Il beato Egidio di Laurenzana e le lotte col demonio

Don Antonio Mattatelli, sacerdote esorcista della diocesi di Tricarico ci presenta la storia del beato Egidio di Laurenzana (una figura molto sentita in Basilicata) raccontandoci soprattutto delle lotte che ebbe con il demonio.

Tre aspetti colpiscono di questa figura: il fatto che visse segregato in una grotta (eremita per tutta la vita), la lunga lotta che ebbe con il demonio prima di morire, tantè che il maligno gli rovesciò una lampada facendolo bruciare e il corpo incorrotto dopo 500 anni dalla sua morte che attualmente è ubicato sotto l’altare della chiesa Madre Santa Maria dell’Assunta di Laurenzana, all’interno di una nuova teca di cristallo.

 

Andiamo con ordine: in che anni è vissuto il beato Egidio? Raccontaci anche la sua infanzia e adolescenza …

Della sua infanzia non si sa molto, non emerge tanto dalle fonti francescane. Egli entrò da ragazzo in convento nei frati minori. Lui nasce 3 anni dopo la morte di un grande francescano, San Bernardino da Siena che morì all’Aquila il 20 maggio 1440.

Tre anni dopo, nasce il beato Egidio di Laurenzana che viene chiamato Bernardino Di Bello proprio in onore del santo.

Da ragazzo ebbe una precoce vita di pietà, coltivava la preghiera e cercava di stare in solitudine. I genitori erano contadini quindi quello che caratterizzò l’infanzia e l’adolescenza di Bernardino fu sicuramente la fatica.

Egli contribuì a restaurare la cappella di Sant’Antonio proprio nel convento dei francescani in cui sarebbe entrato. La sua vita era segnata dalla grazia di diventare anche lui un francescano.

Riuscì infatti ad entrare nel convento dei francescani del suo paese e si distinse per una vita ascetica immersa nella grazia ma anche per la sua umiltà.

Egli non volle diventare sacerdote, pur essendo frate, volle rimanere frate laico per umiltà, così da svolgere i compiti più umili all’interno del convento.

Egli svolgeva tutte le mansioni senza mai distaccare il cuore da Dio, tantè che molte volte veniva rapito in estasi e tante volte fu visto dai confratelli in “lievitazione” cioè il suo corpo era sospeso in aria.

 

Quali furono i suoi carismi? Ho letto che aveva un forte dono di guarigione e di profezia?

Si esatto, aveva doni di pietà e doni di preghiera. L’estasi era consueta nella sua vita. Per esempio molte volte trovandosi nel giardino del convento mentre coltivava l’orto, egli cadeva in estasi e gli uccelli andavano a posarsi su di lui. Anche gli uccelli parlavano con lui in quel momento e gli obbedivano.

Il beato Egidio, in alcuni periodi dell’anno si ritirava in una grotta e viveva da eremita, vivendo molte quaresime come San Francesco.

La sua vita è costellata di segni meravigliosi, di carismi, di profezie, ma è una vita ristretta nell’ambito del piccolo centro di Laurenzana. Chiaramente quando si tratta di una santità accentuata, dove c’è sempre la mano di Dio c’è sempre la coda del nemico che prima o poi cerca di disturbare l’anima.

 

Parliamo delle dure lotte che ebbe con il demonio. Cosa puoi dirci in merito?

Le lotte con il demonio furono tremende, terribili ed epiche. Nelle antiche biografie viene raccontato che il beato Egidio, riusciva a dormire pochissimo la notte perché veniva continuamente disturbato dal demonio. I frati sentivano nel cuore della notte, rumori assordanti come catene che strisciavano a terra e provenivano dalla cella del beato Egidio, inizialmente lui non disse nulla ai confratelli per umiltà ma poi fu costretto, portato davanti al Padre superiore per obbedienza, dovette ammettere che quei rumori erano causati dal demonio che lo disturbava.

Anche la sua morte è segnata da un intervento straordinario del demonio. La notte di Natale del 1517, dopo la messa di mezzanotte si trattenne in chiesa, con l’intenzione di fare un’intera notte di veglia d’innanzi al Santissimo Sacramento.

Le fonti antiche raccontano che il demonio, diverse volte, gli spense la lampada ad olio, così l’ultima volta, il demonio spaccò la lampada e l’olio bollente gli arrivò addosso.

Per quell’epoca, il beato Egidio era considerato già anziano, aveva 55 anni, dopo quindici giorni di agonia atroce dovuti a quella bruciatura, il 10 gennaio del 1518 entrò nella Gloria dei cieli.

Il corpo del beato Egidio, dopo la sua morte è rimasto incorrotto e successero da subito molti miracoli e prodigi. Il giorno della sua morte, nel momento che diede l’ultimo respiro, le campane della chiesa si misero a suonare da sole.

 

Diventerà presto santo?

Probabilmente il beato ha fatto un prodigio che manca per la sua santificazione proprio in una delle tre sere in cui mi trovai a predicare a Laurenzana. Vi racconto la storia di un bambino che aveva una malattia congenita agli occhi e che aveva subito tante volte l’operazione. I medici avevano detto che un occhio lo aveva recuperato ma l’altro no, proprio perché aveva la retina completamente staccata.

Ebbene, una di quelle tre sere in cui stavo predicando a Laurenzana, abbiamo unto con l’olio della lampada del beato Egidio, l’occhio di questo bambino e la retina si è improvvisamente attaccata da sola. I medici stanno confermando quando accaduto per cui probabilmente questo potrebbe essere il miracolo che condurrà il beato Egidio alla santità.

 

Servizio di Rita Sberna