Chiamati alla santità

Sabato 10 ottobre 2020, è una bellissima giornata soleggiata ad Assisi…sembra primavera. Oggi è anche il giorno della Beatificazione di Carlo Acutis nella Basilica Superiore di Assisi. Carlo è vissuto nel milanese, a 15 anni nel 2006 morì di leucemia fulminante. Già si parla di lui come del possibile “patrono di internet”. Questo sabato Assisi è colma di pellegrini venuti sicuramente per pregare nella città di San Francesco e Santa Chiara ma anche per Carlo….la città è in effervescenza e si può seguire un percorso speciale da Santa Maria degli Angeli alla cattedrale di San Rufino (con due mostre, una sulle apparizioni mariali nel mondo e una sui miracoli eucaristici – www.miracolieucaristici.org– ideate da Carlo Acutis). La preghiera, il rosario e l’eucarestia quotidiane erano al centro della vita di Carlo…l’eucaristia era “la (sua) autostrada per il Cielo”. Fino al 17 ottobre prossimo si può pregare nel Santuario della Spogliazione vicino al suo corpo.

Carlo era insegnante di catechismo per i bambini, volontario alla mensa dei poveri dei cappuccini e delle suore di madre Teresa, aiutava le persone povere del suo quartiere, aveva un dono e una passione per il computer e internet (che usava come mezzo di evangelizzazione). Carlo, era un adolescente che nella sua esistenza ordinaria aveva messo Dio al centro, diceva: “Essere sempre unito a Gesù, questo è il mio programma di vita”.

Sabato i pass per assistere alla messa di Beatificazione di Carlo anche davanti ai maxi schermi erano tutti esauriti…c’era un sistema di sicurezza e di distanziamento importante dovuto tra l’altro al periodo di Pandemia che stiamo vivendo….in questo contesto vorrei condividere con voi il modo un pò inaspettato in cui ho vissuto la beatificazione di Carlo e il week end ad Assisi…inizio pomeriggio sono caduta nel piazzale inferiore della Basilica di San Francesco e mi sono fatta male alla caviglia….tuttavia ho potuto vivere una bella esperienza umana fatta di carità e di relazioni con anche mio marito al mio fianco…eccomi al momento della beatificazione di Carlo al pronto soccorso dell’ospedale di Assisi (dove ero per fare una lastra al piede)…ho così conosciuto due persone anziane che aspettavano i loro risultati (un signore anziano che era lì dalla mattina e una signora anziana arrivata un pò prima di me, anche lei caduta)…ci siamo scambiati alcune idee e a un certo punto abbiamo parlato “di questo ragazzo beato” di cui si era sentito parlare e dell’importanza dell’offrire il dolore e la sofferenza tramite la preghiera per gli altri….il Signore anziano mi ha anche detto che il giorno dopo era programmata la catena per la Pace ad Assisi….perché dico questo…perché un messaggio importante si profilava davanti ai miei occhi: la preghiera e i sacramenti, una vita vissuta nella provvidenza e nella misericordia di Dio, e la carità verso gli altri…certamente è questo il cammino di santità di tutti noi.

Il vangelo di questa domenica (Mt 22, 1-14) parlava dell’invito al banchetto del Regno di Dio.

Vestire l’abito dei figli di Dio con Fede e Carità.

Pregare gli uni per gli altri, mettersi a volte nei panni di chi soffre ci fa capire che la relazione di Fede con Dio non può escludere gli altri, siamo chiamati a rispondere all’invito con generosità.

L’11 ottobre c’è stata la catena per la Pace, migliaia di persone da Santa Maria degli Angeli alla Basilica di San Francesco ad Assisi hanno così ricordato l’importanza della solidarietà umana nel tessuto sociale dove l’altro è importante al di là delle nostre differenze e culture, l’amore è più forte dell’odio e della violenza.

Tutti erano legati con fili colorati per conservare il distanziamento a causa del Coronavirus ma anche per dimostrare che malgrado tutto siamo uniti lo stesso nella Carità…nella folla si poteva distinguere uno striscione con la scritta “Fratelli tutti” (titolo della nuova enciclica di Papa Francesco) che ci ricorda, come detto poi dal Santo Padre durante l’Angelus, che “Il banchetto dei doni del Signore è universale, per tutti”.

Anche Carlo Acutis l’aveva capito e certamente la sua lungimiranza sui mezzi di comunicazioni come il web, invitava a un buon uso delle nuove tecnologie per unire le persone oltre le divisioni e l’individualismo facendo anche fruttificare.

Le relazioni umane, come le nuove tecnologie, possono diventare autentiche comunità orientate verso Dio e il nostro prossimo.

“Tutti nasciamo originali, ma molti muoiono da fotocopie….ognuno di noi ha ricevuto dei talenti” (Carlo Acutis)….è un invito per tutti noi; allora facciamo fruttificare i nostri doni senza esitazione al servizio degli altri con Dio al centro della nostra vita, questa è la nostra chiamata alla santità.