Dal 24 ottobre è ufficialmente una delle “Suore della Carità e dell’Istruzione Cristiana”. Lei è Maria Chiara Maestrini.
Per cinque anni ha lavorato come medico in una caritas di Roma tra i senza fissa dimora. Dopo cinque anni di lavoro sanitario, diventa suora. La professione solenne di Maria Chiara Maestrini è arrivata sabato 24 ottobre, la donna ha emesso i voti perpetui nelle Suore della Carità e dell’Istruzione Cristiana, le cosiddette “suore di Nevers” che si ispirano al carisma di santa Bernadette di Lourdes.
La neo suora è cresciuta a Firenze, la sua vita si divideva tra la parrocchia e l’azione cattolica. Ha incontrato poi la congregazione delle Suore della Carità e dell’Istruzione Cristiana, un incontro cresciuto i parallelo con i suoi studi in medicina.
Questo il racconto di suor Maria Chiara: «Sono nata e cresciuta a Firenze tra la parrocchia, l’Azione cattolica: sono stati ambienti importanti anche per la mia crescita umana, per le relazioni. Mi sono imbattuta nelle suore di Nevers tramite un’amica del gruppo parrocchiale, che ha una zia nella congregazione. L’ho conosciuta in qualche incontro a cui è intervenuta: la cosa che mi ha colpito e che mi ha poi spinto, a distanza di tempo, a ricercare le suore, è stata la passione che ho sentito in questa donna, passione per l’uomo e per la Parola di Dio. Mi sembrava molto libera come approccio alla vita, e mi incuriosiva».
Maria Chiara si è avvicinata alla vocazione in maniera molto lenta, tantè che per una decina di anni non ha più frequentato quelle suore. Ma una vocina dentro di lei le metteva il desiderio, di cercarle per farsi una chiacchierata.
E’ a 25 anni che incontra nuovamente le suore di Nevers: “Prima di entrare nella congregazione sono passati altri cinque anni: non è stata una folgorazione, è stato un percorso lungo, con tante tappe…”.
La vita di Maria Chiara
La sua vita nel frattempo si svolgeva tra amici, fidanzato e lo studio in medicina: una dottoressa con una grande passione, quella per Gesù!
Il discernimento vocazionale è stato molto lungo ma l’esperienza alla Caritas di Roma come medico senza frontiere insieme ai senza fissa dimora l’ha segnata molto nella sua formazione.
Per Maria Chiara la sua è una doppia vocazione: come medico e suora.
«Non so cosa la mia congregazione mi chiederà. Certamente la realtà degli ultimi per noi è essenziale, ma ancora non so dire in quale modo starò in mezzo a loro. Fare il medico mi piace, questi anni sono stati per me un grandissimo dono ma ci sono tanti modi per prendersi cura degli altri. Sono grata alla congregazione per come mi ha formato, ho ricevuto tantissimo e sono a disposizione per provare a restituire qualcosa, nei modi in cui mi sarà chiesto» afferma suor Maria Chiara.
Fonte. Gaudium Press di Rita Sberna