La profezia di Suor Nazarena Crotta “Vedo un recluso anche in Vaticano”

Foto di Mattia Verga da Pixabay

Suor Nazarena Crotta è una donna di fede che ha vissuto per 40 anni reclusa in una stanza di 4 metri, per letto adoperava una cassapanca con una croce incisa di sopra. Non usava nè cuscino e nè materasso, si nutriva solo di pane e acqua e non usciva mai dalla sua stanza.

Chiusa per 40 anni in assoluto silenzio!

Ha vissuto come una “carcerata”, faceva parte dell’ordine dei camaldolesi, la sua stanza era situata in una zona centrale di Roma.

E’ morta ormai da 20 anni ma si continua a parlare di lei. Prima di consacrarsi, Julia (così il suo nome di battesimo) era una donna modello, molto sportiva e bravissima a giocare a basket, era anche una musicista.

Quando sente la chiamata del Signore, Julia si trova ad un ritiro spirituale, aveva 27 anni e sente nel cuore che Dio la chiama a stare nel deserto, quel deserto e quel silenzio che poi ha trovato da reclusa presso il monastero di Sant’Antonio abate a Roma, posto sul colle Aventino.

Un giorno aveva profetizzato: “Ci vorrebbe una reclusa in ogni paese del mondo in modo da pregare per i governanti. Ma soprattutto una reclusa o un recluso dovrebbe essere a san Pietro. Una piccola stanzetta sopra la cupola per pregare per il Papa e per la chiesa”.

E forse ciò che disse Suor Nazarena è la realtà di oggi. Se ci pensiamo un recluso a San Pietro vi è: Benedetto XVI che nel silenzio, e nel suo spazio prega per il Santo Padre, per la Chiesa e per il mondo intero.

Suor Nazarena ha lasciato di sè, su questa terra, tante lettere che lei scriveva ed indirizzava ai suoi padri spirituali.

Rita Sberna