Lo scorso 11 aprile Papa Francesco ha presieduto una messa per la Festa della Divina Misericordia nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia a Roma….il nostro mondo ha bisogno di misericordia e questa festa ci ricorda che non siamo da soli perché Dio ci ama.
È sulla misericordia che Giovanni Paolo II (di cui ricordiamo quest’anno il centenario) improntò tutto il suo pontificato. Morì il 2 aprile 2005 alla vigilia della ricorrenza da lui istituita (vi invito a leggere a tal proposito la sua lettera enciclica “Dives in Misericordia”).
Il 30 aprile 2000 canonizzava Suor Faustina Kowalska durante il Grande Giubileo.
Nel suo Diario la santa polacca annotò che fu Gesù in persona a chiedere in 14 apparizioni la festa della divina misericordia: “Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua”
Gesù ci è rappresentato con la veste bianca e i due raggi, uno rosso e uno bianco sgorganti dal suo petto….Gesù misericordioso è il Risorto della Domenica in Albis, la prima dopo la Pasqua.
È il nostro Signore che davanti all’incredulità di Tommaso nel Cenacolo incontra tutti noi.
“Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”.
Se pensiamo all’attuale pandemia e alla nostra epoca , ma anche a quelle precedenti…incertezze, paura, timori esistenziali, guerre….Gesù ci interpella ancora oggi come gli apostoli chiusi nel Cenacolo: “Pace a voi!”….ci invita a uscire dalle nostre paure, dai nostri limiti e a confidare in lui.
Il messaggio messianico di Cristo passa attraverso la Croce gloriosa e la resurrezione.
La veste bianca ricorda il nostro battesimo e la nostra eredità di figli di Dio.
Disse Gesù a Suor Faustina : “Desidero che la Festa della misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della mia misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della mia misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. (…) Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto”.
Nella sua omelia del 30 aprile 2000 Giovanni Paolo II rammenta:
“Cristo risorto, che nel Cenacolo porta il grande annuncio della misericordia divina e ne affida agli apostoli il ministero: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi…Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20, 21-23).
“Prima di pronunciare queste parole, Gesù mostra le mani e il costato. Addita cioè le ferite della Passione, soprattutto la ferita del cuore, sorgente da cui scaturisce la grande onda di misericordia che si riversa sull’umanità. Da quel cuore suor Faustina Kowalska la beata che d’ora in poi chiameremo santa, vedrà partire due fasci di luce che illuminano il mondo: “I due raggi – le spiegò un giorno Gesù stesso – rappresentano il sangue e l’acqua””
aggiunge: “Che cosa ci porteranno gli anni che sono davanti a noi? Come sarà l’avvenire dell’uomo sulla terra? A noi non è dato di saperlo. È certo tuttavia che accanto a nuovi progressi non mancheranno, purtroppo, esperienze dolorose. Ma la luce della divina misericordia, che il Signore ha voluto quasi riconsegnare al mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio (…) Come gli Apostoli un tempo, è necessario però che anche l’umanità di oggi accolga nel cenacolo della storia Cristo risorto, che mostra le ferite della sua crocifissione e ripete: Pace a voi! Occorre che l’umanità si lasci raggiungere e pervadere dallo Spirito che Cristo risorto le dona. E’ lo Spirito che risana le ferite del cuore, abbatte le barriere che ci distaccano da Dio e ci dividono tra di noi, restituisce insieme la gioia dell’amore del Padre e quella dell’unità fraterna”.
Si oggi diciamo con forza: “Mio Signore e mio Dio!”…..“Gesù, confido in Te”