Basta cambiare prospettiva e la situazione si capovolgerà.
Nelle relazioni coniugali un errore che spesso si compie è guardare soltanto la propria prospettiva escludendo la prospettiva e il punto di vista dell’altro a priori. In tutti i matrimoni anche in quelli più felici, capita di guardare soltanto il proprio “ombelico”, concentrandoci soltanto sulle proprie fatiche, i propri sforzi e sacrifici come se a farli fossimo soltanto noi e non il coniuge.
Si è portati a pensare sempre a cosa potrebbe fare l’altro per aiutarci, a come dovrebbe farlo e dove dovrebbe migliorare (sempre rientrando nei canoni del nostro parere).
E’ un abitudine che a lungo andare diventa dannosa e pericolosa, esistono infatti degli esercizi spirituali mentali che possono aiutarci a vincere questa cattiva tendenza.
Immaginiamo una giornata tipica di 24 ore della persona che amiamo
La giornata in 24 ore prevede gioie, sforzi, fatiche e imprevisti … potremmo iniziare ad immaginare la giornata di un marito o di una moglie.
Io immagino la giornata “tipo” di mio marito così: Si sveglia presto la mattina, prega e si beve il caffè. Porta la bimba al nido e poi va a lavorare dove trascorre gran parte di 8-9 ore della sua giornata. Torna a casa, gioca con la bimba e aiuta a preparare la cena, che è l’unico momento della giornata che possiamo condividere insieme e possiamo anche dialogare di ciò che è successo durante la giornata. Poi si lavano i piatti, si mette a letto la bambina e ci si addormenta tutti insieme.
Sottolineate le cose positive che il vostro coniuge ha compiuto in una giornata
Mi sono concentrata nel pensare a quanto tempo mio marito in una giornata dedichi a se stesso, ed il risultato è stato poco e niente. Quando è a casa è al servizio della famiglia e quando sta a lavoro svolge il suo lavoro dal quale dipendono altre mansioni, ed essendo un tecnico, risolve i problemi tecnici di tutti a volte avendo anche stress e frustrazioni varie.
Quindi probabilmente il nostro coniuge nella sua giornata non sta facendo tutto quello che noi ci immaginiamo e ci aspettiamo ma probabilmente sta facendo ciò che fa stare bene noi in famiglia.
Pensiamo allo stress di ogni giorno che affronta la nostra metà
Concentrarsi sullo stress che il proprio coniuge affronta durante la sua giornata aiuta anche a “giustificare” certe sue mancanze, ad esempio mio marito affronta lo stress del traffico per andare a lavoro o tornare dal lavoro a casa, affronta lo stress lavorativo della fretta di sistemare certi problemi a lavoro, per cui tornando a casa vorrebbe essere lasciato tranquillo senza che nessuno gli chieda di fare qualcosa nello specifico… ma la mia giornata “tipo” è diversa dalla sua, i miei stress e le mie difficoltà sono altre e ovviamente non devono passare in secondo piano ma non devono nemmeno prevalere sui suoi problemi e difficoltà giornalieri.
Questi esercizi mentali in ogni caso ci aiutano a metterci nei panni del nostro partener, a comprenderlo meglio e ad amarlo nonostante quelle “imperfezioni” quotidiane che come già avremo capito sono la conseguenza di giornate lunghe e faticose.
Fonte. Gaudium Press di Rita Sberna