Essendo tutti in quarantena, gli anziani oggi rischiano di soffrire “la solitudine”, lo stare soli e isolati, lontano dai loro nipoti e figli. In questo momento molti di loro potrebbero essere spaventati ma ci sono vari modi per prendersi cura di ogni anziano, anche a distanza si può dare loro affetto e cure.
Un modo per esempio potrebbe essere quello di farli avvicinare alla tecnologia in modo che tramite skype, possano vedere la loro famiglia, parlare e guardarsi negli occhi anche soltanto tramite uno schermo;
Un altro modo è quello di dare ai propri anziani degli orari fissi durante la giornata, per una telefonata e una chiacchierata. Si sentiranno di avere un impegno, si sentiranno cercati e voluti bene;
Cosa molto importante è fargli una scorta di medicinali di cui hanno bisogno, prevenire delle mancanze qual’ora ci fosse un’ urgenza di salute;
Preparargli dei pacchi con i beni di prima necessità mettendo roba da mangiare, viveri di ogni tipo e recapitandoli alla loro abitazione evitando ogni tipo di contatto;
Fare degli atti di gentilezza sempre e comunque, tutto questo è possibile farlo a distanza, la gentilezza non conosce confini.
Non posso non presentare un fatto straordinario che è avvenuto proprio in questi giorni di emergenza virus, in un ospedale del nord: una nonna insieme alla sua infermiera ha telefonato a sua nipote, prima di morire semplicemente per un ultimo saluto. Ricordiamoci che in questi giorni molta gente muore lontano dai propri cari.
Ultima cosa molto fondamentale è la preghiera, bisogna fare in modo che gli anziani sappiano che noi preghiamo per loro, farli sentire protetti anche dagli aiuti del cielo.Tutto questo servirà a loro ma servirà anche a noi. Gli anziani hanno bisogno dei giovani ma anche i giovani hanno bisogno della saggezza degli anziani e non c’è Coronavirus che tenga. Questo è a prescindere dall’emergenza virus.
L’amore cura ogni cosa.
Se diventare nonni fosse solo una questione di scelta, consiglierei a ognuno di voi di diventare nonno. Non c’è divertimento più bello per le persone anziane.
(Hannah Whithall Smith)