Il nono comandamento (Non desiderare la donna d’altri)

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Il nono comandamento
1- ci proibisce di desiderare la donna d’altri;
2 – ci ordina la perfetta purezza dell’anima.

1) Il nono comandamento ci proibisce di desidera re la donna d’altri.
L’espressione “non desiderare la donna d’altri” si deve intendere come la proibizione di qualsiasi specie di pensieri e desideri impuri, che, comunemente, vengono chiamati “pensieri cattivi”.
Il sesto comandamento, come già abbiamo visto, ci proibisce ogni specie di impurità nelle azioni e cioè nel corpo; il nono, invece, ci proibisce ogni sorta di impurità nei pensieri e nei desideri e cioè nello spirito, nell’anima.
Il pensiero impuro è la deliberata compiacenza di quelle azioni, che sono proibite nel sesto comandamento, rappresentate nella mente o nell’immaginazione, senza che vi sia la volontà di compierle.
Il pensiero impuro è peccato, perché ci si diletta di cose proibite dalla legge di Dio, e il peccato è della stessa gravità e della stessa specie dell’azione che ci si rappresenta nel pensiero e di cui ci si compiace.
il desiderio impuro acconsentito è la volontà di compiere quelle azioni che sono proibite nel 6° comandamento.
il desiderio impuro acconsentito è peccato della stessa gravità e della stessa specie dell’azione che si desidera compiere.

Non è in nostro potere impedire i cattivi pensieri:
essi sono infatti una conseguenza del peccato originale, ma è in nostro potere ed è nostro dovere non accettarli. Altro è il sentire e altro è l’acconsentire. Si commette peccato solo quando si acconsente a questi cattivi pensieri, cioè quando si accettano con la volontà.
Gli sguardi, i toccamenti, i baci, gli abbracci, gli atteggiamenti scomposti, i cattivi compagni, i discorsi osceni, le immagini pornografiche, le letture e gli spettacoli immorali, l’ozio, l’intemperanza nel mangiare e bere, ecc. sono peccato mortale o veniale solo se rientrano negli atti impuri nell’indurre in occasione prossima o remota di compierli oppure se portano a pensieri o desideri impuri. Se non rientrano in questi non sono neppure peccato.

2) Il nono comandamento ci ordina la perfetta purezza dell’anima.
Il sesto comandamento ci ordina la purezza del corpo, imponendoci l’astensione da qualsiasi specie di atti impuri.
Il nono comandamento va più avanti, allorché impone di rigettare subito ogni pensiero e desiderio impuro.
Il nostro corpo e la nostra anima, infatti, sono tempio di Dio, tempio della SSma Trinità.