Le apparizioni della Madonna di Kibeho in Rwanda vennero approvate dalla Chiesa nel 2001.
La Madonna apparve per la prima volta a 7 veggenti ancora ragazzini ma solo 3 di essi sono stati ufficialmente riconosciuti dalla chiesa.
Tra i vari messaggi che la Madonna dava durante le apparizioni, aveva preannunciato, con molti anni di anticipo, lo scoppio della guerra civile che poi ha portato al tremendo genocidio.
Il Genocidio del Rwanda cominciò il 6 aprile del 1994 e si concluse a metà luglio dello stesso anno.
Abbiamo intervistato uno dei sopravvissuti, Don Jean Bosco, sacerdote e rettore del seminario minore dell’Arcidiocesi di Kigali in Rwanda.
Ci racconti la storia di queste apparizioni?
La Madonna è apparsa nel sud-ovest del Rwanda, in una zona molto povera e lontana dal commercio. E’ apparsa a 3 ragazze che si trovavano in un collegio di suore.
Dicevano di vedere una donna vestita di bianco e di blu che le parlava, e così piano piano, le apparizioni hanno preso forma. Tanta gente andava a sentire il messaggio della Madonna, anche io mi sono recato lì nei primissimi anni.
La Madonna annunciava la conversione del cuore ma preannunciava anche disastri, parlava dei fiumi di sangue che vedeva. I suoi fiori stavano seccando e chiedeva alle ragazze di annaffiarli.
Il 19 agosto del 1982 la Madonna apparve per 8 ore consecutive a una dei 3 veggenti, mostrandole il genocidio che poi sarebbe avvenuto nel 1994. Ce ne parli?
Si, la Madonna oltre ad aver fatto vedere il genocidio in quell’occasione, gliel’ha mostrato attraverso un viaggio mistico. La veggente sembrava che stesse dormendo in quel momento, poi in diverse apparizioni la veggente parlava e piangeva perché diceva di vedere guerre e fiumi di sangue.
Quando la veggente vedeva quelle immagini, noi popolo del Rwanda non immaginavamo che la Madonna parlasse di noi perché in quel periodo, la nostra popolazione viveva in pace, c’era un unico partito.
Così pregavamo per gli altri paesi, per quelli di cui parlava la radio dove vi erano guerre e carestie.
Abbiamo realizzato la profezia annunciata dalla Madonna, quando effettivamente avvenne il genocidio cioè 12 anni dopo.
E’ vero che la Madonna ha condotto la veggente a visitare il paradiso, l’inferno e il purgatorio?
Si esatto. La Madonna ha fatto vedere l’inferno, e in quel luogo la veggente ha visto un grande fuoco ed ha sentito una grande sofferenza. Poi l’ha condotta in paradiso e in purgatorio. Ha mostrato a lei questi luoghi per farle comprendere la grandezza di Dio e le conseguenze della colpa e soprattutto della cattiveria dell’uomo che lo conduce all’inferno.
Il 31 maggio del 2003 (come avvenne anche a Fatima nel 1917) ci fu a Kibeho la danza del sole?
Si diciamo che molti videro un segno. Ogni qualvolta la Madonna appariva, molti guardavano il sole che lo si poteva vedere ad occhio nudo senza alcun fastidio.
Però la manifestazione del sole non è stata come a Fatima in cui il sole ha realmente danzato.
Ci puoi raccontare come ha avuto inizio il Genocidio e quale fu la causa scatenante?
La gente in Rwanda viveva grazie all’agricoltura e all’allevamento di bestiame. Quando il partito politico era uno soltanto, non sapevamo che vi erano altri politici dietro a questa apparente convivialità popolare.
C’era una parte della popolazione, gli Hutu, che erano stati esiliati in occasione dell’abolizione della Monarchia nel 1959, e volevano rientrare in paese come popolo.
Il Presidente fondatore del partito unico, diceva di non poterli accogliere e a quel punto gli Hutu sono scesi di forza.
E’ iniziato una sorta di “braccio di ferro” anche con i Tutsi che furono la causa scatenante del conflitto.
Così sono subentrati i “miliziani” che hanno cominciato a terrorizzare tutta la popolazione anche attraverso la radio e la televisione, sostenevano che gli unici nemici del Rwanda erano i Tutsi.
Quest’odio è entrato piano piano, nelle menti e nei cuori delle persone fino ad arrivare all’uccisione del Presidente, un attentato mentre viaggiava in aereo.
Dopo l’uccisione del Presidente il genocidio si è messo subito in atto.
Durante il genocidio, la gente cercava rifugio anche in seminario, tu eri appena stato ordinato sacerdote.
Un giorno i miliziani entrarono in seminario. Cosa successe?
I “miliziani” lavoravano, uccidendo le persone. La gente scappava dalle loro case e si rifugiava nelle chiese e negli istituti religiosi perché credevano di potersi salvare.
Invece i militanti avevano sensibilizzato con la teoria che anche nei seminari e nei luoghi religiosi non c’era rispetto e quindi bisognava uccidere.
Quando sono entrati nel seminario in cui mi trovavo, i preti, l’economo, il rettore, il padre spirituale e anche io …. Gli siamo andati incontro per cercare un dialogo. Ma non c’è stato tempo perché subito hanno sparato all’economo e al rettore e sono morti sul colpo.
Io sono riuscito a nascondermi, ed il sacerdote italiano che era con me è quasi svenuto dallo spavento.
I miliziani sono entrati nei dormitori e hanno continuato a sparare ai profughi.
Finita la loro stage sono partiti.
Sono rimasti vivi soltanto chi come me si era riuscito a nascondere o si era finto morto.
Poi i militari italiani sono venuti a salvarci. C’era un sacerdote missionario della Puglia che si era rifiutato di partire perché i militari volevano portare via soltanto gli stranieri ma lui ha chiesto di portare via anche i suoi confratelli altrimenti si sarebbe rifiutato di partire.
Così mi hanno portato via insieme al missionario, e grazie a lui ho potuto attraversare barriere di miliziani che mi vedevano partire in macchina insieme ai militari italiani.
Il genocidio ti ha portato via qualche affetto in particolare?
Il genocidio ha ucciso i miei confratelli e anche mio fratello e mia sorella.
Come hai superato il dolore della perdita di tuo fratello e di tua sorella?
Non si può superare questo dolore e fra l’altro non sono l’unico ad aver perso in questa strage i propri cari.
Circa 1 milione di persone sono state massacrate in questo genocidio. C’è gente traumatizzata e quando celebriamo nel mese di maggio la commemorazione del genocidio, vediamo gente che nel genocidio è stata torturata, violentata che ha bisogno di superare quelle ferite.
L’Onu non ha fatto nulla per aiutarvi?
L’Onu si trovava sul posto e come sempre si è lavato le mani e si è ritirato lasciando spazio ai miliziani di agire.
Com’è oggi la situazione in Rwanda?
La situazione è migliorata tantissimo, perché la gente adesso vive la tranquillità e poi il progresso comincia a farsi vedere. C’è più sicurezza e nella gente c’è speranza.
Si guarda al futuro con occhi positivi.
Servizio di Rita Sberna
Messaggio della Madonna di Kibeho. Anno 1982
Sono venuta per preparare la strada a mio figlio per il vostro bene, e voi non lo volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti. Siete distratti dai beni effimeri di questo mondo. Ho visto molti dei miei figli perdersi e sono venuta per mostrargli la vera strada.