Caro lettore di Cristiani Today,
i “fioretti” o buoni propositi, così come tutti abbiamo imparato da bambini al catechismo, non sono soltanto qualcosa che la tradizione pietistica cattolica del passato insegnava ai bambini, ma sono certamente ancora oggi un buon modo pratico ed efficace per tutti i cristiani di ogni età, per potersi preparare al meglio a celebrare i tempi forti dell’anno liturgico, come il tempo di Avvento che stiamo vivendo in preparazione al Natale.
Occorre però capire, a mio avviso, il loro vero significato nella vita dei cristiani, affinché non si riducano a gesti solo esteriori e non ci si senta “obbligati” a compierli per far piacere a Dio.
Possiamo affermare che il vero significato dei fioretti è racchiuso proprio nel Grande mistero del Natale, poiché il figlio di Dio, per amore si è fatto uomo per noi e ci ha amati fino a morire sulla croce, per insegnarci ad amarlo e ad amarci gratuitamente come lui ci ha amati. I fioretti si chiamano così proprio perché profumano di gratuità così come il fiore di un campo che potremmo incontrare sul nostro cammino. I fioretti pertanto, svuotati da questo significato, rischiano di ridursi soltanto a dei gesti vuoti, velati spesso di amor proprio, con i quali intendiamo mettere a posto la coscienza e dire a noi stessi di essere stati almeno a Natale un po’ più buoni, quando invece buoni dovremmo esserlo sempre!
Concretamente i fioretti, proprio come i fiori dei prati, possono assumere diverse sfumature e colori. Possono essere atti concreti di carità, dove pongo più l’attenzione verso gli altri e i loro bisogni, dedicando maggiormente il mio tempo per visitare chi soffre o chi è solo; possono avere altresì la sfumatura della rinuncia e della penitenza, così che, privandoci di qualcosa che ci piace e ci gratifica, possa metterlo a disposizione degli altri, come ad esempio non spendere quei soldi che ho risparmiato solo per me stesso, ma per comprare magari un pasto a chi non può permetterselo, oppure come spesso chiede la Regina della Pace, fare una o due volte a settimana il digiuno corporale e dalla TV, dal fumo, dagli svaghi ecc.…
Un’altra sfumatura ancora (forse quella più costosa) è quella che ha a che fare con alcuni “parametri” della misericordia, che ci invita a non giudicare, a non provare invidia o gelosia, a non offendere con i nostri modi arroganti e scortesi, a non avere alcun pregiudizio verso gli altri e in ultimo a perdonare le offese che gli altri ci hanno fatto!
I fioretti in ultima analisi fanno parte della nostra creatività a compiere il bene in noi e attorno a noi, così che si possano portare a Gesù che viene il profumo delle nostre buone opere.