Cardinale Van Thuan La porpora dei Cardinali è il sangue dei martiri

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Nella millenaria storia della chiesa, ci sono dei casi clamorosi, di prelati moderni che hanno veramente sofferto le pene di Gesù Cristo nella propria pelle.

Un caso clamoroso fu proprio quello del cardinale di origini Vietnamite Francois Xavier Van Thuan, detenuto nelle famigerate e disumane carceri della capitale Ahnoi in Viet nam.

Ci sarebbe tanto da dire su di lui, forse troppo, ed ella sua enorme santità ne potremmo parlare per giorni forse per anni, ma il nocciolo della questione resterebbe sempre lo stesso ossia, che questo grandioso cardinale visse la sua personale prigionia non voltando mai le spalle a Gesù, ma altresì lodandolo dal primo giorno della sua ingiusta prigionia al momento assai luminoso della sua liberazione.

Van Thuan sosteneva il fatto che non fosse colpa dei suoi carcerieri se lo odiavano così tanto, perché nessuno gli aveva mai raccontato la storia di Gesù Cristo, quindi i suoi carcerieri erano da rieducare nella formula amorevole e pacifica del santo Vangelo.

E pur no possedendo ne Vangelo ne calice ne vestizioni sacre per poter celebrare la santa messa, il cardinale la celebrava a memoria.

Ogni giorno si faceva portare un po di acqua e un po di vino, a queste richieste i carcerieri non potevano dirgli di noi, poi il buon Van Thuan si faceva portare una fetta di pane, anche perché più di così il regime Vietnamita non concedeva.

Ma per lui era più che sufficiente tutto ciò, poiché con l’acqua e il vino celebrava la messa, e con dalla mollica del pane ricavava l’Ostia consacrata.

Il cardinale era molto odiato dai superiori dei suoi carcerieri, perché proprio i suoi carcerieri, un volta entrati in contatto con lui si convertivano, e c’era ogni giorno un ricambio alla guardia, con l’imperativo dei superiori di non guardarlo mai negli occhi, loro la chiamavano; la strana epidemia del cardinale.

Ma poi col tempo furono proprio i suoi carcerieri a vederlo come un faro spirituale del quale potersi fidare, e il cardinale era felice di queste nuove amicizie nate sotto la parola di Dio.

Quando fu scarcerato, l’allora Papa Giovanni Paolo II, volle conoscere in prima persona chi fu questo cardinale che aveva resistito a tutti quegli anni di prigionia, e il Papa in quell’occasione, chiese a Van Thuan se avesse mai avuto il sospetto che Dio lo volesse far diventare un martire della fede.

Van Thuan rispose che Gesù no gli aveva concesso la corona del martirio, perché quella è una grazia per pochi.

Il martirio è la via privilegiata per il Paradiso, e aggiunse che lui no se la sarebbe meritata quella corona di grazia.

Il Papa restò scioccato da questa testimonianza, e capi che il rosso porpora che aveva imposto al cardinale al Cardinale Van Thuan era vero, era autentico, perché la porpora cardinalizia altro no è che il sangue versato per Glorificare Gesù Cristo, da quegli uomini che Dio ha chiamato al Suo servizio, e questi grandi porporati, per mezzo del loro sangue lo hanno saputo degnamente Glorificare.

Andrea