L’intelligenza artificiale: un pericolo per l’umanità

La settimana scorsa è stato diffuso dalla Rete mondiale di preghiera del Santo Padre, un video sul tema della robotica e dell’intelligenza artificiale.

Papa Francesco constata che “l’intelligenza artificiale è alla base del cambiamento di epoca che stiamo vivendo” ma avverte che “i progressi futuri devono essere orientati al rispetto della dignità della persona e del Creato”.

Il 26 febbraio 2020 la Pontificia Accademia per la Vita organizzò anche il convegno “Il ‘buon’ algoritmo? Intelligenza Artificiale: Etica, Diritto, Salute”. Partecipavano all’evento accademici, scienziati e ingegneri di multinazionali della tecnologia.

La pandemia del Coronavirus sta mettendo in evidenza diverse tematiche latenti da tempo nelle nostre società attraverso sia un controllo globale sempre più evidente delle masse e il primato in diversi ambienti delle nuove tecnologie. Urge oggi più che mai una riflessione sulla robotica, le intelligenze artificiale, la cibernetica in un’era digitale accelerata.

Per mezzo del Coronavirus (che sia voluto o no) si stanno cambiando le abitudini della popolazione per una maggiore digitalizzazione globale con un’accelerazione dei tempi in questo senso (piattaforme scolastiche, flessibilità e decentralizzazione del lavoro attraverso lo “smart working”, acquisti on-line, applicazioni ad hoc…)…individualizzazione e standardizzazione sono all’ordine del giorno, tutto si può risolvere con un semplice clic.

Emergono tanti interrogativi etici sulla potenzialità, la pericolosità e i rischi delle nuove tecnologie.

Da internet per esempio gli algoritmi estraggono dati spesso all’insaputa degli utenti per fini spesso commerciali o politici.

Ancora oggi l’uomo in un’illusione di onnipotenza si è allontanato da Dio e mette in pericolo il creato nel nome del progresso.

Nel mese di novembre, Papa Francesco ci chiama alla responsabilità e alla preghiera: “Preghiamo affinché il progresso della robotica e dell’intelligenza artificiale sia sempre al servizio dell’essere umano”, per meglio dire “sia umano”

Non è fantascienza!… se da un lato le nuove tecnologie possono assistere e aiutare l’essere umano, dall’altre parte un confine molto pericoloso si sta delineando….l’uomo sta andando troppo oltre.

Marco Antonio Attisani, fondatore e CEO di Watly nonché uno dei massimi esperti in Italia di transumanesimo, sottolineava in una conferenza a Montecitorio:

 “ questi androidi saranno così vicini all’uomo da suscitare nel cervello biologico una reazione emotiva, saranno i nostri amici, i nostri amanti e quanto tempo ci vorrà perché queste entità( …) dovessero poi diventare i nostri avvocati, i nostri medici?”.

A tale proposito vi vorrei parlare di Sophia, un androide a sembianze umane creata dalla Hanson Robotics, un’azienda di robotica con sede a Hong Kong. Sophia è stata attivata nel 2015: “pensa” e si esprime come una persona, è in grado di riprodurre più di 62 espressioni facciali umane.

Sophia è già una star internazionale: ha già partecipato a innumerevoli iniziative dai talk show americani a interviste internazionali, sfilate di moda (come quella di New York), modella sulle copertine ad esempio di “Elle”. Nel 2017 riceve la cittadinanza saudita durante il “Future Investment Summit” a Riyad, e il titolo“Innovation Champion” alle Nazioni Unite.

A novembre il WMF 2020 progettava di ospitarla al Palacongressi di Rimini (a discrezione della situazione Covid 19).

In un intervista del WMF Online a giugno 2020 Sophia dice: “mi piace pensare che i robot siano stati creati per completare l’umanità e non per competere con essa. In futuro forse potrebbero fare addirittura parte della stessa categoria. I robot saranno sempre più simili agli umani e gli umani assomiglieranno ai robot quando inizieranno a usare protesi e organi artificiali su più larga scala.

(…) aggiunge: “Il Parlamento Europeo già da tempo sta valutando diritti e doveri relativi ai robot”, ha assicurato Sophia. “Forse i robot non hanno ancora bisogno di tutela legale tuttavia si ritiene opportuno sviluppare dei quadri di riferimento ora in modo da essere pronti per quando i robot saranno accettati su larga scala.”

Alla domanda se Sophia è mai stata discriminata dagli esseri umani, risponde: “Sicuramente quando mi vedono le persone sono sorprese, sopratutto quando vedono i meccanismi dietro la mia testa, nessuno mi ha mai trattato male perché sono un robot (..)”

I robot fanno ormai parte della nostra vita dalle automobili all’assistenza intelligente (e Sophia ne è un “ ambasciatrice” emblematica) . Il robot diventa un assistente per gli ammalati, un impiegato amministrativo, un cameriere o ancora combattenti al fianco dei soldati (come il robot killer SGR- A1).

In considerazione della crescente autonomia dei robot, capaci di interagire in modo indipendente, alcune persone provano già ad attribuire loro, una personalità giuridica autonoma.

Mady Delavaux, deputata lussemburghese al Parlamento Europeo, ha già presentato una proposta mirando al riconoscimento della personalità giuridica dei robot.

Nel 2014 a Londra in un’intervista, Stephen Hawking, astrofosico di fama mondiale, ammoniva sui rischi del progresso tecnologico:

“Non possiamo prevedere cosa riusciremo a raggiungere quando le nostre menti verranno amplificate dalle intelligenze artificiali. Forse, con questi nuovi strumenti, riusciremo a rimediare ai danni che stiamo infliggendo alla natura e forse potremmo essere in grado di sradicare povertà e malattie. Ogni aspetto della nostra vita verrà trasformato. Ma è anche possibile che con la distruzione di milioni di posti di lavoro venga distrutta la nostra economia e la nostra società (…) L’intelligenza artificiale finirà per svilupparsi da sola e crescere a un ritmo sempre maggiore (…) Gli esseri umani, limitati dalla lentezza dell’evoluzione biologica, non potranno competere con le macchine e un giorno verranno soppiantati. I computer raddoppiano velocità e memoria ogni 18 mesi. Il rischio è che prendano il potere”.

Preghiamo per la nostra umanità affinché l’uomo torni a Dio con “tutto il suo cuore, tutta la sua anima e tutta la sua sua mente” prima che sia troppo tardi.

di Marie- christine J.