Si chiama Natascia e fa la modella, ha usato la pillola RU486 per abortire il suo bambino.
Queste sono le sue parole: “Mi avevano detto: ‘Sarà come una mestruazione, ma più abbondante’. Invece mi sono trovata a contorcermi dal dolore per i crampi e gli svenimenti. I denti battevano e dopo aver vomitato tutto ero disidrata. E quando ho espulso il mio bambino ero sul bidet e l’ho gettato nel water mentre le infermiere mi chiedevano se avevo finito. È stato atroce, ho avuto incubi per un anno e ora mi hanno trovato un fibroma”.
Questo basta per dimostrare che non è semplice ingerire una pillola (perchè non è una pillola per curare una malattia) ma bensì è una pillola che uccide il feto che cresce nel grembo di una donna e per fare ciò, questa maledetta pillola, toglie l’ossigeno al bambino. Il caro ministro Speranza però ha parlato di un passo verso il progresso!
Ovviamente le conseguenze non sono soltanto fisiche per la donna ma anche e soprattutto psicologiche: “La società ti fa credere che hai esercitato un tuo diritto e quindi puoi stare con la coscienza tranquilla… ma non è così! E’ vero che puoi anestetizzarti e poi ancora anestetizzarti, addormentare la coscienza… ma la qualità della tua vita lentamente cambierà, senza che tu te ne accorga. Perderai ogni volta un po’ della tua anima e con essa un po’ di felicità. Andrà via l’armonia che in te e la trasformazione in zombi andrà avanti senza che tu te ne renda conto” – conclude Natascia.