Sveglia cristiani!!!!

Sveglia cristiani

Sveglia cristiani è il grido rivolto ai credenti, agli uomini di fede, come un grido di chiamata alle armi; questa volta si tratta delle armi della preghiera e della penitenza che sono le uniche armi vincenti. Un grido che deve richiamare la nostra attenzione su quello che è un tema del quale si ritorna a parlare con una certa insistenza e, soprattutto, con una certa delicatezza: quello del “mysterium iniquitatis” ovvero il mistero del male e del peccato nella nostra esistenza.

Di fronte al nuovo ordine mondiale, che sempre più appare tendere come fine ultimo al caos globale, ritornano attuali i temi del mysterium iniquitatis;  nei secoli la Chiesa ha riprovato le varie forme di superstizione, la preoccupazione ossessiva nei confronti di satana e dei demoni, i diversi tipi di culto e di morboso attaccamento a questi spiriti. Nonostante ciò da molti arriva l’accusa alla Chiesa di aver  fatto di satana l’argomento preferito della sua predicazione; ci si domanda se non sia il caso di riesaminare su questo punto la dottrina cattolica, a cominciare dalla sacra scrittura; altri pretendono che si ammetta che nessuna parola garantirebbe la realtà del mondo demoniaco con lo scopo ultimo di turbare gli animi; infatti i fedeli, abituati a prendere sul serio gli insegnamenti evangelici di Cristo e degli scritti apostolici sono sotto attacco con il pretesto secondo cui quella parte di dottrina poiché non farebbe parte del messaggio evangelico centrale, non riguarderebbe la nostra fede e noi saremmo liberi di abbandonarla. Altri, più obiettivi e più radicali nello stesso tempo, accettano le asserzioni della sacra scrittura sui demoni aggiungono che, nel mondo d’oggi, esse non sarebbero accettabili neppure per i cristiani.

Eppure nei vangeli Cristo è chiaro come avviene per i discepoli e per i padri della Chiesa dei primissimi secoli del cristianesimo; San Paolo ne parla e afferma che satana è per lui una entità personale, « il dio di questo mondo », un avversario furbo, distinto sia da noi che dal peccato verso il quale ci spinge in ogni modo. Come nel vangelo, l’apostolo lo vede all’opera nella storia del mondo, in quello che egli chiama « il mistero della iniquità ».

Fin dal II secolo d.C. Melitone di Sardi aveva scritto un’opera « Sul demonio » mentre i più attenti a mettere in luce l’azione continua, costante, inesorabile, del diavolo furono quelli che illustrarono il disegno divino nella storia, specialmente sant’Ireneo e Tertulliano; mentre Sant’Ireneo insegnò che il diavolo è un « angelo apostata » sant’Agostino lo mostrò all’opera nella lotta delle « due città », che hanno origine in cielo, quando le prime creature di Dio, gli angeli, si dichiararono fedeli o infedeli al loro Signore. Sono sempre i padri della Chiesa ad affermare che è nel loro orgoglio – cioè nel desiderio di innalzarsi al disopra della loro condizione, di affermare la loro indipendenza da Dio – il principio della loro caduta; ma, accanto a quest’orgoglio, molti sottolinearono anche la loro cattiveria nei confronti dell’uomo. Per sant’Ireneo, l’apostasia del diavolo sarebbe cominciata quando egli ebbe gelosia della creazione dell’uomo e cercò di farlo ribellare al suo autore; da quel momento la sua azione fu ininterrotta fino ai giorni nostri.

Il concilio lateranense del 1215 riprese affermazioni che si leggono in san Basilio, san Gregorio di Nazianzo, san Giovanni Crisostomo, Didimo di Alessandria, in Tertulliano, Eusebio di Vercelli, sant’Ambrogio e sant’Agostino mentre nella sua enciclica Humanum genus del 20 aprile 1884  Leone XIII  afferma:  “Il genere umano, dopo che “per l’invidia di Lucifero” si ribellò sventuratamente a Dio creatore e largitore de’ doni soprannaturali, si divise come in due campi diversi e nemici tra loro; l’uno dei quali combatte senza posa per il trionfo della verità e del bene, l’altro per il trionfo del male e dell’errore. Il primo è il regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo; e chi vuole appartenervi con sincero affetto e come conviene a salute, deve servire con tutta la mente e con tutto il cuore a Dio e all’Unigenito Figlio di Lui. Il secondo è il regno di Satana, e sudditi ne sono quanti, seguendo i funesti esempi del loro capo e dei comuni progenitori, ricusano di obbedire all’eterna e divina legge, e molte cose imprendono senza curarsi di Dio, molte contro Dio.”

Anche Giovanni Paolo II nell’udienza generale del 10 dicembre 1986 affermò che “l’uomo, a causa del peccato, è inserito (come si esprime giustamente il Vaticano II) “in una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre” (Gaudium et Spes, 37). È coinvolto e “come incatenato” (sempre secondo il Concilio) nel dinamismo oscuro di quel “mysterium iniquitatis”, che è più grande di lui e della sua storia terrena.”

In questi tempi, pertanto, in cui il caos sembra prevalere in ogni modo sull’ordine del creato impugniamo le armi della preghiera opponendoci all’opera di satana che cerca di raggiungere il suo obiettivo: la distruzione del creato e dell’uomo che di esso fa parte.