Sembra una strana coincidenza, il fatto che nella stessa settimana in cui la basilica di Santa Sofia in Turchia diventa una moschea, si ricorda anche uno dei massacri più crudeli della storia.
Questo massacro dell’Impero Ottomano contro i cristiani è passato inosservato da parte dei media.
Nel 1860 iniziò la guerra sul Monte Libano, allora la capitale era Instabul, Turchia. Ciò che fece scoppiare la rivolta fu la ribellione dei contadini cristiani maroniti libanesi contro il dominio dei drusi. Le battaglie si estero fino a Damasco, dove avvenne l’atroce carneficina di cristiani.
La battaglia durò 3 giorni, dal 9 luglio all’11 luglio, ma proprio il 9 morirono migliaia di cristiani e vennero bruciate a fuoco molte chiese, conventi e interi villaggi.
Non è stato l’unico massacro dell’Imero Ottomano, comunque la Chiesa riconosce come martiri e santi quei cristiani uccisi. Proprio il 10 luglio, a 160 anni dal massacro ottomano, contro i cristiani maroniti, l’attuale presidente della Turchia ha decretato che la storica Basilica di Santa Sofia diventerà una moschea.