In questo periodo di Avvento è importante dedicare maggior tempo alla preghiera e a quello che abbiamo a cuore. Ripercorrere e meditare i passaggi della Bibbia può anche permetterci di riscoprire nuovi racconti di vita da attuare nel nostro quotidiano.
Come scriveva il Santo Padre nel 2020:
«Dopo che Dio si è fatto storia, ogni storia umana è, in un certo senso, storia divina. Nella storia di ogni uomo il Padre rivede la storia del suo Figlio sceso in terra. Ogni storia umana ha una dignità insopprimibile. Perciò l’umanità merita racconti che siano alla sua altezza vertiginosa e affascinante alla quale Gesù l’ha elevata».
Il Signore è il grande Narratore della storia della salvezza. Gesù si è incarnato nel grembo della vergine Maria e siamo tutti invitati come il verbo ad avere parole di vita. Nei nostri gesti e parole possiamo ogni giorno testimoniare le meraviglie di Dio e diventare profeti di salvezza per gli altri.
Tra i tanti tormenti e lacerazioni di oggi abbiamo bisogno di riscoprire storie che ci aiutino a ritrovare la nostra identità e a partecipare alla storia d’amore tra Dio e l’umanità. Abbiamo bisogno di “storie che respirano la verità” per andare avanti con i nostri fratelli in un mondo costantemente inquieto e immerso in una logica di paura e di odio dilaganti (spesso accentuata dall’azione di certi social media, delle fake news e cattive notizie). Allora rileggendo la Sacra Scrittura potremmo ad esempio: con il Centurione rinnovare la nostra totale fede in Gesù, con Giovanni Battista annunciare il Messia, con il Samaritano aiutare il nostro prossimo e con i discepoli di Emmaus camminare sulle strade della vita con Gesù al nostro fianco.
Siamo chiamati a diventare autentici testimoni dell’Amore di Cristo per gli altri…e così, quando incontreremo la menzogna proveremo come San Giovanni Battista a smascherarla, quando come il Samaritano incontreremo una persona nel bisogno (affamata, straniera o ammalata) non ci gireremo dall’altra parte…ancora oggi come due mila anni fa il Signore vuole incontrarci sul cammino, sapremo riconoscerlo?
Luca 24:13-53: «Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo [...] Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.»