Il Messaggio di Dio Padre ai suoi figli
Il messaggio di Dio Padre ai suoi figli, è un messaggio con Imprimatur ecclesiale che Dio Padre avrebbe dettato a Madre Eugenia Elisabetta Ravasio (Capriate San Gervasio 4/9/1907 – Anzio 10/8/1990) per farsi conoscere ed amare da tutti i suoi figli.
Madre Eugenia fu una religiosa missionaria, madre della congregazione di Nostra Signora degli Apostoli a soli 25 anni e missionaria per 12 anni, aprendo oltre ottanta settanta centri di accoglienza in Africa, Asia ed Europa.
Scoprì inoltre la prima rudimentale medicina per la cura della lebbra, ricavata dal seme di una pianta tropicale, medicina poi studiata ed elaborata dall’Istituto Pasteur di Parigi. Lanciò nell’apostolato Raoul Follereau, che sulle basi da lei poste viene considerato l’apostolo dei lebbrosi.
Progettò e realizzò in Costa d’Avorio la “Città dei Lebbrosi”, un immenso centro di raccolta per i malati. Per questa realizzazione, la Francia concesse alla Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli – di cui Madre Eugenia era stata Superiora generale dal 1935 al 1947 – la massima onorificenza nazionale per opere a carattere sociale.
La cosa più importante che ella ha lasciato è il Messaggio di Dio Padre ai suoi figli (“Il Padre parla ai Suoi figli“), l’unica rivelazione fatta personalmente da Dio Padre e riconosciuta autentica dalla Chiesa dopo dieci anni di rigorosissimi esami. Degno di nota è il fatto che il Padre, nel 1932, dettò a Madre Eugenia il Messaggio in latino, lingua a lei totalmente sconosciuta.
Qui alcuni estratti del messaggio “Il Padre parla ai suoi figli“:
“[…] Ecco il vero scopo della mia venuta:
- Vengo per bandire il timore eccessivo che le mie creature hanno di me e per far loro capire che la mia gioia consiste nell’essere conosciuto ed amato dai miei figli, cioè da tutta l’umanità presente e futura.
- Vengo a portare la speranza agli uomini e alle nazioni. Quanti l’hanno già perduta da molto tempo! Questa speranza li farà vivere nella pace e nella sicurezza lavorando per la loro salvezza.
- Vengo per farMi conoscere così come sono. Perché la fiducia degli uomini aumenti contemporaneamente al loro amore per Me, loro Padre, che non ho che una sola preoccupazione: quella di vegliare su tutti gli uomini e di amarli come miei figli.
Il pittore si diletta nel contemplare il quadro da lui dipinto; così io Mi compiaccio, Mi rallegro nel venire tra gli uomini, capolavoro della mia creazione!
Il tempo urge, vorrei che l’uomo sapesse al più presto che lo amo e che provo la più grande felicità nello stare con lui e parlare con lui, come un padre con i suoi figli.
[…] Vedete, o uomini, che da tutta l’eternità non ho che un desiderio, quello di farMi conoscere dagli uomini e di farMi amare, desiderando stare incessantemente presso di loro.
[…] Quando ebbi ben constatato che né i patriarchi, né i profeti avevano potuto farMi conoscere e amare dagli uomini, ho deciso di venire lo stesso.
Ma come fare per trovarMi in mezzo agli uomini? Non vi era altro mezzo che andare Io stesso, nella seconda persona della Mia divinità.
Gli uomini Mi conosceranno? Mi ascolteranno?
Per Me, niente era nascosto del futuro; a queste due domande rispondevo io stesso:
“Ignoreranno la mia presenza, pur essendo vicino a Me. In Mio Figlio Mi maltratteranno, nonostante tutto il bene che darà loro. Nel Figlio mio Mi calunnieranno, Mi crocifiggeranno per farMi morire”
Mi fermerò per questo? No, il mio Amore è troppo grande per i miei figli, gli uomini, è troppo grande.
Non Mi sono fermato là: potete ben riconoscere che vi ho amati, per così dire, più ancora del mio Figlio diletto, o per dire ancora meglio, più di Me stesso.
Ciò che vi dico è talmente vero che se fosse bastata una delle mie creature per espiare i peccati degli altri uomini, mediante una vita e una morte simile a quella del Figlio mio, avrei esitato. Perché? Perché avrei tradito il mio Amore facendo soffrire un’altra creatura che amo, anziché soffrire Io stesso, nel Figlio mio. Non avrei voluto mai far soffrire i miei figli. […]
Oh, come il mio Amore di Padre è stato dimenticato dagli uomini! Eppure vi amo teneramente! In mio figlio, cioè nella persona del Figlio fatto Uomo, che cosa non ho fatto ancora! La divinità in questa umanità si è velata, piccola, povera, umiliata. Io conducevo con mio Figlio Gesù una vita di sacrificio, di lavoro. Ricevevo le sue preghiere perché l’uomo avesse un cammino tracciato, per camminare sempre nella giustizia, al fine di giungere al sicuro fino a Me!
Certo, so ben capire la debolezza dei miei figli! Perciò ho chiesto a mio Figlio di donar loro dei mezzi per rialzarsi dalle loro cadute. Questi mezzi li aiuteranno a purificarsi dal loro peccato, affinché siano ancora i figli del mio Amore.
Sono principalmente i sette Sacramenti […]
Quante mie creature, divenute figlie del mio Amore per mezzo di mio Figlio, si sono gettate molto rapidamente nell’abisso eterno! In verità, non hanno conosciuto la mia infinità Bontà. Io vi amo così tanto! […]
Sarebbe possibile che, dopo avermi chiamato vostro Padre e avermi testimoniato il vostro amore, trovaste in Me un cuore talmente duro e talmente insensibile da lasciarvi perire? No, no, non credetelo! Io sono il migliore dei padri! Conosco la debolezza delle mie creature! Venite, venite a Me con confidenza e amore! Ed Io vi perdonerò in seguito al vostro pentimento. Anche se i vostri peccati fossero ripugnanti come il fango, la vostra fiducia ed il vostro amore Me li faranno dimenticare, così che non sarete giudicati! Io sono giusto, è vero, ma l’Amore paga tutto!
Ascoltate, figli miei, facciamo una supposizione e avrete la sicurezza del mio Amore. Per Me, i vostri peccati sono come il ferro, i vostri atti d’amore come l’oro. Anche se mi consegnaste mille chili di ferro, non sarebbe tanto quanto sei mi donaste dieci chili d’oro! Ciò significa che con un po’ d’amore si riscattano immense iniquità.
Ecco dunque una larvatissima immagine del mio giudizio sui miei figli, gli uomini, tutti senza eccezione. Bisogna arrivare dunque fino a Me. Sono così vicino a voi! Bisogna dunque amarMi e onorarMi affinché non siate giudicati o tutt’al più giudicati con Amore infinitamente misericordioso! […]
Vi faccio una promessa, il cui effetto sarà eterno, eccola: Chiamatemi col nome di Padre, con confidenza ed amore, e riceverete tutto da questo Padre, con Amore e Misericordia. […]
Vivo dunque vicino all’uomo, lo seguo dovunque, lo aiuto in tutto, supplisco a tutto.
Vedo i suoi bisogni, le sue fatiche, tutti i suoi desideri e la mia felicità più grande è di soccorrerlo e di salvarlo. […]
Vorrei che tutte le Mie creature avessero la convinzione che c’è un padre che veglia su di loro e che vorrebbe far loro pregustare, anche quaggiù, la felicità eterna. […]
Desidero dunque che l’uomo si ricordi spesso che Io sono là dove lui è. Che non potrebbe vivere se Io non fossi con lui, vivente come lui. Nonostante la sua incredulità, Io non cesso mai di essere accanto a lui.[…]
Vorrei vedere stabilirsi una grande confidenza tra l’uomo e il Padre suo dei cieli, un vero spirito di familiarità e di delicatezza nello stesso tempo, per non abusare della mia grande bontà.
Come sarà meritorio per voi, un giorno, aver creduto in Me senza averMi visto! […]
Non crediate che Io sia quel terribile vecchio che gli uomini rappresentano nelle loro immagini e nei loro libri! No, no, Io non sono né più giovane, né più vecchio di mio Figlio e del mio Santo Spirito. Perciò vorrei che tutti, dal bambino al vecchio, Mi chiamassero col nome familiare di Padre e di amico, poiché sono sempre con voi, Mi faccio simile a voi, per farvi simili a Me. […]
Quando Mi conoscerete, sarete dissetati, ristorati, i vostri mali guariranno, i vostri timori svaniranno; la vostra gioia sarà grande e il vostro amore troverà riposo che non aveva mai provato fino ad ora.
Ma come, Mi direte, possiamo venire a voi? Ah! venite per la via della confidenza, chiamateMi vostro Padre, amateMi in Spirito e Verità e ciò sarà sufficiente perché quest’Acqua refrigerante e potentissima giunga a dissetarvi.
Ma se volete che essa vi dia tutto ciò che vi manca per conoscerMi e amarMi e se vi sentite freddi ed indifferenti, chiamateMi soltanto con il dolce nome di Padre ed Io verrò a voi. La Mia sorgente vi donerà l’amore, la confidenza e tutto ciò che vi manca per essere sempre amati dal vostro Padre e Creatore. […]
Io sono l’oceano della Carità, figli miei, […] richiudo in questo Amore tutte le creature ragionevoli il cui insieme forma l’umanità. […]
Voi tutti che vivete oggi e anche voi che siete nel nulla, ma che vivrete di secolo in secolo fino alla fine del mondo, pensate che non vivete soli, ma che un Padre al di sopra di tutti i padri vive preso di voi, vive persino in voi, pensa a voi e vi offre di partecipare alle incomprensibili prerogative del Suo Amore. […]
Figli miei, non è forse vero che se sapeste di avere un Padre che pensa a voi e che vi ama di un amore infinito, vi sforzereste a titolo di reciprocità, anche di cittadini, per essere giusti e per render giustizia a Dio e agli uomini? […]
Vengo a renderMi simile alle mie creature per correggere l’idea che avete di un Dio terribilmente giusto, poiché vedo tutti gli uomini trascorrere la loro vita senza confidarsi al loro unico Padre che vorrebbe far loro sapere il Suo unico desiderio, quello di facilitare il passaggio della loro vita terrena per dar loro dopo, in Cielo, una Vita tutta divina.
È questa una prova, che le anime non Mi conoscono più di quanto voi Mi conoscete senza oltrepassare la misura dell’idea che avete di me. Ma adesso che Io vi do questa Luce, restate nella Luce e portate la Luce a tutti; sarà un mezzo potente per ottenere delle conversioni e anche per chiudere, se è possibile, la porta dell’inferno, poiché Io rinnovo qui la mia promessa che non potrà mai venir meno e che è questa:
TUTTI QUELLI CHE MI CHIAMERANNO CON IL NOME DI PADRE, NON FOSSE CHE UNA VOLTA SOLA, NON PERIRANNO, MA SARANNO SICURI DELLA LORO VITA ETERNA IN COMPAGNIA DEGLI ELETTI.
Ed a voi che lavorerete per la mia Gloria e che vi impegnerete a farMi conoscere, onorare ed amare, assicuro che la vostra ricompensa sarà grande, poiché conterò tutto, anche il minimo sforzo che farete e vi renderò tutto al centuplo nell’eternità. […]”
(QUI IL LINK al messaggio completo)
Conclusioni del Vescovo di Grenoble, affidatario della commissione per l’imprimatur:
Secondo la mia anima e la mia coscienza, con vivissimo senso della mia responsabilità davanti alla Chiesa, dichiaro:
che l’intervento soprannaturale e divino mi sembra il solo capace di dare una spiegazione logica e soddisfacente all’insieme dei fatti.
Privo di tutto ciò che lo circonda, questo fatto essenziale mi sembra pieno di nobiltà, di elevazione, di fecondità soprannaturale.
Un’umile religiosa ha richiamato le anime al vero culto, quello del Padre, tale come Gesù lo ha insegnato e come la Chiesa l’ha fissato nella sua liturgia. Non c’è in questo niente di allarmante, niente altro che di molto semplice e conforme ad una solida dottrina.