Monastero Wi-Fi, una giornata di grande grazia

Sabato 19 gennaio 2019 si è svolta una grande giornata di grazia presso la capitale romana, nella chiesa di San Giovanni in Laterano, 2000 persone accorse da tutta Italia.

 

L’iniziativa è nata da cinque amiche (mogli e mamme) tra cui la giornalista Costanza Miriano, con lo scopo di condividere un grande momento di spiritualità. All’inizio l’iniziativa era nata per poche persone nessuno si sarebbe immaginato che invece il Signore avrebbe spalancato porte e portoni per farsì che fosse una giornata di grandi grazie per migliaia di persone.

L’evento è stato trasmesso in diretta da Aleteia grazie a Paola Belletti e Rocco Spiezio.

La giornata è stata scandita da catechesi e momenti di preghiera (santo rosario, adorazione e santa messa).

Gli interventi e le testimonianze sono state tenute da: Suor Fulvia Sieni, padre Maurizio Botta, padre Emidio Alessandrini e non poteva mancare la presenza di don Pierangelo Pedretti che ha parlato praticamente dal paradiso, incoraggiandoci a pensare al giorno della nostra morte come al più bello della vita, quello in cui incontreremo Dio, quando Gesù e sua Madre verranno a prenderci.

L’omelia della santa messa è stata presieduta da don Fabio Rosini. Grazie a Costanza Miriano (nel suo blog) è possibile scaricarne l’audio e leggere le parole da lui pronunciate che anche noi riportiamo qui:

“Questo incontro oggi è importante e provvidenziale, questo è il cuore della faccenda, la cosa più urgente oggi. E’ fondamentale aiutare le persone a vivere la vita spirituale, e questa forse è una dolorosa lacuna dei preti.

Ma cos’è la vita spirituale? È il contatto del tuo spirito con lo Spirito Santo. Partiamo dalla parola di oggi, anche se ce ne sarebbero molte altre da dire.Noi siamo fatti di tre parti: il corpo, la psiche, e normalmente la gente si ferma qui. Ma ce ne è un’altra, una parte più profonda, che è lo pneuma, lo spirito, e devi saper accogliere questa parte di te. Ma è lo spirito con la s maiuscola o minuscola? Tutte e due.La vita spirituale non ha regole, ma ritmi. Se ti metti delle regole è frustrante, perché non ci arrivi mai. E’ invece importante avere un ritmo (cioè puoi dire anche il vespri sul fuso di Kuala Lumpur, ma intanto li hai detti ndr).La parola di Dio entra nel punto di divisione tra anima (psiche) e spirito, cioè discerne. Entra nelle giunture e le midolla, cioè nei punti più nascosti di noi. Nel punto più profondo di te devi distinguere due livelli.

Tu sei tu, e pure no. Cioè devi distinguere tra l’io e l’ego, che è il prodotto di tutti i casini che abbiamo combinato. Non confondere te stesso con quel groviglio, con quella metereopatia, con la tua educazione, con le tecniche di sopravvivenza che negli anni hai sviluppato. Anzi, la salute mentale è proprio la disintonia con quello che provi. C’è un posto in fondo al cuore in cui Dio ti dice la verità, e tu la sai, come dice Chiara Corbella.Il monaco è uno che ha cominciato a liberarsi del suo ego. Sennò vai sempre per uno, come si dice a Roma quando ti serve solo un numero per fare tombola, cioè ti manca sempre un pezzo per essere felice. Guardata come è fatta questa chiesa (in origine era diversa, poi è stata spostata perché ci stesse il monastero wi-fi!!!). Ci sono i 12 apostoli, ci sono 12 porte, quando entri per la messa sei nella Gerusalemme celeste, qui (e in ogni messa!) noi il santo lo cantiamo con tutti i santi, san Pio, san Francesco, san Benedetto, san Paolo.

A me spetta stare in un corpo solo con Gesù Cristo, infatti me lo magno (scusate il romano ma era troppo bello ndr). A te spetta, nonostante tutti i casini che fai, le cose che rompi e che ti scordi, nonostante tutto, perché dentro di te c’è un progetto meraviglioso. Tu sei la perla preziosa per cui Gesù ha venduto il campo. Gesù dice a te. “tu sei mio figlio, mia figlia prediletta, senza di te non si può fare. Tu mi piaci moltissimo, sennò non ti avrei creato!” Tu ti puoi sbagliare, ma io no, dice Dio!Matteo oltre a essere un pubblicano, che riscuoteva le tasse, ci faceva pure la cresta, san Camillo de Lellis è venuto a Roma con una malattia venerea, che non si prende andando al monastero wi fi, per cui lo rifiutavano pure i monasteri, san Francesco era uno che non aveva voglia di far niente. Ma lo sa Gesù chi siamo noi. Noi non ci saremmo mai accordati questo ruolo che lui ci ha dato. Dentro tutti noi abbiamo un fariseo che ci dice “ma a quest’ora tu preghi? Tu a messa? Ma vai all’immondezzaio!” A Gesù invece va bene pure ‘sto disgraziato, perché tutti viviamo solo per grazia questo rapporto.

Sei nella chiesa che è madre e capo di tutte le chiese, TU SEI IL CORPO DI CRISTO, TU SEI LA CHIESA.”