Nella Settimana Santa del 2020 potremo vedere “The Resurrection of Christ”

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il seguito del film di Mel Gibson “The Passion”

Potrebbe arrivare in tutti i cinema del mondo, il seguito del film di Mel Gibson “The Passion” che riscosse un enorme successo anni fa, oggi il continuo è “The Resurrection of Christ” attualmente si aspetta conferma dalla produzione ma molti indizi ne danno quasi la certezza della messa in onda.

Quello che si sa è che le riprese “The Resurrection of Christ”  dovrebbero essere completate già alla fine del 2019, e la casa di produzione ha già confermato gli attori principali del cast tra cui: Jim Caviezel (Gesù), Maia Morgenstern (Maria), Christo Jivkov (Pilato) e Francesco De Vito (Pietro).

Il film racconterà i 3 giorni che vanno dal venerdì santo alla domenica di Risurrezione. Nel film si vedranno i 3 giorni di angoscia che aveva caratterizzato gli apostoli, gli intrighi che si svolgono nel Palazzo di Erode e terminerà con gli eventi che si sono svolti a Gerusalemme nella domenica di Resurrezione.

Sarà la Samuel Goldwyn Films a sponsorizzare questo progetto, un film che ha un budget di 20 milioni di dollari. Per le riprese saranno utilizzate le stesse attrezzature della prima pellicola.

“Il film non sarà solo la narrazione di un evento straordinario come la Risurrezione di Cristo, ma anche di tutti gli eventi che lo circondano, e che testimoniano ulteriormente il suo significato” ha dichiarato Mel Gibson.

Le sedi utilizzate per il film sono: il Marocco, Israle e alcune zone d’Europa.

Jim Caviezel ha una forte fede religiosa, qualche tempo fa in un’intervista ha dichiarato che la sua fede è cresciuta grazie a Medjugorje: “… Durante i primi giorni a Medjugorje dentro di me ero irrequieto durante la preghiera poiché non ero abituato a pregare così tanto e perciò pregai Dio di aiutarmi. Dopo quattro giorni non volevo far altro che pregare poiché nella preghiera mi sentivo in comunione con Dio. E’ questa una tale esperienza che non posso far altro che augurarla ad ogni cattolico. Forse l’avevo già avuta da bambino e poi l’avevo dimenticata; ora mi veniva di nuovo donata.
Questa esperienza è continuata anche a casa. In famiglia partecipiamo insieme ai sacramenti. Mentre accompagno i figli a scuola recito con loro il rosario e, se a volte non inizio subito, comincia mio figlio a pregare…”.

Stefano Buresta