Padre Candido Amantini è stato il maestro di don Gabriele Amorth
Padre Candido Amantini aveva un carisma indescrivibile soprattutto quando si trattava di riconoscere i “fattucchieri”, maghi, streghe ecc .. Dalla sua stanza gridava subito “Fuori”.
Oltre a don Gabriele Amorth, un’altra personalità in vista nella Chiesa cattolica è stata alla scuola di Padre Amantini, il vescovo ausiliare dell’Aquila, monsignor Giovanni D’Ercole che così racconta: «Ero giovane, avevo 27 anni, ordinato sacerdote da poco tempo e frequentavo con don Giancarlo Gramolazzo l’Alfonsianum, che è vicino alla Scala Santa. Fu proprio Don Giancarlo ad accompagnarmi da Padre Candido, e così ebbe modo di assistere per la prima volta a un esorcismo. Ero molto scettico, non ci credevo e il padre, alla fine dell’esorcismo, mi disse: “Torna, torna qui la prossima volta”».
Continua mons. D’ercole: «Ebbi l’impressione che ci tenesse a che partecipassi a questi incontri veramente speciali. Quello che mi sorprendeva, era che non sentivo la vocazione fare l’esorcista, ero andato lì per pura curiosità, eppure mi rendevo conto che lui insisteva perché tornassi regolarmente. Ogni volta, che mi liberavo dall’università, quando partecipavo agli esorcismi, era lui stesso a insistere dicendomi: “Ti aspetto anche domani…vedrai c’è una donna molto provata…vieni anche dopo domani…”. E così ho avuto modo di imparare la difficile missione dell’esorcista accanto a un così grande maestro. Mentre operava, mi insegnava quello che non deve essere fatto e quello che deve essere accuratamente osservato. Ad esempio, ho appreso dal suo modo di agire che l’esorcista non si deve agitare troppo, deve restare assolutamente calmo».
Monsignor Giovanni D’Ercole, dopo essere stato alla scuola di Padre Candido, ha svolto il suo ministero di esorcista in Africa, Costa d’Avorio fino al 1984. Anche quando si trovava in quelle terre era in contatto telefonico con Padre Candido che gli dava consigli. Amantini ripeteva sempre a D’Ercole: “Innanzi tutto molto preghiera, bisogna che tu preghi tanto, e poi penitenza”. Infatti Padre Candido trascorreva intere notti in preghiera senza dormire, tormentato dal maligno.
Un altro dei consigli preziosissimi del maestro di don Amorth, era quello di non accettare mai le provocazioni del demonio: «piene di furbizia e malizia. Mai accettare le provocazioni del demonio, mai entrare in agitazione emotiva. Non si tratta di fare una lotta corpo a corpo con il demonio: non sei tu che lotti contro di lui, ma la Parola di Dio, il Signore Gesù vincitore delle potenze dell’inferno».
Secondo quanto raccontato da monsignor D’Ercole, negli ultimi anni padre Candido avrà attraversato una sorte di “notte oscura” e citava spesso Santa Gemma Galgani, probabilmente aveva qualcosa in comune con questa santa.
Fonte. Gaudium Press di Rita Sberna