Medjugorje e la Pace: un binomio inscindibile

Medjugorje parrocchia San Giacomo statua Madonna
Foto: CC0 Flickr

Questo anniversario, evidentemente, non sarà sentito e festeggiato come quello dell’anno scorso. Agli occhi dell’uomo, quarant’anni sono più importanti di quarantuno. Ma agli occhi di Dio? Le prime apparizioni di Medjugorje hanno segnato uno spartiacque nella storia del cristianesimo, anche se, inizialmente, pochissimi ne avevano colto l’importanza. Cristiani Today, spiritualmente parlando, nasce proprio a Medjugorje, perché abbiamo voluto porci nel solco della conversione che la Vergine Maria implora da quarantuno anni esatti.

Medjugorje e la Chiesa vanno all’unisono. Non esiste una “Chiesa di Medjugorje” in contrapposizione con la Chiesa di Roma, sebbene qualcuno ne sia maliziosamente convinto. Il pensiero che sorge spontaneo nell’anniversario di oggi è la necessità di un cambiamento. La Chiesa cambia, il Papa realizza le sue riforme istituzionali ma tutto questo varrebbe molto poco, se non cambiassero i cuori. La conversione delle anime è molto più difficile della “conversione delle strutture”. Si fa un gran parlare, da qualche anno a questa parte, di processi storici irreversibili, di cambiamenti globali sociali o economici, a cui potremo soltanto adattarci di buon grado o malvolentieri, ovviamente sempre con una buona dose di resilienza.

Troppo spesso, però, dimentichiamo che il cambiamento più importante è quello del cuore. Più cambiamenti avvengono nei cuori delle persone, più facilmente possono cambiare il mondo. La gestione della nostra anima, comunque, è nelle nostre mani e persino Dio, che può tutto, non può agire in noi senza la nostra collaborazione. In che modo opera questa conversione? “Ritornate a Dio, ritornate alla preghiera e lo Spirito Santo vi colmerà del Suo amore che dona gioia al cuore”, ha detto la Madonna nel messaggio del 25 aprile. Non servono mezzi straordinari per il nostro cambiamento interiore, bastano quelli che ci sono stati insegnati fin dal primo anno di catechismo. Evidentemente abbiamo sempre avuto un tesoro tra le mani e non ce ne siamo mai accorti.

Non c’è dubbio che, in questo difficile passaggio storico, l’epiteto di “Regina della Pace” diventa centrale. Nel messaggio del 25 maggio, la Madonna ha detto: “Figlioli, la pace è deturpata e satana vuole la discordia. Perciò la vostra preghiera sia ancora più forte affinché ogni spirito impuro di divisione e di guerra sia silenziato. Siate costruttori di pace e portatori della gioia del Risorto in voi ed attorno a voi affinché il bene vinca in ogni uomo”.

E il 25 marzo, festa dell’Annunciazione del Signore, ha ammonito: “Da anni satana lotta per la guerra. Perciò Dio mi ha mandato in mezzo a voi per guidarvi sul cammino della santità, perché l’umanità è al bivio”. Ecco come ci sta guidando Maria: “Ritornate a Dio ed ai comandamenti di Dio per stare bene sulla terra e per uscire da questa crisi in cui siete entrati”. La Madonna chiama alla conversione l’umanità intera, cattolici praticanti compresi. Il 25 febbraio, all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, Maria ha nuovamente richiamato l’attenzione su Satana, il cui “potere di morte, odio e paura ha visitato la Terra. Perciò figlioli – ha supplicato – ritornate a Dio, alla preghiera, al digiuno ed alla rinuncia per tutti coloro che sono calpestati, poveri e non hanno voce in questo mondo senza Dio”.

La pace è il vero fulcro della conversione dell’umanità intera. Non è un concetto scontato, perché spesso anche il cuore di molti cristiani è assillato da ambizioni, gelosie, rancori, avidità. Nessuna meraviglia, allora, se vi sono cristiani che giustificano o addirittura fomentano la guerra in corso. Se alla pace non lavoriamo ogni giorno, nelle nostre piccole o grandi sfide, con fatica e spirito agonistico, non avremo mai una pace universale.

Non dimentichiamo, infine, una verità incontestabile: le apparizioni di Medjugorje sono probabilmente il più imponente fenomeno mariano di sempre. Al tempo stesso, è possibile comprenderle soltanto alla luce di altre apparizioni mariane, in primis Fatima, delle cui profezie Medjugorje si prefigge il compimento. Vale la pena, poi, soffermarci sui messaggi di Civitavecchia, affidati dalla Madonna alla famiglia Gregori, nel 1995. Come ricorda anche il libro Civitavecchia, 25 anni con Maria (Ares, 2020) di Riccardo Caniato, citato ieri dalla Nuova Bussola Quotidiana, a Civitavecchia, la Madonna ha messo in guardia dal rischio di una “terza guerra mondiale”, per la precisione di “un conflitto nucleare tra l’Occidente e l’Oriente”, che si sarebbe manifestato parallelamente a una guerra antropologica contro la “famiglia cristiana fondata sul matrimonio” e al “rinnegamento [da parte dei pastori] delle verità cristiane fondamentali riaffermate nei secoli nella tradizione e nella dottrina”. Pericoli impensabili nel 1995 ma che oggi sono tutti davanti ai nostri occhi.

Il fatto che dalla Madonna continuino ad arrivare avvertimenti all’umanità potrà turbare i cuori di qualche credente (i non credenti continueranno a giudicarli frutto dell’isteria e della suggestionabilità di taluni). In realtà, ora che tutte quelle profezie sono state realizzate o stanno per realizzarsi, la certezza di avere un alleato in Cielo è la miglior notizia che potevamo ricevere in questo tempo di tenebre solo temporaneamente trionfanti.