Per questo dobbiamo seguire una razionalità illuminata: la rivelazione, l’insegnamento della Chiesa, scoprire tutta la verità su noi stessi.
I vizi e le virtù vanno individuati per confrontarci con essi, per la purificazione.
Tutto si riduce al passaggio dal vecchio al nuovo. Trasformati in Gesù. Tappe della santità.
L’uomo è nella miseria, è un re decaduto. Gesù ce lo rivela, giace nelle tenebre e nell’ombra di morte. “Ogni uomo è inganno” (Sal 116:11).
La Parola ci rivela perché il male è nell’uomo. Per colpa dell’uomo. Disobbedendo il peccato è entrato in lui e nel mondo. L’antropologia è spiegata nei primi 3 capitoli del Genesi. Dio l’ha creato perfetto; il peccato l’ha ridotto a peccato e corruzione o concupiscenza. Ha scelto se stesso al posto di Dio, rendendosi autonomo. Lucifero il seduttore non lascia tregua.
Ogni male nell’uomo e nel mondo non è da Dio. Il peccato ha fatto sì che anche la natura si rivoltasse contro l’uomo. Non sarà più così al ritorno di Gesù.
La perversione dell’uomo è irreparabile se non facciamo caso a Gesù. L’uomo è incamminato verso l’autodistruzione se respinge Gesù. Questa è la fine dei tempi e la parusia, di cui la Bibbia è piena. Perché neppure noi credenti ci facciamo sufficiente caso. Neanche noi credenti comprendiamo e accettiamo la parola? Manca la relazione!
Rileggiamo Romani 1:18-25 e 1:26-32 e 3:9-18. Teniamo presente il Salmo 51.
“Nel Peccato mi ha concepito mia Madre” (Sal 51:7). L’uomo sembra incapace di evitare il peccato (Rm 7:14-25). In Gesù si attiva il libero arbitrio se siamo capaci di morire a noi stessi. Questo vale anche per chi dice di credere in Gesù. La conversione deve essere sempre attuale e vissuta in modo permanente. Anche se estremamente debole devo voler morire, anziché peccare gravemente. Rinunciare alla mia volontà, sostituendola con quella di Dio! Tutto questo è grazia, ma anche rinnegamento di sé. Non puoi risorgere se non muori!