Le beatitudini: un invito per ognuno di noi sul monte con Gesù

Oggi vorrei invitarvi a soffermarvi un momento sulle Beatitudini (presenti sia nel vangelo di Matteo che in quello di Luca). Abbiamo celebrato questi giorni la festa di Tutti i Santi e ricordato i nostri cari defunti. Tutto ci ricorda che siamo chiamati alla santità e uniti nella comunione dei Santi. In un mondo pieno di odio e in balia dei venti di guerra, rimaniamo un attimo ancora con Gesù sul monte e ascoltiamo il suo richiamo:

«Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.

Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,

diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi» (le Beatitudini del vangelo secondo Matteo ( Mt. 5,1-12)).