Le tendenze cattive sono come una fabbrica maleodorante

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Un’ulteriore considerazione circa le nostre tendenze cattive:

 

  1. Esse prima di tutto non sono conseguenza di un peccato personale, da noi voluto, infatti provengono dalla corruzione della nostra natura contaminata dal peccato dei nostri progenitori. Faccio un esempio: possiamo paragonare la nostra natura umana a una fabbrica che manda odori nauseabondi, quegli effluvi è ovvio che provengono dalla fabbrica e non dal padrone di essa, così pure le tendenze cattive appartengono alla nostra natura umana contaminata, e non al soggetto che si ritrova addosso quella natura. Però il padrone della fabbrica non potrà dire che la sua fabbrica non puzzi … ed è sua.
  2. Le tendenze cattive però possono essere grandemente peggiorate se ad esse si aggiungono peccati personali o non si applica il morso e le briglie delle virtù corrispondenti, lasciando senza freni la concupiscenza dovuta agli stimoli della natura

Di solito si cede alla tentazione, agli stimoli, all’oggetto dello scandalo, alla cupidigia allettati dal piacere, guai però a sperimentare la prima volta l’oggetto del piacere, in questo caso resistere alle tentazioni che seguono sarà enormemente più difficile. Può essere un esempio classico la “mela” di Eva; gustarla la prima volta porta l’individuo a ripetere l’esperienza fino a diventarne dipendente. La virtù bloccherebbe questo processo, rintuzzando il vizio e la concupiscenza.

3-Così, il comportamento di chi vive nella norma deve solo controllare attraverso le virtù quel che l’individuo sperimenta in sé di perverso, come i pensieri, gli stimoli cattivi, le sensazioni e le memorie negative del passato, che, ripeto, non sono peccato, a meno che non si consenta a quanto emerge dall’intimo. Diverso è il caso di chi ha accumulato esperienze e peccati. Egli difficilmente riuscirà a controllarsi, ma si darà ad ogni forma di sregolatezze. Ogni circostanza è buona per commettere peccati o desiderare di commetterli. Chi lascia le briglie sciolte, abbandonandosi ad ogni sorta di trasgressione, difficilmente tornerà indietro. Solo un miracolo di Dio potrà portarlo alla salvezza. Il motivo è che la corruzione aggiungerà dei peccati, unendoli a quella della natura, formando una miscela esplosiva. Tali individui sono capaci di fare tanto male a sé e agli altri!

4-Coloro che hanno accolto la salvezza di Gesù conservano ancora le tendenze cattive e se le porteranno sino alla morte, anche se saranno man mano ridimensionate da una vita virtuosa e santa. Questo perché la salvezza procurata a noi da Gesù ci viene somministrata gradualmente mentre perseveriamo nella fede, nell’esercizio delle virtù, soprattutto del distacco, perseverando nel voler morire anziché continuare ad offendere Dio, incamminati verso la patria eterna. La pienezza della salvezza la riceveremo solo con la risurrezione della carne, quando saremo confermati in grazia, con un corpo incorruttibile “Noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo” (Rm 8:23). Il lamento di coloro che perseverano nella salvezza sta nel gemere interiormente soprattutto per il contrasto che sperimentano tra la carne e lo spirito, la natura umana e quella divina, che è in noi. E le tendenze cattive sono radicate nella carne, non in quanto abbiamo un corpo, ma causate del disordine interiore che possediamo

5-Il disordine interiore di cui stiamo parlando viene sperimentato in modo particolare da coloro che fanno un cammino di fede: si regolano secondo le virtù, si fanno guidare dalla parola di Dio, in pratica tra coloro che tendono alla perfezione, sotto l’azione dello Spirito. Il contrario è vero per coloro che vivono senza Dio o in modo sregolato, essi vivono sepolti dal male e quindi aperti alla trasgressione. Come un fiume che esonda. Però non è difficile trovare dei cristiani che si illudono di fare un cammino di fede, mentre non fanno caso a demolire i loro vizi e a costruire le virtù.

6- Chi non è abituato ad essere riflessivo, a non prestare attenzione al proprio intimo, non è timorato di Dio, ha la coscienza abbrutita, quasi non sa che c’è anche un modo diverso di poter vivere nel tempo per entrare in una eternità diversa da quella dei disperati. “Chi ama Dio purifica se stesso”. Aspira a perfezionarsi, a purificarsi, uscendo dalla superficialità e dall’illusione.

7- In pratica, se non ci si lascia portare dallo Spirito, difficilmente si riuscirà a praticare le virtù, perché non si possiede la sensibilità di voler far contento il Signore, facendo la sua volontà. È necessario opporsi a quello che succede dentro di noi, decisi di voler scardinare con pazienza le tendenze cattive. Per la maggior parte dei cristiane questo è un affare che non li riguarda.

8-Se ci si abitua a vivere in una casa dove si concentrano cattivi odori, dopo un tempo non ci

si fa più caso. Se invece ti abitui all’aria fresca percepisci subito gli effluvi maleodoranti. Lo stesso è per la vita dell’anima. Dobbiamo ottenere da Gesù che ci conceda il dono del discernimento, di saper distinguere il necessario dal troppo poco, il presso a poco dalle esigenze del Regno, Lo spirito buono da quello cattivo; come il tempo che passa e l’eternità che ci sovrasta. Tutti siamo nati nel tempo, per passare in un momento segreto nella vita eterna di luce o tenebrosa e disperata. Tutto va saggiamente imparato e vissuto. Questo è il senso della vita presente. Perché l’albero cade dove pende!