Celestino V - Il Papa Eremito
Quando i tre Cardinali salirono per dare la gioiosa novella al povero eremita, e povero lo era davvero, Lui pianse inginocchiandosi al cospetto del piccolo crocefisso di legno che aveva costruito, perché diceva di non sentirsi degno di questo incarico.
E aveva ragione, perché era impossibile mettere un uomo, un mistico, un’asceta al Soglio di Pietro, non avrebbe ami potuto reggere questa grande responsabilità di fede.
Eppure accettò, anche se a Lui di sicuro non piaceva avere a che fare con le cose politica internazionale, o per la Sua epoca ciò che ne derivava.
E fu così che la storia parlò, del cosiddetto Papa del gran rifiuto, ma il Papa di quel gran rifiuto disse che abbandonava il Suo Pontificato per ritrovare la consolazione, al tranquillità e la pace che aveva nella vita di prima.
Anche se poi alla luce dei fatti non fu un rifiuto, ma fu un atto di grande generosità e di grande umanità e umiltà, per la quale Angelerio Papa Celestino V° divenne santo.
Andrea Pagnini