La potenza e la bellezza del Santo Rosario raccontata dagli Araldi del Vangelo

Il mese di maggio è il mese della Madonna per eccellenza, sappiamo che la preghiera del Santo Rosario è la preghiera prediletta di Maria che attraverso 5 Padre Nostro e 50 Ave Maria ascolta il cuore dei suoi figli, per consolarli ed aiutarli nel cammino di santità.

Anche a Fatima la Madonna aveva raccomandato ai 3 pastorelli, Lucia, Francesco e Giacinta, la recita del Santo Rosario per la salvezza del mondo intero. In tutte le apparizioni di Fatima la Madonna ha sempre raccomandato la recita del rosario ma in particolare, in una delle apparizioni, addirittura disse a Francesco che sarebbe andato in paradiso solo se avesse pregato tanti rosari.

La Madonna a Fatima si è presentata come “Regina del santo rosario” e questo prima che avvenisse il miracolo del sole a Fatima. Ecco perché Fatima e il rosario sono due realtà molto legate.

A tal proposito, abbiamo intervistato Padre Carlos Werner,  degli Araldi del Vangelo, che ci fa entrare ancora di più nella bellezza e nella preziosità di questa immensa preghiera.

Perché il Santo Rosario è considerato una preghiera potente? Cos’ha di diverso dalle altre preghiere?

Ci sono stati e ci sono tuttora enormi miracoli a favore dei popoli e dei singoli che lo pregano. Austria scappò nel dopoguerra per l’intervento di Dio di essere calpestata dal pesante e tirannico stivale di Stalin grazie alla preghiera insistente del Santo Rosario da parte della gente. Nella città di Hiroshima, rasata a suolo dalla bomba atomica nel 1945, un gruppetto di gesuiti che al momento dello scoppio pregava la Corona sopravvissero miracolosamente, dentro una casa che rimase intatta in mezzo alle macerie generalizzate, senza che loro presentassero delle conseguenze per via delle radiazioni. Questo fatto meraviglia tuttora i medici! Diciamo allora che il Rosario ha più forza dalla bomba atomica!

Poi c´è l’esperienza dei grandi santi missionari. San Luigi Grignion de Montfort, ad esempio, affermava: “Ho visto un’infinita differenza nella vita morale della gente delle parrocchie in cui ho fatto la missione. Coloro che avevano abbandonato la preghiera del Rosario erano ricaduti nei loro peccati; gli altri, invece, che ne perseveravano, si conservavano nella grazia di Dio e crescevano sempre nella virtù”. E aggiungeva: “il Rosario possiede una forza irresistibile per convertire i cuori i più induriti”.

Quello che c´ha di particolare la preghiera del Rosario è senza nessun dubbio la semplicità, bellezza e perfezione. San Paolo ci insegna (Rm 10, 9): “se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo”. Perciò la confessione di fede si coltiva nel cuore e si manifesta sulle labbra. In modo simile, succede con la devozione: ella nasce dagli intimi sentimenti dell’anima e si manifesta pubblicamente. Il Santo Rosario possiede tutte e due le dimensioni, cioè, la recita che viene spesso fatta a voce alta nella ripetizione dei Padre-Nostro, delle Ave-Maria e del Gloria, e la meditazione dei misteri che si fa con la mente. Pertanto, è semplice nella recita, bella nella contemplazione e perfetta perché abbina ambedue modi di pregare in armonia.

Cosa dicono i Papi in merito a questa preghiera?

I Papi sono stati, sono e saranno entusiasti apostoli del Santo Rosario. Il primo fra tutti a promuoverla fu Eugenio IV con la sua costituzione apostolica Advesperascente del 1439; poi San Pio V che ottenne la composizione della lega navale cattolica e la vittoria di Lepanto a forza di Rosari. Ma anche Innocenzo XII e Clemente XI, con la loro autorità concessero larghi privilegi ai domenicani per diffonderla in tutto il mondo.

Lasciamo parlare i Pontefici stessi:

La preghiera del Rosario commuove Maria in nostro favore. Leone XIII, Iucunda Semper, 1894: “Ma la virtù che il Rosario ha di ispirare la fiducia in chi prega, la possiede anche nel muovere a pietà verso di noi il cuore della Vergine. Quanto deve essere soave per lei il vederci e l’ascoltarci, mentre intrecciamo in corona domande per noi giustissime e lodi per lei bellissime!”

Con la Corona combattiamo i diffusi errori e dubbi contro la Santa Fede Cattolica. Leone XIII, Fidemtem Piumque, 1896: “come abbiamo altra volta ricordato, il Rosario produce un altro notevole frutto, adeguato alle necessità dei nostri tempi. Questo: che, in un’epoca in cui la virtù della fede in Dio è esposta ogni giorno a così gravi pericoli e assalti, il cristiano trova nel Rosario mezzi abbondanti per alimentarla e rafforzarla.”

Il Santo Rosario fu l’arma potentissima che concesse alla Cristianità la vittoria sull’armata Turca a Lepanto e contra ogni sorta di eresia. Benedetto XV, Fausto Appetente Die, 1921: “Si narra infatti che il Pontefice (San Pio V) apprese miracolosamente la vittoria di Lepanto, nello stesso momento in cui avveniva, mentre in tutto il mondo cattolico le confraternite religiose invocavano Maria con la formula del santissimo Rosario, che il Fondatore dei Predicatori aveva istituita e che aveva, in seguito, fatta diffondere in tutto il mondo dai suoi discepoli. Infatti fu votando alla beatissima Vergine un affetto veramente filiale e confidando sopra ogni cosa nel suo patrocinio, che Domenico prese nelle sue mani la causa della fede. Domenico invocava il soccorso della vergine Madre, adoperando spessissimo questa invocazione: «Dègnati che io ti lodi, o santissima Vergine: dammi forza contro i tuoi nemici».”

La stessa Santa Madre di Dio ha promosso personalmente nelle apparizioni, attraverso i veggenti dei Secoli XIX e XX la preghiera del Santo Rosario. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, 2002: “Numerosi segni dimostrano quanto la Vergine Santa voglia anche oggi esercitare, proprio attraverso questa preghiera, la premura materna alla quale il Redentore moribondo affidò, nella persona del discepolo prediletto, tutti i figli della Chiesa: «Donna, ecco il tuo figlio!» (Gv 19,26). Sono note le svariate circostanze, tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, nelle quali la Madre di Cristo ha fatto in qualche modo sentire la sua presenza e la sua voce per esortare il Popolo di Dio a questa forma di orazione contemplativa.”

Il Santo Rosario è la preghiera preferita dai Santi. C’è un motivo ben preciso?

È difficile trovare un santo, almeno tra i più recenti, che non lo abbia recitato con costanza e devozione ogni giorno. Si racconta di San Alfonso Maria De’ Liguori che essendo già anziano se non era sicuro – magari per dimenticanza – di aver recitato il Rosario lo faceva di nuovo dicendo che lo muoveva l’amore verso Maria, ma anche il timore di non salvare l’anima se ne abbandonasse la pratica!

Francesco, il veggente pastorello di Fatima, ricevette l’ammonimento su questa scia dalla stessa Vergine: o pregava sempre e bene il Rosario o rischiava seriamente il Paradiso. La risposta candida e sincera del ragazzo: dite alla Signora che avrà quanti Rosari ne vorrà. E così fu! Per questo lo troviamo uno dei più piccoli santi canonizzati nella Chiesa.

Toglici un dubbio, ma se il Santo Rosario è la preghiera di Maria, allora la Madonna durante la sua vita terrena non lo recitava?

Come saremo tutti felici se conoscessimo più particolari della vita della Sacra Famiglia… Ma purtroppo gli Evangelisti sono stati precisi e sobri. Avremo l’eternità per domandare tante cose alla Madonna, non ti pare? Tra le quali questo particolare: Ma Lei, Signora mia, pregava pure l’Ave-Maria meditando sul mistero dell’Incarnazione? La risposta, voglio azzardare, sarebbe probabilmente positiva. A Lourdes, e questo è già un segno in questo senso, la Madonna appariva con la corona in mano e la pregava!

Perché il Santo rosario è più forte di un esorcismo? E perché il demonio teme questa recita?

Per il semplice fatto che la Madonna è la Regina degli Angeli e ha un potere di vincere e umiliare il demonio che è totale! Purtroppo è pure poco conosciuto.

San Luigi Maria Grignion de Montfort dice chiaramente che molti cristiani in punto di morte, che dovrebbero secondo le leggi ordinarie essere dannati in inferno, sono salvati dalla preghiera del Santo Rosario. Satana, dunque, vede rabbioso che tante prede della sua astuzia gli scappano per opera di quella Signora Santa il cui nome non vorrebbe nemmeno pronunciare. È bella la giustizia di Dio, non ti pare? Tutto un Angelo di natura sublime ma corrotto per l’orgoglio tremare davanti a una Donna… Ed è proprio così!

I frati domenicani portano il Rosario appeso alla cintura sul lato sinistro, lo stesso adoperato dai cavalieri per portare le loro spade. Ciò significa che la Corona è un arma potentissima e i cristiani dovrebbero farsi forti usandola con grande fede e perseveranza! Per questo motivo anche nel nostro abito, gli Araldi del Vangelo portiamo appesa allo stesso modo una bella Corona, sottolineando la forza invincibile dei devoti di Maria.

I Santi vogliono anzitutto salvare la propria anima rendendo tutta la gloria a Dio che gli sia possibile. Ma anche salvare l’anima dei loro prossimi. Pertanto, adoperano i mezzi più efficaci: ecco perché amano talmente tanto il Santo Rosario!

Come è composto il santo rosario e qual è lo schema da seguire per fare una buona recita? Che ci consigliano in questo senso gli Araldi del Vangelo

Le Ave-Maria del Santo Rosario completo sono 150 in memoria dei salmi che hanno lo stesso numero e venivano recitati dai monaci divisi in diverse ore canoniche. Queste Ave-Maria sono divise in quindici misteri, che, a partire della Rosarium Virginis Mariae di S. Giovanni Paolo II, diventarono venti, divisi in quattro grandi temi: misteri gaudiosi, misteri luminosi, misteri dolorosi e misteri gloriosi.

Eccoli qua tutti e venti: I cinque gaudiosi sono l’Annunciazione, la Visitazione, la Nascita di Gesù, la Presentazione di Gesù al Tempio, il Ritrovamento di Gesù nel Tempio; i cinque luminosi sono: il Battesimo di Gesù, le Nozze di Cana, l’Annuncio del Regno di Dio, la Trasfigurazione, l’Istituzione dell’Eucaristia; i cinque dolorosi sono: l’Agonia di Gesù nel Getsemani, la Flagellazione, la Coronazione di Spine, la Salita di Gesù al Calvario con la Croce, la Crocifissione e Morte di Gesù; i cinque gloriosi sono: la Risurrezione di Gesù, l’Ascensione di Gesù al Cielo, la Discesa dello Spirito Santo, l’Assunzione, l’Incoronazione di Maria Vergine.

Se si recitano solo cinque decine al giorno, quello che si usa chiamare la Corona, si usa meditare i misteri gaudiosi il lunedì, i dolorosi il martedì, i gloriosi il mercoledì, poi di nuovo i luminosi il giovedì, i dolorosi il venerdì, i gloriosi il sabato, la domenica si recitavano i misteri gloriosi.

San Luigi Grignion de Montfort ha composto delle guide di meditazione molto pratiche, concrete e devote. Per chi prova certa difficoltà nell’elevare il cuore ai pensieri divini tali guide li potrebbero proprio servire di ausilio prezioso. Esistono diverse case editrici in Italia che le hanno pubblicate.

È importante prima di mettersi a recitare il Rosario ricordare il consiglio del Montfort: “Mettetevi nella presenza di Dio e di sua Santa Madre, credete che Loro vi guardano, che il vostro Angelo custode è affianco a voi e prende dalla vostra bocca le Ave-Maria ben dette per fare una bella corona di rose per Gesù e Maria”.

 Ci puoi raccontare qualche testimonianza riguardante la preghiera del rosario che ha portato frutti di conversione?

Credo che la conversione di Bartolo Lungo sia conosciutissima in Italia. Lui fu l’uomo che discese senza remore negli abissi dei peccati più bui, e che ottenne la liberazione completa quando sentì quella voce che lo invitava a diventare apostolo di Maria: “Se propaghi il Rosario sarai salvo!” Da questa voce e dalla perseveranza del Beato nacque il Santuario di Pompei che è un polmone di fede e pietà nell’Italia meridionale. La Vergine agendo in lui con tale forza ed efficacia ci mostra che non ci sono vizi, lacci o nodi che Lei non possa sanare e liberare. La vittoria di Maria nell’anima di Beato Bartolo è stata tanto gloriosa quanto più bassa era la sua condizione di peccatore. E dalle profondità del male colui che prima era stato schiavo di Satana, pregando la Corona raggiunse le cime della Santità!

Posso raccontarti, anche, un fatto che noi Araldi del Vangelo abbiamo molto a cuore, e si tratta della conversione del nostro Fondatore, Mons. Joao Scognamiglio Cla Dias. Lui essendo giovanotto durante una conferenza fatta da un professore di Storia del suo Liceo, capì per l’ispirazione dello Spirito Santo che la Chiesa cattolica era l’unica tutta santa. A partire di quell’istante, la prima cosa che fece senza che nessuno glielo consigliasse fu aggrapparsi con perseveranza e fede alla preghiera giornaliera del Santo Rosario. E non solo, cercò il sacerdote per confessarsi e assistette la Santa Messa con il cuore pieno di gioia. Tali pratiche di devozione mariana ed eucaristica non le lasciò un solo giorno per volontà propria. Tuttavia, lui stesso sempre ci ha spiegato che se non ci fosse il Rosario pregato per mediazione di Maria e in Maria, lui non avrebbe perseverato nemmeno nel culto e nell’adorazione alla Santissima Eucarestia. Ecco l’ultimo messaggio: la preghiera del Santo Rosario non stacca mai del fervore per il Pane degli Angeli, anzi, ci spinge con impeto e fiducia verso di Lui!

D’altra parte, tutti i sacerdoti degli Araldi, come quelli di tante altre diocesi e congregazioni che diffondono la devozione alla Corona, possono testimoniare in base alla loro esperienza pastorale che i frutti del Santo Rosario sono di una grandezza, di una forza e di una bellezza che mai si potrà lodare a sufficienza. Benedetti coloro che pregano Gesù e Maria con pietà mediante questa pratica, si applicheranno a loro le parole di San Luigi Maria: “Non esiste altra devozione privata più meritoria per l’anima e più gloriosa per Gesù e Maria che il Rosario ben detto”.

 Rita Sberna