Storia, tradizioni, origini e dettagli della processione catanese
A Catania, ogni anno per tre giorni consecutivi di febbraio (dal 3 al 5 febbraio) si festeggia la patrona dei catanesi, Sant’Agata, famosa non solo per i catanesi ma da tutta Italia accorrono fedeli e devoti.
La festa è un mix di fede, folklore, devozione e tradizioni dell’isola siciliana.
La processione si svolge per le vie del centro storico di Catania, è molto suggestivo vedere l’enorme tappeto composto da migliaia di persone. Sant’Agata nella cittadina catanese ormai viene festeggiata da ben cinque secoli.
Le origini di questa festa risultano ancora incerte, quello che si sa è che sin dai giorni del martirio, la figura di Sant’Agata venne venerata da tutti i catanesi e non solo.
Addirittura Lucia da Siracusa, dopo il martirio, venne a visitare la tomba di Agata per chiedere la guarigione della madre.
Le prime testimonianze che riguardano le reliquie di Sant’Agata portate in processione per le vie di Catania, risalgono intorno al XVI – XVII secolo, in alcuni momenti storici della città catanese come l’eruzione del Vulcano Etna, veniva portato in processione il “velo rosso” della Santa che in quel caso compì il miracolo di fermare le colate laviche.
In passato la processione si svolgeva in un solo giorno, dopo il terremoto del 1693 che distrusse buona parte del centro storico di Catania, i festeggiamenti vennero sospesi per poi essere successivamente ripresi.
Solo nel 1846 venne introdotto il secondo giorno di processione fino ad arrivare ai giorni nostri in cui il rito devozionale dura tre giorni consecutivi.
Programma della festa in onore di Sant’Agata (in assenza di pandemia)
La festa è articolata nel seguente modo: i primi avvenimenti sono in programma giorno 3 febbraio, giornata interamente dedicata alla processione delle offerte della cera a Sant’Agata.
E’ un’antica tradizione che negli anni passati, consisteva nel portare in processione grosse candele di cera che servivano ad illuminare l’altare della Cattedrale. Questo rito infatti prende il nome di “processione delle luminarie”.
Le candele poi sono state sostituite dalle candelore, degli imponenti carri di legno decorati e ornati in vari stili, in onore di Sant’Agata.
Le candelore in tutto sono 13, e rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri di Catania.
La processione delle candelore avviene dopo le ore 12, il percorso va dalla chiesa di Sant’Agata alla Fornace fino alla Cattedrale di Piazza Duomo.
Il corteo delle candelore è seguito da due carrozze originarie del 700, appartenenti al Senato che governavano la città e che ora trasportano il Sindaco e la Giunta.
Il primo giorno si conclude la sera alle 20 in piazza Duomo con lo spettacolo pirotecnico e alcuni canti dedicati alla Santa.
Il 4 febbraio, nel secondo giorno i catanesi per la prima volta incontrano la Patrona e sin dalle prime ore del mattino i devoti si recano vero la Cattedrale in cui viene esposto il prezioso busto di Sant’Agata prima della celebrazione della messa e della processione.
I devoti chiamati “cittadini” indossano un saio bianco con un cordoncino legato ai fianchi e dei guanti, con sé hanno un fazzoletto che sventolano al passaggio della santa.
La processione per le vie della città si conclude nelle prime ore del mattino, quando la santa fa rientro in Cattedrale.
Giorno 5 febbraio, nella giornata di ricorrenza del martirio di Sant’Agata, in Cattedrale vengono esposte le reliquie della Santa ricoperte dai garofani bianchi in segno di purezza.
Dopo le 17 inizia la processione in tutta la città che continua fino a notte fonda. Il tutto si concluderà con il rientro della Santa in Cattedrale il 6 febbraio mattina e a conclusione viene fatto un altro spettacolo di giochi pirotecnici.
Fonte. Gaudium Press di Rita Sberna