Testimonianza sullo yoga incompatibile con Cristo!

Dal punto di vista di un indù, lo Yoga appartiene ai sei classici concetti di “Salvezza” della filosofia indù.
Dal momento che tutte le lingue europee hanno portato nelle loro espressioni di base i valori e concetti cristiani, si deve essere consapevoli che l’idea indù di “salvezza” è diversa da quella cristiana e si intende: “Fuga dalla vita come una realtà”. (Non essere ri-nato!).

In considerazione di ciò, sembra che qualsiasi azione umana che conferma la realtà della creazione, nega l’idea di Maya, pertanto occorre negare la creazione e la vita che ci circonda così come esiste – per gli indù – presumibilmente solo nelle nostre menti. Ma se tutto è illusione o maya – come affermano i testi sacri indù – allora chi ci dice che non sia illusione o maya anche la verità assoluta proclamata che “tutto è maya”? Qui cogliamo l’assoluta irrazionalità e contraddittorietà dell’induismo che rifiuta la realtà. Secondo questa filosofia, l’azione umana, che può essere vista, in sostanza, a significare la co-creazione con la natura, farà ri-nascita, che deve essere evitata. Il “Bad Karma” o “cattivo karma” non riflette necessariamente un punto di vista morale, ma l’azione che causa la reincarnazione.

Ne consegue che non essere ri-nati è l’obiettivo di tutti i metodi di “salvezza” dell’induismo. Tutti gli esercizi dello yoga per facilitare la Raja-Yoga o “Yoga regale” o “Yoga della mente”, che è quello di portare alla moksha o “liberazione” dal ciclo infinito delle reincarnazioni che però reinizierà in un nuovo eone, è un’esperienza che potrebbe essere descritto come “testa-orgasmo”.

Questa rappresenta la liberazione dal ciclo delle rinascite, che è indotta dalla consapevolezza che il mio-sé è identico al Sé universale (l’energia impersonale – mai “misurata scientificamente da alcuno” – da cui scaturisce tutta l’esistenza). Per raggiungere questo stato di “Tutto” lo Yoga mira alla crescita della Kundalini, il potere che presumibilmente è arrotolato a livello della colonna inferiore.

Una volta raggiunta la fontanella sulla sommità della testa dà una reazione di “ecstasy”, o come sopra indicato, l’orgasmo. Questo indica che tutte le forme di Yoga sono tantriche. La filosofia Tantra insegna che l’uomo tramite l’ecstasy può ottenere la moksha, la liberazione dalla ri-nascita. L’ecstasy può essere ottenuta in vari modi, ma c’è sempre il pericolo di by-passare il nostro libero arbitrio, che avrà implicazioni spirituali negative! Un cristiano, che è interessato a esercizi yoga, assume [almeno implicitamente] la filosofia non-cristiana dietro di esso anche se non ne è interessato.

Possono gli esercizi Yoga essere separati dalla sua filosofia?

L’Hatha Yoga prepara il corpo attraverso esercizi di Raja Yoga. L’Hatha non può essere separato da Raja, che è lo Yoga della mente. In passato gli esercizi sono stati “semplificati” per la realizzazione di alcuni stati psicologici, e le esperienze della mente sono state ridotte e prese come “esperienze spirituali”. All’inizio della disciplina dello Yoga ci sono alcuni esercizi che sono molto simili alla ginnastica occidentale – ad esempio – per allentare i muscoli, ecc., ma sono presto seguiti con esercizi di respirazione superficiale, e diverse posizioni del corpo, che potrebbero avere conseguenze dannose fisiologiche e psicologiche. Pantajali (3 ° secolo aC) ha riunito vari metodi di Yoga in un unico sistema, libero da questi esercizi che non si sono rivelate utili per l’obiettivo, vale a dire la moksha.

Non vi è alcun dubbio che tutti gli esercizi, infine, hanno lo scopo di risvegliare la Kundalini, il sorgere del potere di pro-creazione sessuale (magia sessuale) in uomo / donna (il sesso) verso l’esperienza del Moksha.

Si tratta di una vera e propria esperienza fisica: c’è un ampliamento delle fontanelle sulla parte superiore della testa! Tutti esercizi di yoga mirano in effetti a questo stato! L’aumento della Kundalini è convogliato da esercizi specifici attraverso i centri di energia spirituale (i sette chakra o “ruote”) che si trovano in diversi posti nel corpo. Durante il suo ascendere la mente passa attraverso varie fasi che possono creare confusione circa la loro natura. I cambiamenti mentali da essere naturalmente estroverso e cooperativo, ad essere introverso ed egocentrico, e di conseguenza una vita negativa. In ultima analisi si tratta di una negazione del creato, [della dimensione relazionale] e quindi del Creatore. Si potrebbe vedere questo rifiuto come una possibile apertura per il nemico di Dio.

L’esperienza psicologica acquisita da questi esercizi molto particolari sono stati spiegati in termini filosofici indù; (sono stati spiegati o forse le esperienze degli esercizi hanno portato a quei concetti filosofici?). Gli esercizi di yoga sono venuti prima di qualsiasi spiegazione filosofica – per cui un cristiano dovrebbe evitarli – in quanto [dai guru occidentali] sono stati semplificati per ottenere certi stati della mente che portano lontano dalla meta cristiana di umiltà, di amore, e positiva collaborazione con il creato.

In tutto questo dobbiamo considerare la parola di San Paolo in 1 Corinzi 6:12 : “«Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Ma io non mi lascerò dominare da nulla”. Da “nulla” o dal “Norvana” che è il “nulla-tutto”! Solo Cristo ci salva dal nostro peccato rendendoci figli di Dio con il suo corpo e il suo sangue nella Sua Chiesa. Lo Yoga tende a prendere in consegna la vita del praticante [creando dipendenza]. Fonte Gris di Imola