Dio mai chiede senza dare prima, prima salva, prima dà, poi chiede.

Nella terza catechesi dell’udienza generale dedicata ai Comandamenti, Papa Francesco sottolinea che Dio prima salva, nel Mar Rosso, e poi chiede, sul Monte Sinai.

 

La vita cristiana è anzitutto la risposta grata a un Padre generoso. Dio salva il suo popolo nel Mar Rosso, poi ci consegna il decalogo sul Monte Sinai. Il Decalogo comincia dalla generosità di Dio. Dio mai chiede senza dare prima. Mai. Prima salva, prima dà, poi chiede. Così è il nostro Padre, Dio buono.

Papa Francesco ci dice che i comandamenti sono le parole di Dio al suo popolo perché cammini bene; parole amorevoli di un Padre. «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile» (Es 20,2)

Perché questa proclamazione che Dio fa di sé e della liberazione? Perché si arriva al Monte Sinai dopo aver attraversato il Mar Rosso: il Dio di Israele prima salva, poi chiede fiducia. Ossia: il Decalogo comincia dalla generosità di Dio. Dio mai chiede senza dare prima. Mai. Prima salva, prima dà, poi chiede. Così è il nostro Padre, Dio buono.

Le nostre opere falliscono

«Io sono il Signore, tuo Dio». C’è un possessivo, c’è una relazione, ci si appartiene. Dio non è un estraneo: è il tuo Dio. Questo illumina tutto il Decalogo e svela anche il segreto dell’agire cristiano.

Cristo è l’amato dal Padre e ci ama di quell’amore. Lui non parte da sé ma dal Padre. Spesso le nostre opere falliscono perché partiamo da noi stessi e non dalla gratitudine. E chi parte da sé stesso, dove arriva? Arriva a sé stesso! È incapace di fare strada, torna su di sé. È proprio quell’atteggiamento egoistico che, scherzando, la gente dice: “Quella persona è un io, me con me, e per me”.

Risposta grata a Dio : un Padre Generoso

I cristiani che seguono solo dei “doveri” denunciano di non avere una esperienza personale di quel Dio che è “nostro”. Io devo fare questo, questo, questo … Solo doveri. Ma ti manca qualcosa! Qual è il fondamento di questo dovere?: “Ah, si deve fare così”. No: il fondamento di questo dovere è l’amore di Dio Padre, che prima dà, poi comanda. Porre la legge prima della relazione non aiuta il cammino di fede. Come può un giovane desiderare di essere cristiano, se partiamo da obblighi, impegni, coerenze e non dalla liberazione?

I comandamenti liberano l ‘anima

I comandamenti ti liberano dal tuo egoismo e ti liberano perché c’è l’amore di Dio che ti porta avanti. La formazione cristiana non è basata sulla forza di volontà, ma sull’accoglienza della salvezza, sul lasciarsi amare: prima il Mar Rosso, poi il Monte Sinai.

Ricordiamo sempre i benefici di Dio

Per obbedire a Dio bisogna anzitutto ricordare i suoi benefici. Dove ci porta tutto ciò? A fare esercizio di memoria: quante cose belle ha fatto Dio per ognuno di noi! Quante cose belle ha fatto Dio per me? E questa è la liberazione di Dio. Dio fa tante cose belle e ci libera. 

Ci salviamo con l’aiuto degli altri

Qualcuno può sentire di non aver ancora fatto una vera esperienza della liberazione di Dio. “Noi non ci salviamo da soli – spiega infine il Pontefice – ma da noi può partire un grido di aiuto.

Signore salvami, Signore insegnami la strada, Signore accarezzami, Signore dammi un po’ di gioia”. Questo è un grido che chiede aiuto. Questo spetta a noi: chiedere di essere liberati dall’egoismo, dal peccato, dalle catene della schiavitù. Questo grido è importante, è preghiera, è coscienza di quello che c’è ancora di oppresso e non liberato in noi. Ci sono tante cose non liberate nella nostra anima. “Salvami, aiutami, liberami”. Questa è una bella preghiera al Signore. Dio attende quel grido, perché può e vuole spezzare le nostre catene.

Dio ci vuole persone libere

Conclude Papa Francesco, Dio non ci ha chiamati alla vita per rimanere oppressi, ma per essere liberi e vivere nella gratitudine, obbedendo con gioia a Colui che ci ha dato tanto, infinitamente più di quanto mai potremo dare a Lui.

Il Papa Francesco ricorda che dopodomani è la Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Patroni di Roma. “Impariamo da questi Apostoli del Signore – è il suo invito – la capacità di testimoniare con coraggio il Vangelo di Gesù. In Inglese saluta la delegazione di NATO Defense College, “con fervidi auguri per il proprio servizio a favore della pace”.  Il Papa si rivolge anche al gruppo “Deaf Catholic Youth Initiative of the Americas”. “Prego  – ha detto – affinché il vostro pellegrinaggio, che avete chiamato ‘Un tempo per camminare con Gesù’ possa aiutarvi a crescere nell’amore per Cristo e gli uni per gli altri. Il Signore riserva un posto speciale nel suo cuore per chiunque presenti qualche disabilità e così è anche per il successore di San Pietro”.

Emanuele Maida