Questa è la storia di un ragazzo “speciale”, un giovane Gesù, chiamato e ricordato da tutti come “Il Guerriero”. Ha combattuto per 33 mesi, senza mai stancarsi con il brutto male, che giorno dopo giorno, divorava le sue membra ma fortificava la sua anima.
Dopo la sua salita al cielo, coloro che sono stati accanto a lui fino alla fine (mamma MariaRosa, papà Giuseppe, Don Federico Fabris, Don Lucio Fabbian, Don Marco Galante, Don Luigi Codemo) hanno deciso di ricordarlo in un libro dal titolo “Niente è impossibile – Michele il guerriero testimone della Resurrezione”.
Abbiamo intervistato i genitori di Michele, Don Federico e Don Lucio che ci hanno raccontato delle cose di lui straordinarie.
Don Federico e Don Lucio hanno conosciuto Michele in dei periodi e momenti diversi. Don Federico lo ha incontrato per la prima volta nel 2013, durante la celebrazione di un battesimo, Michele era tra i parenti del battezzato, era insieme ai suoi genitori ed aveva già cominciato la terapia.
Don Lucio conobbe Michele nell’ottobre del 2014, quando fu mandato a sostituire in parrocchia Don Galdino (un sacerdote straordinario che si ammalò nello stesso periodo di Michele e a cui il Guerriero era affezionato) .
Ciò che tutti notavano di Michele era la forza e la determinazione che aveva nel combattere questa “sua battaglia”, una forza che lo faceva lottare insieme a Gesù. Come si potrebbe pensare in questi casi, ci si immagina un ragazzo arrabbiato con la vita e col mondo intero per ciò che stava passando alla sua giovane età di 16 anni, invece Michele era pieno di amore per Gesù e per il prossimo.
Papà Giuseppe, durante l’intervista ci ha raccontato di Don Galdino che per Michele era un nonno ed insieme hanno condiviso la croce della sofferenza e della stessa malattia, hanno percorso un pezzo di strada che li ha poi condotti al cielo.
Anche i genitori di Michele hanno avuto e continuano ad avere una vita attiva all’interno della parrocchia. Papà Giuseppe è Ministro straordinario dell’Eucarestia e mamma Maria Rosa aiuta e contribuisce ai bisogni della parrocchia.
Michele era un ragazzo come tanti, amava la musica, amava stare con gli amici, ed amava attivarsi all’interno della parrocchia, aiutando il sacerdote.
Ci raccontano i genitori, che Michele era “un vulcano” aveva sempre amore e tempo da dare a tutti. Era un figlio che apriva il cuore a chiunque, e la porta di casa a tutti.
Durante la sua malattia, era lui a dare coraggio a chi lo andava a trovare.
“Il Guerriero” è salito al cielo, dopo 33 mesi di calvario, ha combattuto contro un raro tumore che gli provocava pesanti cefalee alla testa. Si è sottoposto a molti interventi che lo hanno poi portato alla sua salita al cielo. La sua battaglia è cominciata all’età di 14 anni (un ragazzino) e poi è terminata all’età di 16 anni e mezzo.
Michele viene ricordato con il sorriso e la solarità che ha sempre avuto, anche nei momenti più duri, non mancava mai di dare un sorriso a chi lo circondava.
Il motto di Michele era: “Niente è impossibile!”. E noi vogliamo salutarvi con questa frase … con Gesù Niente è impossibile!
Michele ha consegnato tramite le mani di Don Lucio, una lettera a Papa Francesco.
Il gruppo musicale “The Sun” hanno conosciuto personalmente Michele, dedicando a lui un concerto.
Servizio di Rita Sberna