Animals, un libro per parlare delle creature di Dio nella vita dei santi

 

#Giuseppe #Scarlato è un giovane pugliese, blogger e speaker radiofonico che ama il cinema, l’arte ma soprattutto ha un amore particolare per gli animali; lui è un veterinario.

Ha scritto un libro in cui unisce la sua grande fede a queste creature di Dio, dal titolo “Animals-Creature di Dio” per l’edizioni San Paolo.

 

Questo libro nasce da una proposta da parte del Papa Emerito Benedetto XVI, quindi una promessa che tu ha deciso di mantenere?

Al solo pensiero di quell’incontro (da cui è passato già tanto tempo) tremo ancora adesso dall’emozione, ma la provvidenza mi ha fatto questo regalo ed in obbedienza alla chiesa ho accettato quest’avventura.

Questo libro lo vivo come un’avventura di evangelizzazione per i più piccoli ma so che sta piacendo anche ai grandi.

Penso che Benedetto XVI nel nostro incontro, ha percepito quanto fossero per me importanti queste 2 missioni che porto avanti ovvero quella di educatore in oratorio per tanti anni e quella di mettermi al servizio del prossimo attraverso le attività con gli animali.

Ho un cane che per me è un accompagnamento di vita, sin da quando ero adolescente.

Con Sasha ho condiviso sia momenti belli che quelli difficili della vita.

In questo libro hai raccolto momenti della sacra Bibbia in cui i protagonisti sono proprio gli animali!

Si, sono gli animali insieme ai santi. L’atto coraggioso che ho fatto è stato quello di mettere gli animali e i santi sullo stesso livello perché secondo me c’è da recuperare la tradizione antico testamentaria, in cui gli animali nelle sacre scritture sono uno strumento ed un vero e proprio “ponte” che conduce a Dio.

Loro ci permettono di comprendere dei messaggi che a volte noi umani abbiamo difficoltà a captare.

Chi meglio dei Santi, che sono i nostri maestri, ha la capacità di farci capire che gli animali sono creature di Dio?!

Al tempo stesso ho le competenze per chiarire che gli animali non sono oggetti  oppure umanoidi sopravvalutati!

 Questo libro è una sorta di Arca di Noè, in queste pagine hai trattato vari animali e cominci proprio dal cane.

Come ci descriveresti la figura del cane?

Il cane è sicuramente il più antico compagno di vita dell’uomo, prima di lui c’era soltanto il lupo! Poi si è affermata la figura del cavallo come simbolo di nobiltà e di fortezza. Invece per il cane ho inventato un attributo che non si trova in altri libri o siti internet, ovvero quello della “vicinanza”.

Il cane è inteso proprio per la sua presenza, è un accompagnatore nella vita dell’uomo, lo accompagna nelle azioni di caccia, nelle campagne … prima dei cittadini sono stati proprio i contadini e le persone semplici, ad intravedere in questa creatura qualcosa di particolare e di più grande, una scintilla di amore che il Creatore ha voluto donare a noi.

Il cane è una specie animale speciale proprio perché è stato un pò l’ombra di tutti gli uomini e le donne fin dagli albori della storia.

Chi è Sasha e cosa rappresenta per te?

Sasha per me è davvero un pezzo di cuore, lei è arrivata nella mia famiglia, in Puglia, l’indomani del divorzio dei miei genitori. Per me Sasha è un piccolo segno dal cielo.

Tutti noi abbiamo l’angelo custode e io in più, ho Sasha che ha preso da me pregi e difetti.

Osservando questo cane, che è una meticcia e che abbiamo preso con mia sorella dalla strada, vedo in lei anche i miei difetti e le mie testardaggini; cane e padrone si somigliano, lo hanno detto molti scrittori nei secoli.

Molti Santi erano particolarmente legati agli animali, uno dei tanti era Don Bosco. Ci puoi raccontare qualche aneddoto?

San Giovanni Bosco è stato educatore della gioventù da tutti noi conosciuto, sono particolarmente affezionato a questo santo perché anche io da piccolo stavo in oratorio dalle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Un giorno insieme a degli amici, in oratorio, notai una statua di San Giovanni Bosco con un cane.

Era un cane randagio ai piedi del santo e questo m’incuriosì molto! Nessuno in oratorio me ne aveva mai parlato, così essendo un ragazzino molto curioso, m’informai subito su chi fosse questo cane. Il cane era soprannominato “Il grigio” e la sua storia è stata per molti anni poco conosciuta.

Il grigio, è arrivato provvidenzialmente nella vita di Don Bosco in un momento molto delicato; il santo torinese non era un personaggio di successo anzi, aveva attorno persone che purtroppo gli volevano del male e che organizzavano degli agguati quando lui si spostava la sera tardi nelle campagne e nelle periferie di Torino.

Una sera di quelle, due briganti si avvicinarono a Don Bosco per catturarlo, improvvisamente uscì questo cane e mise in fuga i briganti. Don Bosco ritenne subito questo cane come un segno della provvidenza e un regalo che il cielo gli aveva mandato e che lo accompagnava durante queste sue lunghe camminate.

Gli animali hanno una loro natura “bestiale” ma hanno anche una loro natura amorevole ed in difesa di tutti gli uomini perché sono delle creature di Dio.

E’ bellissimo ad esempio quando Tobia racconta del suo viaggio, seguito sia dall’arcangelo e da un cane! Nel corso dei secoli si è sviluppata una riflessione teologica sugli uomini e anche sugli animali.

Alcuni animali hanno delle virtù sviluppate. Ci fai qualche esempio?

Di virtù, gli animali ne hanno tante ma io non le ho trovate scritte in libri di medicina veterinaria o in libri di teologia, ho dovuto riflettere e contemplare, ho guardato anche dei video.

Mi vorrei soffermare in questo caso sull’orso che è sinonimo di fortezza, ma al tempo stesso di mansuetudine. Io ho imparato tanto dall’orso.

Mi sono accorto di queste virtù dell’orso, osservando lo stemma di Papa Benedetto XVI e sono andato a studiare la storia di San Corbiniano.

Papa Benedetto ha scelto questo animale per il suo stemma da Pontefice perché l’orso, nonostante la forza, si identifichi anche nel servizio alla chiesa; un po’ come l’asino, cioè farci carico di qualcosa che è più grande di noi (come è successo all’orso con il santo e come è successo a Papa Benedetto con le vicende difficili della chiesa al termine del suo papato) anche noi possiamo farci carico senza capire subito cosa Dio voglia dirci nelle varie vicende della vita ma sappiamo che abbiamo la possibilità di portare sulle nostre spalle, dei carichi e missioni che il Signore ci permette di portare, avendo la forza dell’orso ma allo stesso tempo dobbiamo avere la mansuetudine nel sottometterci alla volontà di Dio.

Perché parlando degli uccelli, li hai definiti degli animali semplici?

Gli uccelli sono semplici perché hanno una loro ingenuità, sono naturali e spontanei.

Questo permette alla relazione uomo – animale a renderla bellissima e fondata sulla semplicità.

Non a caso, il simbolo di pace viene affidato ad una colomba! La colomba è un animale di una semplicità e di una purezza unica, ecco perché il simbolo della pace e dello Spirito Santo è stato affidato ad essa.

Dopo tanti anni mi meraviglio ancora adesso di questi messaggeri straordinari!

Servizio di Rita Sberna