“Interpretare Madre Teresa di Calcutta è stata un emozione grandissima”

“Interpretare Madre Teresa di Calcutta è stata un emozione grandissima”

“Interpretare Madre Teresa di Calcutta è stata un emozione grandissima”

Il  4 settembre 2016 la grande Madre Teresa di Calcutta è stata proclamata Santa.

Per tale occasione abbiamo intervistato la cantautrice Giada Nobile, che oltre ad essere una cantante, una musicista ed un attrice di successo, fra i vari spettacoli ed eventi ha debuttato in un musical dedicato alla figura di Madre Teresa di Calcutta, in cui lei, ne ha interpretato proprio la parte presso il teatro Brancaccio di Roma.

L’interpretazione di Madre Teresa di Calcutta le ha permesso di vincere il premio di Migliore Interpretazione dell’anno come protagonista femminile.

 

Madre Teresa è stata una donna che ha fatto della carità, la sua ragione di vita. Come ti sei preparata a questo ruolo?

Difficilmente ci si può preparare ad un ruolo così importante.

Io ho cercato di pensarci poco e di farmi trascinare dalle emozioni dei testi molto simili a quelli di Madre Teresa o alle volte proprio quelli rubati un po qua e la dai vari testi scritti da lei.

Mi sono fatta emozionare dagli  sguardi attenti e profondi di chi veniva a vedere lo spettacolo con una carrozzella o senza mani per poter fare un applauso … o senza una voce per poterti dire anche solo un “ciao”.

Questo per me è valso più di qualsiasi altra cosa!

 

Ci sono delle qualità o qualcosa che senti di avere in comune con Madre Teresa di Calcutta?

Abbiamo tutti qualcosa in comune con lei perchè lo abbiamo anche con il nostro Dio.

La differenza tra una donna come lei e il resto del mondo è solo la fortissima umiltà di mettersi sempre in dubbio per poter fare di più.

So molto di lei ma poco di me … ma probabilmente  lei di se stessa non ha mai saputo molto … sentiva solo di voler donare  qualcosa di così semplice come la carità, ,il saluto, il sorriso, l’amore  e la vita.

E’ invecchiata tanto  ma ha reso in questo modo giovane la sua morte.

Lasciando a noi anche giovani,  il desiderio di volerle somigliare anche solo essendo una piccolissima goccia in quel grande oceano di cui tanto lei parlava.

 

Qual è stata la scena più faticosa e difficoltosa da interpretare nelle vesti della Santa di Calcutta?

La scena del bambino morto, strappato alla vita dalla lebbra.

Io con lui in braccio  mentre la madre  mi chiede di salvare ormai il corpo senza vita del bimbo.

Tutte le sere per me  era straziante come fossi li dentro quei panni per davvero; come se sentissi il battito fermarsi del bimbo.