Il “Rinnovamento” dell’Ordine Sacerdotale nella Divina Volontà

Negli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta, Gesù parla e insegna spesso della necessità che le Verità e le Conoscenze del Regno, vengano insegnate e divulgate in questi tempi così tristi, in modo particolare questo compito Gesù lo ha affidato ai suoi sacerdoti e ministri che hanno avuto la grazia di accostarsi al grande dono della Divina Volontà, affinché attraverso la nuova evangelizzazione predispongano bene i cuori degli uomini ad accoglierlo in verità e pienezza.

E’ importante dunque cogliere in che senso il sacerdozio ministeriale, mediante il dono della Divina Volontà, si debba rinnovare. Quando si parla di “rinnovamento” non si intende sostituire il vecchio col nuovo, ma piuttosto di portare a nuovo il vecchio mediante lo Spirito santificatore che tutto rinnova ed esalta.

Nell’Antico Testamento, Dio, aveva già istituito l’ordine sacerdotale, scegliendo tra le 12 tribù di Israele i figli di Levi; essi come si evince dalla Scrittura, avevano la funzione di santificare il popolo eletto, compivano il sacrificio espiatorio in riparazione dei  peccati, presiedevano  le sante liturgie nelle sinagoghe e nel tempio di Gerusalemme e avevano l’altissimo compito di insegnare la legge di santità e le pratiche per l’osservanza.

Con il Nuovo Testamento, sebbene il Signore Gesù non facesse parte della discendenza di Levi, ma di Giuda (discendenza Regale) Egli, nell’ultima cena, istituì il nuovo sacerdozio (ad immagine del misterioso, eterno e particolare sacerdozio di Melchisedek),  quello che noi riconosciamo oggi nella Chiesa di Cristo come unico Sacerdozio.

Stando quindi alla Scrittura stessa, anche la dimensione sacerdotale nella storia della salvezza tra Antico e Nuovo Testamento, ha subito una sorta di “rinnovamento spirituale” , che nella Fede noi viviamo oggi come compimento del sacerdozio antico.

Attraverso il dono della Divina Volontà che Dio ha riaperto tramite Luisa Piccarreta all’umanità, il sacerdozio di Cristo deve ora necessariamente fare un altro salto di qualità in vista proprio della venuta del terzo Fiat, ossia della venuta del Regno di Dio sulla Terra e del Trionfo della Sua Eterna e Santa Divina Volontà.

Gesù tutto questo lo ha espesso fortemente in varie circostanze negli scritti di Luisa, sia come Suo grande desiderio, sia come necessità per la realizzazione del suo Progetto Divino, e per far questo è di grande importanza che tanti sacerdoti in questo tempo vengano a conoscenza di questo Dono, affinché entrato nel loro cuore come assoluta priorità lo possano trasmettere in modo indefettibile al nuovo popolo di Dio, cioè alla Chiesa.

Nel Vol. 23 dei Libri di Cielo, il 18 gennaio 1928, Gesù in modo chiaro, dialogando con Luisa, evidenzia quanto su esposto:

…. “Figlia mia, tutte le mie opere si danno la mano, e questo è il segno che sono opere mie, che una non si oppone all’altra, anzi sono tanto legate tra loro che si sostengono a vicenda. Tanto è vero che, dovendo formare il mio popolo eletto da cui, ed in cui, sarebbe nato il futuro Messia, formai da quello stesso popolo il Sacerdozio, il quale istruiva il popolo e lo preparava al gran bene della Redenzione, diedi loro leggi, manifestazioni ed ispirazioni, sulle quali venivano formate le sacre scritture cioè la Bibbia e tutti erano intenti allo studio di Essa. Onde con la mia Venuta sulla terra io non distrussi le sacre scritture, anzi le sostenni ed il mio Vangelo annunziato in nulla si opponeva ad Esse, anzi si sostenevano a vicenda in modo mirabile e, col formare la nuova Chiesa nascente, formai il nuovo Sacerdozio, i quali non si discostano né dalle sacre scritture, né dal Vangelo, tutti sono attenti ad esse, per istruire i popoli, e se qualcuno non volesse attingere a questa fonte salutare, si può dire che non mi appartiene, perché esse sono la base della mia Chiesa e sono la stessa vita con la quale vengono formati i popoli. Ora ciò che io manifesto sulla mia Volontà Divina e che tu scrivi, si può chiamare il Vangelo del regno della Volontà Divina, nulla si oppone né alle sacre scritture né al Vangelo che io annunziai stando sulla terra, anzi si può chiamare il sostegno dell’uno e dell’altro. E perciò permetto e chiamo i Sacerdoti che vengano, che leggano il Vangelo tutto di Cielo del regno del mio Fiat Divino, per dire come dissi agli Apostoli: predicatelo per tutto il mondo; perché io mi servo delle mie opere del Sacerdozio e come ebbi il Sacerdozio prima della mia venuta per preparare il popolo, il Sacerdozio della mia Chiesa per confermare la mia venuta e tutto ciò che io feci e dissi, così avrò il Sacerdozio del regno della mia Volontà. Ecco a che serviranno le tante cose che ti ho manifestato, le tante verità sorprendenti, le promesse dei tanti beni che devo dare ai figli del Fiat Voluntas tua, saranno il Vangelo, la base, la sorgente inesauribile cui tutti attingeranno la vita celeste, la felicità terrestre ed il ripristino della loro Creazione. Oh! come si sentiranno felici coloro che con ansia berranno a larghi sorsi in queste sorgenti delle mie conoscenze, perché esse contengono la virtù di portare la vita del Cielo e di allontanare qualunque infelicità.”

Onde, nel sentir ciò, pensavo tra me alla grande questione degli scritti sulla Divina Volontà che si trovavano in Messina, portati lì dalla benedetta memoria del Venerabile Padre di Francia, (Sant’Annibale) io ed altri miei Superiori li vogliamo assolutamente qua, ma i Superiori di Messina, raccomandati rigorosamente dal Venerabile Padre prima di morire, se li vogliono tenere là, per la pubblicazione quando a Dio piacerà, quindi non si fa altro che inviare lettere di fuoco a parte a parte, quelli per trattenerli e noi per riaverli ed io mi sentivo tutta impensierita, annoiata e stanca e dicevo tra me: come il buon Gesù ha potuto permettere tutto questo, chissà che non si dispiaccia anche Lui? Ed Egli, muovendosi nel mio interno, mi ha detto:

“Figlia mia, tu sei impensierita, ma io affatto, né sono dispiaciuto, anzi godo nel vedere l’interesse che prendono i Sacerdoti di questi scritti, che formeranno il regno della mia Volontà, ciò significa che apprezzano il gran bene di essi ed ognuno vorrebbe tenere con sé un sì grande tesoro per essere i primi a comunicarlo agli altri e, mentre dura la questione di chi deve vincere, l’uno avvicina l’altro per consigliarsi sul da farsi ed io godo che altri miei ministri conoscono che c’è questo tesoro sì grande di far conoscere il regno del mio Voler Divino, ed io mi servo di ciò per formare i primi Sacerdoti del mio regno venturo del mio Fiat. Figlia mia, è una grande necessità formare i primi Sacerdoti, essi mi serviranno come mi servirono gli Apostoli per formare la mia Chiesa; coloro che si occuperanno di questi scritti per pubblicarli, mettendoli fuori per stamparli, per farli conoscere, saranno i nuovi evangelisti del regno della mia Suprema Volontà. E come quelli di cui si fa più nome nel mio Vangelo sono i quattro evangelisti che lo scrissero, con sommo loro onore e mia gloria, così sarà per quelli che si occuperanno a scrivere le conoscenze sulla mia Volontà per pubblicarle, come nuovi evangelisti, di loro si farà più nome nel regno della mia Volontà, con sommo onor loro e della mia grande gloria di veder ritornare nel mio grembo l’ordine della creatura, la vita del Cielo sulla terra, unico scopo della Creazione. Perciò in queste circostanze io allargo il giro e, come pescatore, pesco quelli che mi devono servire per un regno sì santo. Quindi lasciami fare e non ti dar pensiero.”

E’ straordinario come il Signore Gesù abbia così a cuore il Sacerdozio,  tanto da farlo diventare il mezzo unico affinché il suo Terzo Fiat si compia nel mondo e come desideri che il Suo Regno Divino venga sulla terra per mezzo di ministri santi, che rinnovati dal Dono della Divina Volontà come tanti nuovi Giovanni Battista preparino le vie alla sua venuta nel cuore degli uomini e come tanti nuovi evangelisti annuncino le Verità del Suo Regno affinché tutte le creature né entrino a far parte.

Preghiamo che tanti sacerdoti vengano presto a conoscenza del dono della Divina Volontà e siano ponti sicuri tra la terra e il cielo, come dice la Regina della Pace a Medjugorje, perché il Fiat Santificante e il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria mediante loro sia affrettato e la Gloria di Dio si estenda fino ai confini della Terra.