La maternità è responsabilità, gioia, dono. È rischiare la vita per un figlio, è sapere che dovrai donare libertà a quel figlio, donargli la chiave per la essa, fatta di verità sulle cose ed il rispetto della vita. Maternità è sapere che quel figlio ti darà gioia incredibile e anche forse dolore. Il parto è collegato al verbo partire, perché non si sa se si sopravviverà, e perché si partirà per un’avventura che durerà tutta la vita.
Maternità vuol dire sapersi prendere cura di un altro oltre che di te stessa. Maternità è sapere che quel figlio è altro da te, che dovrai insegnargli a camminare e lasciarlo libero di andare via da te e anche di farti soffrire. Maternità è saper amare sempre e comunque, anzi è saper amare per sempre e comunque. Essere madre vuol dire sapere di aver dato il dono più grande: la vita. Essere madre vuol dire anche saper accettare che quel figlio sprechi o perda la vita, e amarlo per sempre.
Maternità è Maria sotto la Croce che, senza rancore accetta che quella vita che lei ha donato sia tolta per mano di qualcuno che lo ha odiato e accettare che quel figlio doni la vita.
Maternità è sapere che ogni persona è un figlio. Maternità è sentirsi madre e prendersi cura anche di chi non è tuo figlio. Essere madre vuol dire accettare anche l’ingratitudine di un figlio che disprezza chi gli ha dato la vita, la sua vita, che soffre. Maternità è saper chiedere perdono ad un figlio di non avergli potuto dare quello di cui aveva bisogno, laddove occorra. Maternità è sapere di poter fare degli errori con quel figlio.
Maternità è imparare ad uscire da sé e sapere che anche se il dono che gli fai è il più grande, quella vita non è tua e tu puoi accompagnarla ed educarla, ma non ti appartiene e non hai potere su essa. Perché un figlio è ancor più un dono di Dio.
È sapere che i doni più grandi, anche più della tua stessa vita, sono il fatto che Dio ti abbia scelto per intessere dentro di te una vita di cui devi prenderti cura e tuo figlio, in qualsiasi modo lui sia. Perché un figlio è un dono, non un caso, non un orpello, non una medaglia da sfoggiare, ma qualcuno con cui camminare mano nella mano per tutta la vita, in qualche modo, e qualcuno che sei chiamato ad amare per sempre.
Maternità è saper essere madre anche di chi non hai partorito ma che ha bisogno di te. Maternità è sacrificarti per tuo figlio. Maternità è dare la vita per tuo figlio. Dargli il tuo tempo, il tuo amore, il tuo perdono, i tuoi difetti anche se a malincuore sapendo che lui potrebbe non accettarli. Maternità è saper riconoscere che tuo figlio è migliore di te e donarti per come sei dando il meglio di te nonostante ciò che sei. Maternità è saper ascoltare e saper capire. Maternità è non sentirsi padroni o superiori ma donarsi incondizionatamente. Maternità è saper proteggere e se serve salvare tuo figlio da sé stesso e dal male che gli capiterà.
Maternità è soffrire insieme a tuo figlio, con il sorriso e un abbraccio di mamma. Maternità sono due braccia sempre aperte, disposte a perdonare un figlio che in qualche modo ti uccida. Maternità è conservare l’umiltà e il rispetto per tuo figlio anche quando non lo capisci. Maternità è crescere con tuo figlio. Essere madre è amare tuo figlio più di te, non perché sei obbligata, non perché lui ti deve qualcosa in cambio, è amare e basta, in qualsiasi modo egli sia, perché ti è stato donato.
Elisa Pallotta