Salvo La Rosa: Saluto il mio pubblico televisivo Benedicendolo!

Salvo La Rosa: Saluto il mio pubblico televisivo Benedicendolo!

Salvo La Rosa è un noto #conduttore #siciliano. Conduce un #programma veterano, nell’emittente Antenna Sicilia, dal titolo “Insieme”.

Grazie a questo programma di satira e musica, si trascorrono delle ore piacevolissime davanti la tv.

Salvo, ho potuto notare varie volte, che saluti il pubblico con questa frase: “Che Dio vi Benedica”.

Che valore ha la fede nella tua vita?

Saluto il pubblico con questa frase, tutte le sere. E’ una cosa a cui tengo molto, perché quando andavo a trovare la mia meravigliosa nonnina, e lo facevo una volta a settimana, mi accoglieva con grande affetto e quando andavo via mi diceva questa frase, che mi è rimasta da sempre nel cuore: “O niputi, ti saluto e che Dio t’abbinirici”.

Io mi sentivo protetto, da questa parola meravigliosa di mia nonna, fino alla visita successiva che le facevo.

“Che Dio ti benedica”, mi è rimasta dentro talmente tanto che mi fa piacere dirla alle altre persone, cioè al pubblico che mi vuole bene e che mi segue, mi permette di fare questo lavoro e mi far star bene dandomi gioia e felicità. Dobbiamo sempre affidarci alla volontà di Dio, infatti una frase che dico sempre privatamente è: “Sia fatta la Tua Volontà”, qualunque cosa mi accada, sia bella che brutta, comunque è sempre la volontà di Dio.

Che rapporto hai con la preghiera?

E’ assolutamente straordinario, soprattutto nell’ultimo anno, l’ho riscoperta in maniera fondamentale, forte e piena. La preghiera è il respiro dell’anima. Io prego in determinati momenti della giornata, ma anche in momenti impensabili.

A volte, anche quando sono in macchina da solo mentre guido. Si può pregare dovunque ma si deve farlo con forte intensità. La preghiera è importante perché ti avvicina a Dio e apre la tua anima verso di Lui, ti permette di dialogare con Lui intensamente.

Riesci a trasmettere l’amore di Dio ai tuoi figli?

Io ho avuto la grazia di Dio, di nascere in una famiglia composta da persone semplici, credenti e praticanti.

I miei genitori, i miei nonni, mi hanno insegnato e trasmesso l’amore di Dio. Poi sono andato alla scuola dai salesiani. Per me è stata fondamentale e lo è tuttora, perché quello che ho appreso alla scuola di Don Bosco, mi ha guidato per tutta la vita.

I miei figli hanno proseguito per questa strada perché anche loro sono stati educati ed istruiti alla scuola di Don Bosco.

Credo che sia mia moglie che io, ci siamo impegnati per farsì che i nostri figli potessero seguire questa strada, e credo che ci siamo riusciti perché al momento possiamo dire di avere due ragazzi meravigliosi che peraltro, vivono fuori e lontano da casa e ci hanno dimostrato di sapersi comportare e andare avanti in maniera coscienziosa e tranquilla.

Io ho molta fiducia nei giovani.

Ai giovani bisogna dare: la giusta educazione, i giusti valori e bisogna star loro vicini e parlare molto con loro.

Ho sempre parlato molto con i miei figli, non bisogna farli sentire da soli però lasciarli liberi di scegliere per sentirsi responsabili.

C’è stato un momento particolare in cui la tua fede ha subìto, una rinascita ed una riscoperta?

Credo che la Fede, la si debba rigenerare sempre, in qualsiasi momento. Anche la Fede più incrollabile, più forte e radicata, spesso subisce dei momenti di tentennamento, dei momenti di crisi e instabilità perché siamo umani.

Siamo imperfetti e peccatori e spesso siamo soggetti a commettere errori.

Bisogna sempre, capire quando si sbaglia e quando è il momento critico per cercare di riprendersi.

Nell’ultimo periodo, la mia Fede ha subìto una rigenerazione totale e molto importante, basandosi su basi solide e io in questo momento mi sento una persona abbastanza serena e abbastanza tranquilla che fa il proprio dovere.

Come tutti gli uomini, sono soggetto sempre all’errore, allo sbaglio ma sempre pronto a rimettermi in carreggiata.

Dio va cercato sempre in qualsiasi situazione.

E’ bello quello che in questi giorni ci ha ricordato Papa Francesco, che è un meraviglioso dono dello Spirito Santo, ci ha detto che dobbiamo cercare Dio nel nostro vicino, nel nostro prossimo, nella persona che soffre, nella persona che ci sta accanto. Ci ha detto anche una cosa che a noi è sembrata stranissima perché forse avevamo perduto alcuni valori: non dobbiamo avere paura della bontà e della tenerezza.

Il mondo senza amore, senza bontà, senza tenerezza, diventerebbe veramente un mondo di selvaggi e pieno di violenza.

Papa Francesco ci ha detto una cosa bella, cioè che i mezzi d’informazione, devono esprimere: verità, bontà e bellezza.

I mass media come la televisione e la radio, devono esprimere bontà, dare dei messaggi e anche trasmettere la bellezza che è tutto.

Un po’ tutti ci siamo stupiti, su cose che sono naturali.

Ad esempio ci siamo stupiti del fatto che Papa Francesco, al momento della sua elezione, quando si è affacciato alla finestra, abbia detto: “Fratelli e sorelle: Buonasera”.

Il Papa ha detto semplicemente “Buonasera”. Ci sono molti cristiani che non si salutano neanche.

Quando poi ha fatto il primo angelus, ad orario di pranzo, alla fine ha detto: “Buon appetito, buon pranzo”. Noi ci siamo stupiti, perché forse e purtroppo, ci sono persone che quando si siedono a tavola non dicono buon appetito e buon pranzo ai propri commensali.

Ci siamo stupiti di cose assolutamente semplici. Il Papa è una persona normale, che non vuole stare in Vaticano e vive ancora nell’albergo dei Cardinali, vuole fare colazione con gli altri Cardinali, vuole scambiare quattro chiacchiere con loro ed anche confrontarsi.

E’ una cosa meravigliosa. Lui ha detto anche un’altra cosa: “Il vero potere è il servizio”.

Anche il Papa deve guardare al servizio umile, concreto e ricco di fede. Lui s’ispirò alla figura di San Giuseppe che disse subito di “SI”, diventando il papà di Gesù.

So che non sei stato mai a Medjugorje. Cosa pensi di queste apparizioni mariane che oramai durano da 35 anni?

Non sono mai andato in questo pellegrinaggio ma mi piacerebbe tanto farlo.

Vorrei andare e rendermi anche conto di quello che mi dicono.

Me l’hai detto anche tu che è un posto assolutamente meraviglioso ed emozionante. Sono colpito ed affascinato. Seguo a distanza i miracoli che si verificano, e soprattutto ho conosciuto anche persone che dopo essere stati a Medjugorje e a Lourdes, sono tornati completamente rigenerati, per cui è un esperienza che va fatta nella vita, io ancora non ho avuto la gioia di farla, ma che spero di fare presto.

C’è un Santo a cui ti rivolgi spesso in preghiera e che ne sei devoto?

C’è ne più di uno, anche se io ho un legame molto forte con Don Bosco, per questioni di educazione che nasce dalle scuole.

Ma certamente anche con Padre Pio, San Francesco D’Assisi, che è un Santo che ho sempre seguito con tanto affetto. San Francesco ci ha dato una meravigliosa preghiera dov’è contenuta la famosa frase: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

Lì c’è tutta l’essenza del nostro essere uomini. Sono molto legato a Maria Ausiliatrice, alla quale s’ispirava molto Don Bosco.

Sono stato sempre affascinato dalla figura di Madre Teresa, una persona che si è dedicata molto alla carità e agli altri. Mi ha sempre affascinato la figura di Giovanni Paolo II, perché ho vissuto da giornalista e da conduttore televisivo, le bellissime esperienze dei tanti viaggi che Giovanni Paolo II fece in Sicilia.

All’epoca, ho fatto le telecronache per “Antenna Sicilia”, delle visite che Papa Giovanni Paolo II fece a Caltanissetta, Catania, Palermo, Messina e ad Agrigento quando tuonò contro la mafia dicendo: “E’ arrivato il momento di convertirvi”.

Ho avuto anche la grazia d’incontrarlo, durante la visita fatta a Catania, ho una fotografia che porto con grande ricordo, mentre gli stringevo la mano.

Fra l’altro quando Giovanni Paolo II morì, il giorno dopo, credo che ho avuto un illuminazione divina, m’inventai una trasmissione speciale, nella quale invitai tutti i nostri comici a leggere e recitare in trasmissione, le preghiere e le poesie composte proprio da Giovanni Paolo II.

Venne fuori una trasmissione così emozionante che creammo anche un dvd e con il ricavato, la Caritas ha completato l’arredamento di due case di accoglienza, per i senza fissa dimora.

Quel Papa meraviglioso, fece un opera di bene, dopo la sua morte attraverso “Insieme”.

Che augurio vuoi fare a tutte quelle persone che come dice la Gospa, la Madonna a Medjugorje “non hanno conosciuto l’amore di Dio”?

Io dico che bisogna pazientare perché il momento arriva sempre. Bisogna essere disposti ad ascoltare e a cercare. Alla fine se si è ben disposti l’amore di Dio arriva. Bisogna riscoprire i veri valori, a cominciare dalla famiglia stessa.

Servizio di Rita Sberna