Papa Francesco
Il Pontefice conclude l’udienza con delle parole di vera speranza dicendo“Il paradiso non è un luogo da favola, e nemmeno un giardino incantato” ma , “l’abbraccio con Dio, Amore infinito, e ci entriamo grazie a Gesù, che è morto in croce per noi”, spiega il Papa. Quindi nell’ora della morte, quando “anche non ci fosse più nessuno che si ricorda di noi, Gesù è lì, accanto a noi”. Vuole portarci nel posto più bello che esiste, “con quel poco o tanto di bene che c’è stato nella nostra vita, perché nulla vada perduto di ciò che Lui aveva già redento”.
E nella casa del Padre, porterà anche “ciò che in noi ha ancora bisogno di riscatto: le mancanze e gli sbagli di un’intera vita. È questa la meta della nostra esistenza: che tutto si compia, e venga trasformato in amore”. “Se crediamo questo, la morte smette di farci paura” e possiamo sperare di partire da “questo mondo in maniera serena perché “chi ha conosciuto Gesù non teme più nulla”. E il Papa assicura che in quell’istante non piangeremo più inutilmente perché tutto è passato tranne l’amore, che rimane: “perché la carità non avrà mai fine”.