Angelus: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”.

In Piazza San Pietro il Pontefice prega per i profughi detenuti in Libia e gli alluvionati in Sudafrica. Poi gli auguri alle Chiese Orientali che festeggiano oggi la Pasqua. Il vangelo di oggi ci dice il Papa porta 3 doni : la pace, la gioia, la missione apostolica.

Primo dono di Gesù: “Pace a voi”, la pace del Risorto

Il Papa ci dice che è il Risorto che reca l’autentica pace, perché mediante il suo sacrificio sulla croce ha realizzato la riconciliazione tra Dio e l’umanità e ha vinto il peccato e la morte. Questa è la pace. I suoi discepoli per primi avevano bisogno di questa pace, perché, dopo la cattura e la condanna a morte del Maestro, erano piombati nello smarrimento e nella paura.Gesù si presenta vivo in mezzo a loro e, mostra le sue piaghe.

Non essere increduli ma credenti

A quella sera, non era presente l’apostolo Tommaso. Egli, ci dice il Papa, era incredulo dinanzi alla testimonianza degli altri Apostoli, pretende di verificare di persona la verità di quanto essi affermano.Otto giorni dopo, cioè proprio come oggi, si ripete l’apparizione: Gesù viene incontro all’incredulità di Tommaso, invitandolo a toccare le sue piaghe.

Gesù viene incontro all’incredulità di Tommaso, invitandolo a toccare le sue piaghe. Esse costituiscono la fonte della pace, perché sono il segno dell’amore immenso di Gesù che ha sconfitto le forze ostili all’uomo, cioè il peccato, il male e la morte.

Le piaghe di Gesù, sono i tanti problemi, difficoltà, persecuzioni, malattie di tanta gente che soffre. Francesco incoraggia a “toccare le piaghe di Gesù”, perché è da lì che “fuoriesce la misericordia di Dio”. Per questo oggi è la domenica della misericordia.

Secondo dono di Gesù : la Gioia

Il Papa ci dice, che i discepoli al vedere Gesu’ gioirono. Anche a noi, quando magari è successo qualcosa di incredibile, di bello, viene da dire: “Non ci posso credere, questo non è vero!”. Così erano i discepoli, non potevano credere per la gioia. Questa è la gioia che ci porta Gesù. Se tu sei triste, se tu non sei in pace, guarda Gesù crocifisso, guarda Gesù risorto, guarda le sue piaghe e prendi quella gioia.

Terzo dono di Gesù : La missione

Cristo infatti dice ai discepoli: “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. “La risurrezione di Gesù è l’inizio di un dinamismo nuovo di amore, capace di trasformare il mondo con la potenza dello Spirito Santo”, spiega il Papa.

Ricordo all’Argentina, ai profughi che si trovano nei centri di detenzione in Libia, e al Sudafrica.

Dopo la benedizione, il pensiero del Pontefice va prima all’Argentina, dove sono stati proclamati beati Enrique Angel Angelelli, Vescovo diocesano, Carlos de Dios Murias, francescano conventuale, Gabriel Longueville, sacerdote fidei donum, e Wenceslao Pedernera, catechista. Poi chiede di pregare per i profughi che si trovano nei centri di detenzione in Libia, la cui situazione, già molto grave, è resa ancora più pericolosa dal conflitto in corso. Fa appello perché specialmente le donne, i bambini e i malati possano essere al più presto evacuati attraverso corridoi umanitari. Un’ultima preghiera per quanti hanno perso la vita o hanno subito gravi danni per le recenti alluvioni in Sudafrica.

Ulteriori saluti finali per i fedeli romani e pellegrini dell’Italia e di tanti Paesi, in particolare i fedeli di Tlalnepantla (Messico), i giovani di Valencia, gli studenti di Tricase, gli adolescenti di Arcore e quelli di Carugo; i fedeli di Modugno e di Genova. Un saluto speciale al pellegrinaggio diocesano delle famiglie dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, come pure ai devoti della Divina Misericordia convenuti oggi nella chiesa di Santo Spirito in Sassia.

Ai nostri fratelli e sorelle delle Chiese Orientali che oggi, secondo il calendario giuliano, celebrano la Santa Pasqua, porge auguri cordiali.

Emanuele Maida