Giovanni Paolo II in occasione della Giornata Mondiale della Pace 1986, ha letto una sorta di “litania della pace”, chiedendo ai vari gruppi della società di promuovere la pace.
“Cari amici, fratelli e sorelle tutti: per l’inizio del Nuovo Anno rinnovo il mio appello a tutti voi, affinché mettiate da parte le rivalità, spezzando le catene delle tensioni esistenti nel mondo. Faccio appello a voi, affinché sappiate trasformare quelle tensioni tra Nord e Sud, tra Est ed Ovest in nuove relazioni di solidarietà sociale e di dialogo. (…)
A voi, politici e uomini di Stato, io dico: date indicazioni che sollecitino i popoli ad un rinnovato sforzo in questa direzione.
A voi, uomini d’affari, e a voi, che siete responsabili delle organizzazioni finanziarie e commerciali, io dico: esaminate di nuovo le vostre responsabilità nei confronti di tutti i vostri fratelli e sorelle.
A voi, strateghi militari, ufficiali, scienziati e tecnici, io dico: usate la vostra sperimentata abilità in modi che valgano a promuovere il dialogo e la comprensione.
A voi, sofferenti, portatori di handicap, a tutti voi che siete fisicamente menomati, io dico: offrite le vostre preghiere e le vostre vite, perché siano abbattute le barriere che dividono il mondo.
A voi tutti, che credete in Dio, io dico: vivete la vostra esistenza nella consapevolezza di essere una sola famiglia sotto la paternità di Dio.
A tutti voi e a ciascuno di voi, giovani e anziani, deboli e potenti, io, dico: abbracciate la pace come un grande valore che unifica le vostre vite. Dovunque voi viviate in questo pianeta, io vi esorto ardentemente a perseverare nella solidarietà e nel sincero dialogo.
La pace è valore che non ha frontiere: / da Nord a Sud, da Est a Ovest, / dappertutto c’è un solo popolo, / unito in una unica pace”.