Gli Araldi del Vangelo e la chiesa di San Benedetto in Piscinula

Introduzione

Gli Araldi del Vangelo sono un’Associazione Internazionale di Fedeli
di Diritto Pontificio, la prima ad essere stata eretta dalla Santa Sede nel
terzo millennio, in occasione della festa liturgica della Cattedra
di San Pietro, il 22 febbraio 2001.

Gli Araldi sono quindi una realtà della chiesa, ufficializzata e presente in più di settanta paesi.

Non a caso a loro è stata assegnata a Roma la chiesa di San Benedetto in Piscinula, tempio dedicato ad un santo straordinario che ha dato vita al monachesimo benedettino.

Abbiamo intervistato Padre Carlos Werner Presidente della Sezione Italiana degli Araldi.

 

 Chi sono gli Araldi del Vangelo e soprattutto chi ha fondato tale realtà e quando?

“Gli Araldi del Vangelo sono giovani pieni di entusiasmo per aver riconosciuto in Cristo il Figlio di Dio, e desiderosi di annunciarLo al mondo”, così ci definisce Benedetto XVI nel suo libro “Luce del Mondo”. Approvati nel 2001, nel 2009 gli Araldi hanno ricevuto da Roma anche l’approvazione per il ramo sacerdotale. Si caratterizzano per il loro abito, insolito da molti punti di vista, ideato dal loro fondatore al fine di rappresentare il loro carisma ed essere un annuncio coraggioso e profetico degli ideali che professano.

Il Fondatore, grazie a Dio, è vivente: Mons. Joao Scognamiglio Cla Dias, EP, canonico onorario della Basilica di Santa Maria Maggiore, proficuo scrittore, ma, soprattutto, formatore serio e carismatico. Ha speso tutta la sua vita e la spende tuttora nel servire la causa di Dio seguendo le orme del suo maestro spirituale, il Prof. Plinio Correa de Oliveira, grande leader del laicato cattolico brasiliano, morto nel 1995, ma il cui spirito rimane vivo tra le file del nostro movimento.

Mons. Scognamiglio è stato guidato per tutta la sua vita da un particolare sesto senso spirituale che l’ha reso un ricercatore instancabile delle meraviglie operate dalla grazia divina nei cuori altrui. Così, appena conobbe il suo maestro spirituale, nell’anno 1956, il giovane Joao intuì di trovarsi dinanzi a un uomo di integra condotta, privilegiato dalla grazia, con un’alta attitudine a guidare gli altri nell’apostolato in quell’epoca e nel futuro. In seguito, conoscendolo da vicino, poté comprovare che i buoni esempi e le parole di sapienza che gli venivano offerti dal Prof. Plinio confermavano la verità delle sue intuizioni. Da lui imparò l’amore di adorazione per il Sacro Cuore di Gesù, la devozione alla Vergine e la dedizione integrale per la Chiesa Cattolica, la sposa dell’Agnello, la maestra infallibile che ci unisce a Maria e per Maria a Gesù.

 

Da chi è composta l’associazione e quali figure vocazionali sono presenti in essa?

L’Associazione è composta prevalentemente da giovani laici .

Alcuni con l’impegno vocazionale di conservarsi nello stato celibatario, altri con dei voti privati, altri invece sono sacerdoti o suore. Vivono in comunità maschili o femminili, conducendo una vita liturgica e religiosa segnata dalla disciplina e dalla compostezza, animata da un interiore fervore.

Partecipano alle opere di evangelizzazione degli Araldi anche un gran numero di famiglie e di laici, che vivono nel mondo ma dedicano il loro tempo libero alle attività di formazione e di apostolato dell’Associazione: sono i membri cooperatori, più di cinquantamila in tutto il mondo.

Ci sono quattro categorie di membri: associati, cooperatori, solidari e onorari. In ognuna di queste categorie si possono inserire sia celibi che sposati.

 Da sacerdote, come è entrato a far parte degli Araldi?

Personalmente, sono entrato nell’Associazione da giovane. Fin dall’inizio ebbi l’occasione di conoscere bene il nostro Fondatore, Mons. Joao, che è stato un vero padre, un superiore esemplare, una guida dallo sguardo luminoso e attento che mi ha seguito sempre e ovunque con grande pazienza, discernimento e carità. Quando lui stesso inaugurò il ramo sacerdotale, ero già membro e percepii segni di vocazione anch’io. Insieme a lui mi dedicai ad un profondo discernimento dopo di ché, espletati i processi formativi, fu ordinato a servizio della Chiesa.

 Qual è la spiritualità degli araldi e il loro carisma?

La spiritualità del nostro movimento poggia su tre elementi fondamentali. La roccia dell’Eucarestia, celebrata nel Santo Sacrificio e adorata nelle esposizioni del Santissimo Sacramento che in molte delle nostre case sono continue, senza sosta. La vera devozione a Maria, da Lei annunciata a Fatima e che è stata promossa dallo stesso Gesù: “Mio Figlio vuole istaurare la devozione al mio Immacolato Cuore”, per cui gli Araldi si consacrano a Gesù per le mani di Maria schiavi d’amore. Infine, la fedeltà alla Cattedra di Pietro, custode dell’immutabile tradizione ricevuta dagli apostoli che, pur diventando sempre più ammirabile, esplicita e chiara, è sempre la stessa.

Il nostro carisma viene, per così dire, dipinto o descritto simbolicamente dal nostro abito. Cominciando dal basso, troviamo gli stivali da cavalleria che simboleggiano lo spirito missionario capace di calcare i terreni più lontani o pericolosi per annunciare il Regno di Dio. Lo scapolare fa invece riferimento allo stretto legame con la spiritualità carmelitana, poiché il nostro Fondatore ne fu terziario nella sua giovinezza. Il fuoco di Elia profeta e il suo zelo per la Causa di Dio segnano molto il nostro carisma. La catena ai fianchi è il simbolo della nostra schiavitù mariana d’amore secondo il metodo montefortino. Il Rosario è l’arma spirituale che ci protegge e ottiene la grazia per conquistare le anime per il Signore. La croce-spada sul nostro petto ci ricorda che annunciamo la Croce del Signore, che è, quale Parola di Dio, anche spada a doppio taglio, penetrante, capace di spogliarci dell’uomo vecchio per dare vita all’uomo nuovo. Il cappuccio lo usiamo per la preghiera, sia comunitaria che personale. La sua forma a punta indica che tutto viene dalla vita interiore, dalla preghiera, dall’aiuto della grazia concesso nella vita sacramentale, nella convivenza comunitaria e nel silenzio della vita interiore condotta con serietà.

 Evangelizzate anche attraverso la cultura e l’arte. In che modo?

Direi che ultimamente il nostro fondatore ha potuto manifestare il suo concetto di bellezza nel far costruire sotto la sua attenta vigilanza alcune belle Chiese, soprattutto nel continente americano, specie in Brasile. Questi edifici coniugano la saldezza della tradizione, con le sue linee guida gotiche, alle novità dello Spirito Santo nella decorazione e nei colori.

Mons. Joao, inoltre, ha promosso e promuove anche oggi la musica come strumento importantissimo per animare la liturgia, l’evangelizzazione dei giovani e le missioni. I nostri cori hanno girato il mondo con bei successi, a maggior gloria di Dio.

1 commento

  1. Ho conosciuto questa bella chiesa nel cuore del Trastevere nel 2008, mi ricordo che c’era anche il loro fondatore Pe. João Sconamigli, persone veramente simpatiche questi Araldi e la chiesa un gioiello, sapere che il grande san Benedetto a vissuto lì, è veramente straordinario.

    Saluti da Cremona.

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