Neonati abbandonati: una pratica sempre più frequente

Lo scorso 4 ottobre è stato ritrovato un neonato abbandonato dentro un sacchetto di plastica in un campo nel trapanese. Per fortuna, un contadino che passava per andare al lavoro ha sentito il pianto del piccolo. L’uomo ha subito chiamato i carabinieri e il bimbo è stato condotto in ospedale.

Si chiama Francesco Alberto, in onore del Santo che si festeggiava il giorno in cui è stato portato in salvo.

Francesco Alberto è adesso fuori pericolo e ci sono già alcune richieste di adozione (anche da parte di uno dei carabinieri che l’ha soccorso).

Ricordiamo a tal proposito che la legge in Italia permette alla madre di partorire in ospedale e di dare il nuovo nato in adozione senza riconoscerlo…pertanto lasciare soffrire e a volte morire questi innocenti per strada è una pratica inutile e crudele.

Purtroppo, non è la prima volta che uno di questi piccoli viene abbandonato in balia del freddo e dei pericoli circostanti.

Nell’agosto 2022 una neonata è stata ritrovata dentro una scatola su una macchina davanti all’ospedale San Gerardo di Monza. A maggio 2022 nel catanese un altro bimbo appena nato è stato ritrovato nel quartiere di San Giorgio a Catania. Questi tristi esempi non sono i primi e sfortunatamente neanche gli ultimi; questo fenomeno appare in continuo aumento.

Tra i diversi fattori c’è certamente un gran disagio sociale dovuto alla crisi pandemica e internazionale ma non solo.

Viviamo in una “cultura dello scarto” in cui il più debole viene “buttato via”, messo da parte…e questi avvenimenti (abbandono di neonati per strada e aumento degli aborti) lo rivelano e ci interpellano in modo stringente…perché ogni vita è degna di essere vissuta.

Per Francesco Alberto c’è stato un lieto fine ma non è sempre così…questo bambino era certamente attaccato alla vita e gridava con tutte le sue forze nel freddo per istinto di sopravvivenza….questo giorno nel campo isolato è passato un “buon samaritano” e ha sentito la sua piccola voce…. ma quante volte non è avvenuto?

Tali situazioni colpiscono nel profondo del cuore e ci devono far riflettere…. ognuno di noi deve prendere le sue responsabilità per proteggere e sentire le tante piccole voci che gridano la loro voglia di vivere…e questo non può essere lasciato alla casualità.

Il 12 settembre anche il Santo Padre lanciava un allarme sulla denatalità in Italia durante l’incontro con la Confindustria:

Alle volte, una donna che è impiegata qui o lavora là, ha paura a rimanere incinta, perché c’è una realtà (non dico tra voi, ma c’è una realtà): appena incomincia ad avere la pancia, la cacciano via. “No, no, tu non puoi rimanere incinta”. Per favore, questo è un problema delle donne lavoratrici: studiatelo, vedete come fare che una donna incinta possa andare avanti, sia con il figlio che aspetta e sia con il lavoro.”

Si parla di un “inverno demografico” che rischia di peggiorare se non ci poniamo rimedio. Urge ridimensionare la società sulla base di valori sani e per il bene di tutti…il diritto alla vita e la solidarietà ne fanno parte. In questo spirito preghiamo per noi e le generazioni avvenire.