Oggi vorrei consigliarvi di leggere o rileggere un libro molto interessante e attuale «Maria è la Chiesa» (di Gisbert Greshake).
L’autore evidenzia la necessità di riappropriarsi di un profilo mariano nella chiesa.Essa è percepita da molti come un’organizzazione gerarchica sempre di più in analogia con altre istituzioni sociali ed in particolare modo lo stato. Anche i pontefici, che si sono susseguiti negli ultimi anni, hanno sottolineato questo problema.Nel 2011 a Friburgo Benedetto XVI disapprovava la crescente istituzionalizzazione della chiesa con le seguenti parole: «Dobbiamo dire sinceramente che da noi c’è una prevalenza di strutture rispetto allo Spirito». Papa Francesco più volte contesterà anche lui tale tendenza a «rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli» (Evangelii Gaudium, n.49).
Greshake mette in rilievo nella sua opera alcune riflessioni di Hans Urs von Balthasar riguardo alle tensioni presenti nella chiesa e al bisogno di custodirci la spiritualità mariana: «Senza la mariologia il cristianesimo minaccia di disumanizzarsi inavvertitamente. La chiesa diventa funzionalistica, senz’anima, una fabbrica febbrile incapace di sosta, dispersa in rumorosi progetti. E poiché in questo mondo dominato da uomini si succedono in continuazione nuove ideologie che si soppiantano a vicenda, tutto diventa polemico, critico, aspro, piatto e infine noioso, mentre la gente si allontana in massa da una chiesa di questo genere».
Maria è la credente per eccellenza e attraverso il suo sì stringe la relazione di fede e di amore con Dio sposo. Maria nel suo sì individuale rappresenta anche tutti noi. Ella è la Theotókos (Madre di Dio) secondo il titolo a lei attribuito nel 431 durante il Concilio di Efeso. Maria attraverso l’Incarnazione del Verbo può essere paragonata alla nuova arca dell’alleanza per tutta l’umanità. Sull’esempio di Maria ogni singolo fedele è chiamato ad unirsi a Cristo e a portarlo nel mondo (con fede, umiltà e obbedienza).
Riprendendo le parole di Greshake si può dire che:
«La chiesa si rende veramente presente là dove ci si lascia plasmare liberamente dalla sua fede, dalla sua vita per Dio e dalla sua esistenza per gli altri. Se si verifica questo, allora accade non solo che i singoli, con i loro doni e capacità particolari, diventino “Maria”, ma anche che lo Spirito Santo unisca insieme i molti facendone la grande Maria Ecclesia, nella quale gli esseri umani giungono all’unità gli uni con gli altri, arrivano a formare il corpo di Cristo «fino a raggiungere la misura nella pienezza di Cristo» (Ef 4, 13).