L’aborto eugenetico è stato vietato nei giorni scorsi da una Sentenza Costituzionale: un bambino malato ha lo stesso valore di vita di un bambino sano.
Le proteste contro l’aborto in Polonia, sono state silenziate dai manifesti pro-life attaccati in tutte le città polacche, i movimenti per la vita hanno dato una bella risposta a tutti i sostenitori dell’aborto, tramite manifesti che ritraggono l’immagine di un bambino nel grembo materno.
Dopo la Sentenza della Corte Costituzionale, infatti in Polonia, si erano verificate delle violente proteste da parte degli abortisti proprio perchè la Corte Costituzionale ha dichiarato “incostituzionale l’aborto eugenetico, cioè l’aborto in caso di danno fetale grave e irreversibile o malattia incurabile che minacciava la vita del feto.”
In parole povere riguarda la morte di bambini non ancora nati ritenuti affetti dalla sindrome di Down.
Tale decisione ha provocato manifestazioni violente anche contro le chiese e i manifesti pro-vita.
Questa la motivazione della Corte Costituzionale resa pubblica il 27 gennaio con un documento di 154 pagine, “la Repubblica di Polonia garantisce a tutti la tutela giuridica della vita” (art. 38 del Costituzione) e che la loro tutela spetta alle autorità pubbliche (articolo 30).
L’arcivescovo Gądecki, presidente della Conferenza episcopale polacca, ha accolto con favore la decisione della Corte, che conferma che “il concetto di ‘una vita non degna di essere vissuta’ è in diretta contraddizione con il principio di uno stato di diritto democratico”. Nessuno in coscienza può negare agli altri il diritto di vivere, soprattutto a causa della loro malattia, ha aggiunto.
L’associazione polacca pro-vita dal 19 al 25 marzo 2021, ha avviato una settimana di preghiera in difesa della vita che inizierà nella memoria liturgica di San Giuseppe e si concluderà in occasione della Giornata della Santità della Vita, nell’anno che Papa Francesco ha dedicato a San Giuseppe.