Papa Francesco: discernere per vivere

Con l’udienza di oggi, il Santo Padre apre per noi un nuovo ciclo delle catechesi, questa volta dedicate all’importantissimo tema del discernimento. E’ da un lato una parola che va molto di moda, ma che va anche compresa correttamente nella vita dell’uomo e in modo particolare nella vita del cristiano. Francesco si sofferma questo mercoledì sul suo significato.

Una volta nella storia della Chiesa soprattutto, il discernimento rappresentava soprattutto un processo con cui le persone andavano a scoprire quale fosse il loro posto nel mondo e nella comunità ecclesiale. Oggi sappiamo che discernere è un atto importante che riguarda tutti, perché le scelte sono parte essenziale della vita. Discernere le scelte. Si sceglie un cibo, un vestito, un percorso di studi, un lavoro, una relazione. In tutto questo si concretizza un progetto di vita, e anche si concretizza la nostra relazione con Dio. 

Proprio perché il discernimento tocca la nostra vita quotidiana, Gesù parla del discernimento con immagini tratte dalla vita ordinaria; ad esempio, descrive i pescatori che selezionano i pesci buoni e scartano quelli cattivi; o il mercante che sa individuare, tra tante perle, quella di maggior valore. Proprio per questo il Papa ci presenta l’esercizio del discernimento come operazione che richiede tre elementi: intelligenza, perizia e volontà. 

Quando ci decidiamo per un discernimento fatto bene, questo ci costa sicuramente fatica. Per svolgere al meglio il proprio mestiere, – ci dice il Papa – il pescatore mette in conto la fatica, le lunghe notti trascorse in mare, e poi il fatto di scartare parte del pescato, accettando una perdita del profitto per il bene di coloro a cui è destinato. Il mercante di perle non esita a spendere tutto per comprare quella perla; e lo stesso fa l’uomo che si è imbattuto in un tesoro. E la responsabilità e di ciascuno di noi, nessuno può scegliere nella vita al posto nostro.

Inoltre, la capacità di discernere è anche la capacità di mettere in moto gli affetti. Chi ha trovato il tesoro non avverte la difficoltà di vendere tutto, tanto grande è la sua gioia (cfr Mt 13,44). Lungi dall’avere la testa tra le nuvole, dobbiamo sapere, che prendere una bella decisione, una decisone giusta, ti porta sempre a quella gioia finale; forse nel cammino si deve soffrire un po’ l’incertezza, pensare, cercare, ma alla fine la decisione giusta ti benefica di gioia

Mentre è vero che nel giudizio finale Dio opererà un discernimento – il grande discernimento – nei nostri confronti (…), è altrettanto importante e rilevante, ricordare che Egli lo farà in base a ciò che noi decidiamo/scegliamo ogni giorno. Papa Francesco ci ricorda l’incontro di Andrea e Giovanni con Gesù, per dirci che è l’inizio di un cambiamento che, passo a passo, segnerà tutta la vita. A distanza di anni, l’Evangelista continuerà a ricordare quell’incontro che lo ha cambiato per sempre, ricorderà anche l’ora: «Erano circa le quattro del pomeriggio» (v. 39). È l’ora in cui il tempo e l’eterno si sono incontrati nella sua vita. 

Abbiamo fatto tutti nella nostra vita l’esperienza di una scelta per il bene che non ha portato al bene. L’uomo, a differenza degli animali, può sbagliarsi, può non voler scegliere in maniera corretta e la Bibbia lo mostra fin dalle sue prime pagine. E’ di fondamentale importanza dunque il dialogo con Dio. Il dialogo è: il Signore dà la missione, tu devi fare questo e questo; e l’uomo ogni passo che fa deve discernere quale decisione prendere. Il discernimento è quella riflessione della mente, del cuore che noi dobbiamo fare prima di prendere una decisione.

Cosa richiede il discernimento, allora? Che io mi conosca, che sappia cosa è bene per me qui e ora. Richiede soprattutto un rapporto filiale con Dio. Dio è Padre e non ci lascia soli, è sempre disposto a consigliarci, a incoraggiarci, ad accoglierci. Ma non impone mai il suo volere. Perché? Perché vuole essere amato e non temuto (…) Per imparare a vivere si deve imparare ad amare, e per questo è necessario discernere: cosa posso fare adesso, davanti a questa alternativa? Che sia un segnale di più amore, di più maturità nell’amore.