Tratto da una delle omelie di Papa Francesco (di qualche anno fa) il Pontefice, parlò a braccio della calunnia e della diffamazione, ma anche della disinformazione, sottolineando che siano dei gravi peccati.
Bergoglio punta il dito contro l’abitudine di “dire soltanto la metà che ci conviene”, o raccontare per “rovinare la fama di una persona”, o “dire cose che non sono vere”, e quindi “ammazzare il fratello”.
Ma come si presenta la chiacchiera? Normalmente, osserva Papa Francesco, facciamo tre cose: “Facciamo la disinformazione: dire soltanto la metà che ci conviene e non l’altra metà; l’altra metà non la diciamo perché non è conveniente per noi. Alcuni sorridono… ma quello è vero o no? Hai visto che cosa? E passa. Seconda è la diffamazione: quando una persona davvero ha un difetto, ne ha fatta una grossa, raccontarla, fare il giornalista… E la fama di questa persona è rovinata. La terza è la calunnia: dire cose che non sono vere. Quello è proprio ammazzare il fratello! Tutti e tre – disinformazione, diffamazione e calunnia – sono peccato! Questo è peccato! Questo è dare uno schiaffo a Gesù nella persona dei suoi figli, dei suoi fratelli”.
“Chiediamo oggi al Signore Gesù che ci dia questa grazia di non immischiarci mai nella vita degli altri, di non diventare cristiani di buone maniere e cattive abitudini, di seguire Gesù, di andare dietro Gesù, sulla sua strada. E questo basta”.