Biotestamento? Preferisco vivere!

Biotestamento? Preferisco vivere!

Proprio a pochi giorni dalla celebrazione della #Natività, per definizione festa della #vita, della gioia, della luce e del dono, ombre di morte si allungano sul #Senato della Repubblica. Durante la prossima settimana sarà discusso e verosimilmente votato in aula il ddl sul #biotestamento. Non dobbiamo nasconderci dietro sofismi giuridici o intellettuali: se, com’è probabile, verrà approvata, la nuova normativa rappresenterà uno scoraggiante passo indietro per la cultura della vita. Ribadendo la nostra ovvia opposizione a questa legge ingiusta e colma di menzogne, ci limiteremo a quattro brevi considerazioni.

Il ddl è stato strategicamente calendarizzato in cima alle priorità tra le bozze di legge da discutere al Senato, nei pochi giorni che mancano allo scioglimento delle Camere e dalla fine della legislatura. Tradotto in termini non specialistici: l’approvazione della normativa sul biotestamento è stata ritenuta di assoluta priorità, nello scenario di un paese segnato da urgenze ben più ragionevolmente accettabili come tali. Prime tra tutte: la crisi economica, la povertà e la disoccupazione, in special modo giovanile.

Al di là degli artifici linguistici e della seriosità burocratico-protocollare in nome della quale è stato impostato, il testo approdato in aula, legalizza di fatto l’eutanasia. L’astuzia del legislatore è stata quella di equiparare il nutrimento e l’idratazione artificiali (via flebo o attraverso sondino naso-gastrico, entrambe comunque tecniche non invasive) a vera e propria terapia. A differenza della sospensione delle cure, la sottrazione di cibo e acqua ad una persona equivale ad un vero e proprio atto omicida. Lo scardinamento dell’alleanza medico-paziente, ridimensiona il ruolo e l’autorevolezza del medico come mai era avvenuto dai tempi di Ippocrate, riducendolo a mero esecutore delle volontà del malato, finanche esse fossero suicide. Con l’aggravante della mancata tutela dell’obiezione di coscienza: elemento che suscita forti dubbi di costituzionalità e che sta già provocando inevitabili malumori presso le strutture sanitarie di ispirazione cattolica.

Una considerazione di carattere etico-filosofico: l’approvazione del ddl sul biotestamento costituirà un passo in avanti per la cultura dello scarto. Il messaggio implicito è quello di un vero e proprio lavaggio del cervello, un indottrinamento subdolo alla luce del quale – seppur non a chiare lettere – si vuole convincere le persone sane che un’eventuale vita da malati gravi e terminali non è degna di essere vissuta.