Diede la santa Ostia a Lucia, e il Sangue del calice a Giacinto e Francesco, che rimasero in ginocchio, mentre diceva: “Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio”». 

Sarah dice espressamente che questa scena ci fa vedere come bisogna ricevere Gesù Eucarestia senza oltraggiarlo.

Inoltre il cardinale spiega quali sono gli ulteriori oltraggi che subisce la Santa Eucarestia:

In primo luogo quelli contro il Sacramento stesso: «Le orribili profanazioni, di cui alcuni ex-satanisti convertiti hanno dato notizia e raccapricciante descrizione»; oltraggi sono anche «le Comunioni sacrileghe, ricevute non in grazia di Dio, o non professando la fede cattolica (mi riferisco a certe forme della cosiddetta “intercomunione”)».

Secondo elemento: «Tutto ciò che potrebbe impedire la fruttuosità del Sacramento, soprattutto gli errori seminati nelle menti dei fedeli perché non credano più nell’Eucaristia». Per Sarah le «terribili profanazioni che si svolgono nelle cosiddette “messe nere” non feriscono direttamente Colui che nell’Ostia è oltraggiato», finendo solo sugli «accidenti del pane e del vino. Certo, Gesù soffre per le anime dei profanatori, per i quali ha versato quel Sangue che essi così miseramente e crudelmente disprezzano. Ma Gesù soffre di più quando lo straordinario dono della sua divino-umana Presenza eucaristica non può portare i potenziali effetti nelle anime dei credenti».

Dell’attacco diabolico all’eucarestia dice: “il più insidioso attacco diabolico consiste nel cercare di spegnere la fede nell’Eucaristia, seminando errori e favorendo un modo non confacente di riceverla. Lo scopo di Satana è il Sacrificio della Messa e la Presenza reale di Gesù nell’Ostia consacrata. ”

Due pericoli oltraggiosi sono (secondo il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti): “la riduzione del concetto di “presenza reale”. Molti teologi non cessano di dileggiare o di snobbare – nonostante i continui richiami del Magistero – il termine “transustanziazione”;

Riceverla sulla mano comporta «indubbiamente una grande dispersione di frammenti; al contrario, l’attenzione alle più piccole bricioline, la cura nel purificare i vasi sacri, non toccare l’Ostia con le mani sudate, diventano professioni di fede nella presenza reale di Gesù, anche nelle parti più piccole delle specie consacrate: se Gesù è la sostanza del Pane Eucaristico, e se le dimensioni dei frammenti sono accidenti soltanto del pane, ha poca importanza quanto un pezzo di Ostia sia grande o piccolo! La sostanza è la medesima! È Lui!»