La gioia è un’arte che nasce nel cuore di chi ama

La gioia è un’arte che nasce nel cuore di chi ama

Don Tiziano Soldavini, sacerdote diocesano specializzato in psicologia comunicazione e formazione in scienze umane. E’ conduttore a Radio Mater e Radio Kolbe, attualmente è direttore della pastorale dei Migrantes nella diocesi di Palestrina.

Don Tiziano ha scritto vari libri, uno degli ultimi s’intitola “L’arte della gioia” per l’edizioni Paoline, delle pagine in cui la gioia viene presentata come un’arte che nasce nel cuore dei cristiani.

Come nasce l’arte della gioia?

L’arte della gioia nasce in un periodo particolare della mia vita, dove a causa della malattia sono stato messo alla prova ed avendo molto tempo a disposizione mi sono iniziato a chiedere, come vivere e come potere comunicare durante quel periodo così difficile e di fragilità.

Ho sentito nel cuore il desiderio di condividere quel tempo di fragilità ed è emerso dentro di esso questo libro “L’arte della gioia” che nasce proprio dal cuore.

Che cos’è la gioia?

Definisco la gioia innanzitutto come una freccia che raggiunge il suo bersaglio e può raggiungere il cuore di ogni persona e che attraverso la persona raggiunge il cuore degli altri.

La gioia nasce dall’incontro con il Signore e non è un emozione ed un sentimento ma è nel cuore della persona e poi si espande in tutto l’essere.

La gioia è vivere in ogni momento con semplicità ed umiltà. La gioia è quella forza che ti permette di affrontare la quotidianità con tutte le sue difficoltà che si possono presentare.

“La gioia” è lo stato d’animo che caratterizza i cristiani, lo ha detto più volte il Papa che il cristiano senza gioia non è un vero cristiano. Perché molti credenti, non riescono ad esprimere la gioia?

La gioia non può andare d’accordo con la tristezza. Molte volte si vive un tempo difficile, un tempo di dolore e di solitudine che mette tutti a dura prova ma quel dolore e quella solitudine in quel momento difficile, non è un momento che la persona vive da sola ma è un momento che vive in compagnia; per questo è possibile affrontare ogni momento della vita. Comunicare la gioia è condividere un incontro con il Signore della gioia, l’incontro con il Cristo Risorto. La gioia è certezza che siamo viandanti, che siamo pellegrini verso il cielo.

La gioia è l’appartenere a Dio, sentirsi figli di Dio, la gioia è condivisione con gli altri, è una vita spesa ed impastata con gli altri. Dunque, chi vive a cuore aperto trova sempre sulla sua strada opportunità, risorse, amici … è una vita vissuta in compagnia del mistero della Trinità e dunque non ci si chiude in sé ma ci si apre all’altro e all’infinito.

Nel tuo libro hai parlato della palestra della gioia e della gioia come arte. In che senso?

La gioia è un’arte che nasce nel cuore e come ogni opera d’arte, nasce nel cuore dell’artista. La gioia ha la sua casa nel nostro cuore e la portiamo fuori di noi, ecco infatti un volto luminoso, un volto sorridente e la disponibilità a mettersi in gioco.

Questo vuol dire accettare di fare degli esercizi per questo parlo della palestra della gioia, che ti permette di mettere in gioco la disponibilità, il coraggio, l’impegno e di condividere anche quando ti senti con poche risorse ma decidi di condividerle ugualmente con gli altri. Ti metti a fare un cammino di umiltà, è una vita spesa insieme, ogni vita condivisa richiede impegno e costanza, ed è il superamento delle proprie chiusure e della pigrizia.