Dove trovare consolazione? Una perla tratta da “L’imitazione di Cristo”

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L’imitazione di Cristo è un piccolo volume che ha costituito per secoli un punto di riferimento per la spiritualità cristiana, tanto da considerarsi “il libro più letto dopo il Vangelo, meditato nei monasteri, letto nella vita religiosa e sacerdotale, tenuto come manuale di formazione cristiana robusta per tante generazioni di laici, di cristiani nel mondo”.

L’imitazione di Cristo, il cui autore resta sconosciuto, benché possa essere collocato in ambiente monastico attorno ai secoli XIII-XIV, costituisce un semplice e concreto tracciato di vita ascetica. La tensione spirituale che lo anima, ne fa un testo fondamentale nel percorso verso la ricerca di Dio, l’abbandono dell'”uomo vecchio” per costruire l'”uomo nuovo”, per radicare interiormente una profonda spiritualità personale.

Questo testo, più che per essere letto d’un fiato, è pensato per essere gustato a poco a poco. Ha in sé tante perle per poter vivere dentro di sé e mettere in pratica il Vangelo.

Ecco una di queste perle, che ci dice dove trovare consolazione in questa vita: in Dio e solo in Dio sia la nostra gioia più profonda, quella che non tramonta mai. Un invito a fare della speranza in Dio e dell’amore a Lui la nostra gioia più grande, pegno di eternità che non tramonta, affidandoci a Lui in ogni circostanza.

L’IMITAZIONE DI CRISTO – LA VERA CONSOLAZIONE VA CERCATA SOLAMENTE IN DIO

Qualunque cosa io possa desiderare o immaginare per mia consolazione, non me la riprometto qui, ora, ma in futuro. Perché, pur se avessi, per me solo, tutte le consolazioni del mondo e potessi godere tutte le delizie terrene, certamente esse non potrebbero durare a lungo. Non potrai, quindi, anima mia, trovare piena consolazione né perfetto conforto se non in Dio, consolatore dei miseri e rifugio degli umili. Aspetta un poco, anima mia, aspetta la divina promessa ed avrai in Cielo la pienezza d’ogni bene. Se tu brami troppo disordinatamente i beni della terra, perderai quelli eterni del Cielo.

Abbi pure le cose temporali per il giusto uso, ma il desiderio sia per le cose eterne. Nessun bene di quaggiù vale a saziarti, perché non sei stata creata per goderne. Anche se tu possedessi tutti i beni del mondo, non potresti essere felice e beata; ma solo in Dio, Creatore dell’universo, consiste interamente la tua beatitudine e felicità. Non quella che sembra tale e viene esaltata dagli stolti che amano il mondo, ma quella che attendono i buoni fedeli di Cristo; ma quella che talora pregustano coloro che vivono dello spirito ed i puri di cuore, “la patria dei quali è nei Cieli” (Fil 3,20).

Vano e breve è ogni conforto che viene dagli uomini. Conforto vero e beatificante è quello che si attinge interiormente dalla Verità. L’uomo pio porta, dappertutto, con sé il suo Consolatore, Gesù, e Gli dice: Stammi vicino, o Signore Gesù, in ogni luogo ed in ogni tempo.