Natale 2023: mai perdere di vista il Dono più grande

Gesù Bambino nel presepe
Photo: Janet (Flickr)

Cari lettori, siamo arrivati al settimo Natale dalla partenza ufficiale della nostra testata. Sono stati sei anni e mezzo ricchi di soddisfazioni e anche di difficoltà. Quello che abbiamo ricevuto è sempre stato superiore a quello che abbiamo dato e anche a ciò che abbiamo richiesto: una constatazione inevitabile quando si cerca di essere cristiani per davvero. Il primato del dono sullo scambio: è questo che rende il Natale un “gioco a somma positiva” ma, soprattutto, che lo rende sempre attuale, anche nel caos della post-modernità secolarizzata.

Due anni fa, riflettemmo sullo stupore per un Dio che si fa bambino. Quest’anno un nuovo senso di stupore mi è sorto nel cuore, osservando due presepi nella stessa parrocchia alla periferia di Roma: il primo, di dimensioni più piccole, era posizionato lateralmente; l’altro, con statue a grandezza d’uomo, era collocato proprio ai piedi dell’altare. Una nuova prospettiva sulla vita: il Grande che si fa piccolo o, se si preferisce, a dimensione umana. Osservando il presepe, sale alla ribalta un’evidenza: è quel Bambino Colui che davvero conta nella nostra vita. Non è scontato ribadirlo. Troppo spesso il Natale si trasforma da momento di festa a concentrato di impegni mondani – tutti di per sé rispettabili, per carità – e appuntamenti di altissimo valore umano (c’è chi incontra i propri familiari una volta l’anno e, nel 2020 e 2021 nemmeno poté farlo, a causa della pandemia), in cui, però, si rischia di rimanere su un piano esclusivamente orizzontale.

C’è il rischio di appiattirsi su un Natale delle apparenze e delle “belle figure”. Tutto dovrà essere perfetto, dagli addobbi al cenone, in nome dell’accoglienza e del calore umano. Valori indiscutibili che, tuttavia, non possono prendersi il primato assoluto. I doni sotto l’albero assumono un reale valore soltanto alla luce del Dono per eccellenza: Dio che si fa uomo. Con questa semplice riflessione, che va a sommarsi a quelle, sempre attuali, degli anni passati, ci piacerebbe vivere questo Natale in una speciale simbiosi spirituale con i nostri lettori.

Non è un momento semplice né per il mondo, né per la Chiesa. Due guerre ancora dilaniano due luoghi (Ucraina e Gaza) nevralgici per i destini dell’umanità. Il recente documento pontificio Fiducia supplicans sulle benedizioni per le coppie dello stesso sesso è tornato a rinfocolare le divisioni tra le comunità, suscitando forti perplessità e inquietudine. È difficile, anche per chi crede comprendere cosa accade in questi tempi di cambiamento. È pressoché impossibile darvi un senso se non alla luce di Dio che viene al mondo e si fa bambino. Gli occhi dell’innocenza sono le lenti necessarie per attraversare la tempesta dei nostri tempi. Spiegare è difficile, vivere è necessario, accettare la realtà è un imperativo, lottare per cambiarla è un desiderio che non va spento. Con questo spirito, cari amici lettori auguriamo a voi e alle vostre famiglie i più sinceri auguri di un Santo Natale.