Garabandal 1961-65: quattro anni di apparizioni mariane, un nodo irrisolto

A due anni e mezzo dall’uscita della versione originale, è disponibile online nel doppiaggio italiano il film Garabandal, solo Dio lo sa. La pellicola, girata in Spagna nel 2017 e diretta da Brian Jackson, ripercorre le vicende delle apparizioni mariane verificatesi nella località cantabrica tra il 1961 e il 1965. E lo fa con grande delicatezza e rispetto nei confronti della vicenda reale. A distanza di quasi sessant’anni, la Chiesa non si è mai pronunciata in modo definitivo rispetto al fenomeno che, comunque, continua ad attirare pellegrini e curiosi a San Sebastian de Garabandal.

Queste apparizioni presentano analogie molto forti con Lourdes, con Fatima e con Medjugorje, sia per la tipologia dei messaggi che per lo sfondo socio-culturale in cui avvengono. Il 18 giugno 1961, nel corso di una festa di paese, quattro bambine di umile estrazione, Conchita, Jacinta, Mari Loli e Mari Cruz, tutte tra gli 11 e 12 anni, si allontanano per una passeggiata in campagna. Appare loro San Michele Arcangelo e, al ritorno, tutto il villaggio nota i loro volti sconvolti. “Abbiamo visto un angelo”, ammettono con grande spontaneità. La madre di Conchita è la prima a non credere alla figlia e anche il parroco don Valentìn è molto scettico. Ma la ragazza insiste: “Io non sto ingannando nessuno”. E descrive l’angelo come “un bambino ma molto forte”. Successivamente, il 2 luglio, alle ragazze appare anche la Vergine: per l’esattezza la Madonna del Carmine, con Gesù Bambino in braccio, lo scapolare nella mano destra e l’arcangelo Michele al suo fianco.

Tra i compaesani, intorno alle quattro fanciulle si crea il vuoto: c’è chi le ritiene pazze, per altri sono delle piccole mitomani. Intanto, però, la notizia si è diffusa in modo incontrollabile e, di settimana in settimana, la folla di persone – anche 3000 al giorno – che vengono ad assistere alle apparizioni è sempre più nutrita. Viene convocato uno psichiatra che avanza l’ipotesi della schizofrenia per una delle veggenti. Una serie di elementi, tuttavia, sembrano confermare l’autenticità del fenomeno: durante le apparizioni, le ragazze sono completamente indifferenti agli stimoli esterni. I loro occhi non reagiscono alla luce. Diventano come pietre ed è impossibile sollevarle. Un giorno qualcuno spegne una sigaretta sulla pelle di Jacinta e lei nemmeno se ne accorge. A conclusione delle apparizioni, Conchita fa baciare il crocefisso alle persone specifiche indicate dalla Vergine. Più di una volta riesce a riconoscere sacerdoti e religiosi in abiti laicali e a far baciare loro il crocefisso, grazie unicamente alle indicazioni ricevute nell’apparizione. In altre occasioni, alcuni fedeli pongono nelle tasche delle veggenti oggetti come rosari e fedi nuziali, che puntualmente, a fine estasi le ragazze restituiscono ai legittimi proprietari, senza averli mai visti prima.

In certi giorni, le ragazze vengono viste marciare in lungo e in largo per tutto il villaggio con il volto estaticamente rivolto verso il Cielo. C’è anche l’episodio miracoloso della guarigione del piede fratturato di un sacerdote, preannunciata dalla Madonna stessa. Nella vicenda, assume un rilievo singolare la figura del brigadiere Juan Alvarez Seco, che incaricato di ripristinare l’ordine, inizia a poco a poco a persuadersi della credibilità delle apparizioni. “Quando vi vedo in estasi, come posso non credervi? – ammette il brigadiere –. Ma con il senno del poi ho molti dubbi…”. In seguito, poi, dirà a Conchita: “Anche se tu dovessi rinnegare tutto, per me non cambierebbe niente”.

Nell’ottobre 1961, la Vergine riferisce a Conchita, e successivamente alle altre tre, di un “grande miracolo”, comprensivo di guarigioni, conversioni e di un segno indelebile fino alla fine dei tempi, che si sarebbe verificato un giovedì alle 20.30. Il 18 ottobre 1961, sullo sfondo di un piovosissimo tramonto, davanti a migliaia di persone, le ragazze leggono il messaggio della Vergine: “È necessario fare molti sacrifici, molta penitenza, visitare spesso il Santissimo Sacramento, ma prima di tutto bisogna essere molto buoni. E se non lo faremo vi sarà per noi un castigo. Già la coppa si sta riempiendo e, se non cambiamo, il castigo sarà grandissimo”. Le apparizioni proseguono ancora per quattro anni, intensificandosi nel tempo. Il 19 luglio 1962, davanti alla folla, Conchita riceve sulla lingua la Santa Eucaristia per mano dell’arcangelo Michele: un miracolo puntualmente documentato da fotografie e da un filmato in 8 mm.

Il 18 giugno 1965, la Madonna consegna il secondo messaggio della Madonna a Conchita, che ne rimane profondamente turbata. “Siccome non è stato accolto, non si è fatto sufficientemente conoscere il Mio messaggio del 18 ottobre, voglio dirvi che questo è l’ultimo”, esordisce la Vergine, che prosegue parlando della “via della perdizione” lungo cui molti “cardinali, vescovi e sacerdoti” stanno incanalando molti fedeli. “All’Eucaristia si dà sempre meno importanza”, aggiunge la Vergine, implorando un “animo contrito” e una “conversione” generale. “Vi amo molto e non voglio la vostra condanna. Pregate sinceramente, e Noi vi esaudiremo. Dovete fare più sacrifici. Meditate sulla Passione di Gesù”. Parole che, molti commentatori hanno associato alla confusione dottrinale che si sarebbe verificata dopo il Concilio Vaticano II. L’ultima apparizione a Conchita risale al 13 novembre 1965: nel film è l’unico momento in cui si ode la voce della Madonna, che ricorda alla veggente le tribolazioni che avrebbe vissuto per via di quell’esperienza mistica, raccomandandole di tenere viva l’attenzione nel mondo sui suoi messaggi e di visitare più spesso suo Figlio “nel Tabernacolo”.

Nel 1966 Conchita, ormai diciassettenne, viene costretta a sottoscrivere una dichiarazione in cui rinnega tutte le apparizioni: “Hai idea del caos che hai provocato? Firma e tutta questa storia sarà un brutto sogno”, le viene ordinato. Quest’episodio non chiude affatto la vicenda delle apparizioni di Garabandal. Nuove testimonianze raccolte negli anni ’80 hanno favorito l’istituzione di una commissione per lo studio del caso. La posizione attuale della Chiesa è che “non consta la soprannaturalità di dette apparizioni”, ovvero che nulla esclude possano sopravvenire in futuro nuovi elementi in grado di confermarle. Il grande afflusso di pellegrini che prosegue ancora oggi spinge a pensare che Garambandal sia, come minimo, un caso da approfondire.

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Per informazioni e per la visione online del film: https://www.filmgarabandal.com/it